Pronto ad Amsterdam il "miglior grattacielo del mondo"

“Come si rende vivibile un quartiere per uffici? Come dovrebbero essere le case? Cos'altro è necessario? Queste erano le domande da cui siamo partiti quando abbiamo progettato Valley", racconta Winy Maas, socio fondatore dello studio di architettura olandese <a href="https://arte.sky.it/news/mumbai-parco-cavalcavia-mvrdv" target="_blank">MVRDV</a>, cui si deve il nuovo complesso a uso misto ad <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-stedelijk-amsterdam-design-futuro-sostenibilita" target="_blank">Amsterdam</a> sostenuto dal developer Edge. Definito dallo stesso Maas "una sinfonia di vita", Valley costituisce il punto d'avvio del percorso di trasformazione di un'intera area della capitale olandese: quella che coincide con il quartiere Zuidas, destinato a mutare la propria immagine (e reputazione) nei prossimi anni anche grazie alla significativa presenza di verde dell'edificio inaugurato da qualche giorno.<h2>IL GRATTACIELO VALLEY AD AMSTERDAM</h2> Con un'estensione pari a 75.000 metri quadrati, Valley si articola in tre torri, rispettivamente di 67, 81 e 100 metri: all'esterno, ciascuna è ritmata da appartamenti ed elementi a sbalzo; a connetterle insieme è la cosiddetta "vallata verde", cui si deve il nome del complesso. Fra il quarto e il quinto piano delle torri, infatti,<a href="https://arte.sky.it/news/mvrdv-rotterdam-installazione-terrazza-rosa" target="_blank"> MVRDV</a> ha collocato un'area aperta, accessibile a tutti e dotata di alcuni servizi di interesse collettivo, alberi inclusi. Non si tratta dell'unica zona a vocazione vegetale di Valley, né della sola aperta a chiunque: anche lo spettacolare sky-bar, che sovrasta la più alta delle torri e offre viste panoramiche su Amsterdam, non ha limiti di accesso. Articolato il programma funzionale del complesso, che prevede uffici (nei primi sette piani), negozi, ristoranti e strutture culturali, poco meno di 200 appartamenti di diversa metratura (dall'ottavo piano in su) e tre livelli interrati di parcheggio. <h2>VERDE TUTTO L'ANNO NEL NUOVO GRATTACIELO DI MVRDV</h2> La forma estremamente complessa e frastagliata di Valley ha richiesto un particolare sforzo a livello tecnologico nella fase progettuale. Gli specialisti di <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura-londra-mvrdv-marble-arch-hill" target="_blank">MVRDV</a> hanno così messo a punto una serie di strumenti parametrici e digitali ad hoc, uno dei quali appositamente sviluppato per garantire a ciascun appartamento luce e viste adeguate. Un ulteriore programma, inoltre, ha permesso di definire la disposizione (apparentemente casuale) delle oltre 40.000 piastrelle di pietra, di varie dimensioni, che scandiscono le facciate. Tratto distintivo di Valley è il progetto del verde, affidato all'architetto paesaggista <a href="https://arte.sky.it/news/calder-giardino-philadelphia" target="_blank">Piet Oudolf</a>, co-artefice della celebre <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/high-line-new-york-plinth" target="_blank">High Line</a> di New York. Il grattacielo di Amsterdam, che si candida a punto di riferimento per una categoria di interventi urbani in cui lavoro, vita e divertimento risultino associati, ospita circa 13.500 fra piccole piante, arbusti e alberi. La loro progressiva crescita, e il variare stagione dopo stagione, contribuirà a rinnovare nel tempo l'aspetto di Valley, già ribattezzato da suoi promotori "un'architettura manifesto per una città più verde". [Immagine in apertura: MVRDV, Valley © Ossip van Duivenbode]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

In mostra a Milano 400 copertine illustrate da Bruno Munari

Fino al prossimo 23 ottobre, alla Kasa dei Libri di Milano va in scena un’eccezionale mostra che riunisce, grazie alla caparbietà e alla passione del fondatore dello spazio culturale – e curatore della rassegna –, Andrea Kerbaker, ben quattrocento copertine di libri illustrate da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bruno-munari-mantova" target="_blank">Bruno Munari</a> in collaborazione con storiche case editrici italiane, da Einaudi a Bompiani, da Rizzoli a Scheiwiller. La straordinaria panoramica, che copre la quasi totalità dell’attività editoriale del <a href="https://arte.sky.it/news/bruno-munari-mostra-madrid" target="_blank">poliedrico autore</a>, prende il via dalla prima copertina datata 1930 (realizzata cioè da Munari a ventitré anni) per giungere a un lavoro del 1998, ideato, quindi, poco prima della sua scomparsa.<h2>MUNARI E LA PRODUZIONE GRAFICA PER L’EDITORIA</h2> La grandezza della mostra Le Copertine di Munari sta innanzitutto nel proporre, accanto a copertine già note, molti lavori grafici quasi del tutto sconosciuti. La ricerca, condotta con l’aiuto di esperti tra cui Mauro Chiabrando, ha portato, infatti, a reperire intere collane che sfuggono anche alle bibliografie più complete e accurate. In particolare, si tratta di copertine ideate da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-favole-bruno-munari" target="_blank">Munari</a> negli anni Sessanta e Settanta in collaborazione con editori meno noti per quel tempo.<h2>LE COPERTINE DI MUNARI A MILANO</h2> L’idea di riunire tutte le copertine realizzate da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/bruno-munari-mostra-centro-trevi-bolzano" target="_blank">Munari</a> nel corso della sua carriera è venuta a Karbaker dopo aver ricevuto, da un libraio antiquario, un catalogo che presentava i venticinque volumi della collana Caleidoscopio del Club degli Editori, per cui Munari, appunto, aveva disegnato spettacolari copertine nei primi anni Sessanta. In mostra compaiono dunque, tra le altre, le settantasette copertine che Munari aveva curato, dell’ottobre del 1960 fino al dicembre 1966, per la collana edita dal Club degli Editori Un libro al mese; le quarantatré copertine dallo stile astratto uscite nel corso degli anni Cinquanta per la collana Uno al Mese di Bompiani; e quelle per le edizioni limitate Einaudi Nuova Atlantide e La nuova società. Meritano attenzione anche le copertine che <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bruno-munari-disegni-milano" target="_blank">Munari</a> realizzò per volumi e libri fascisti come la Rivista illustrata del Popolo d’Italia o Storia di un balilla che volle vedere il Duce. Si tratta di contributi "scomodi" e per questo solitamente espunti dalla produzione munariana, ma che riescono bene a fornirci una ulteriore sfaccettatura di uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo. [Immagine in apertura: Collana Uno al mese, Bompiani, 1953-59]

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In mostra a Milano 400 copertine illustrate da Bruno Munari | Sky Arte

Una “antibiografia” di Leonardo da Vinci

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