Cinque città del mondo unite dall'arte di David Hockney

<p>Non ha bisogno di presentazioni <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-natura-normandia" target="_blank">David Hockney</a>, uno degli artisti contemporanei britannici più famosi al mondo, noto per lo slancio innovativo che da sempre caratterizza la sua produzione. Una passione, quella per la sperimentazione, che non conosce battute d'arresto neppure ora: classe 1937, in questi ultimi anni l'autore sta facendo ricorso alle <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/david-hockney-alba-opera-digitale" target="_blank">tecnologie digitali</a>, realizzando opere tramite l’iPad. Appartengono proprio a questa categoria i lavori che, a partire dal 3 novembre prossimo, saranno presentati in una speciale "staffetta espositiva" che coinvolgerà cinque città del mondo.</p><h2>I DIPINTI DIGITALI DI DAVID HOCKNEY IN MOSTRA IN 5 CITTÀ</h2> <p>A ospitare il progetto <em>David Hockney: 20 Flowers and Some Bigger Pictures </em>saranno due città europee e tre statunitensi. Coinvolte nell'iniziativa le gallerie Annely Juda Fine Art di Londra, dove la mostra debutterà e resterà visitabile fino al 23 dicembre 2022, Galerie Lelong & Co. di Parigi, GRAY di Chicago, L.A. Louver di Los Angeles e Pace di New York, che ospiterà la rassegna nella sua ultima tappa, dal 12 gennaio al 25 febbraio 2023. Come suggerisce il nome dell'operazione, ciascuna sede espositiva presenterà venti lavori a soggetto floreali: sono realizzati tramite tablet e hanno debuttato al Musée Matisse di Nizza. Saranno esposti insieme a una selezione di opere con tecniche miste.  </p><h2>NATURA E INNOVAZIONE NELL'ARTE DI HOCKNEY</h2> <p>Presente con le sue opere nelle collezioni di alcune fra le più prestigiose istituzioni culturali del mondo, fra cui la National Portrait Gallery e la Tate Gallery, a Londra, il Metropolitan Museum of Art e il Museum of Modern Art, a New York e il Museum of Contemporary Art di Tokyo, nel corso della sua carriera David Hockney ha lavorato con un'ampia gamma di tecniche e materiali. Si è misurato con pittura, disegno, collage, fotografia e incisione, mantenendo sempre uno sguardo attento alle tecnologie emergenti. Questo atteggiamento lo ha portato a "mettersi alla prova" anche con fax, fotocopiatrici laser e, più di recente, con tablet e altri dispositivi digitali. Particolarmente conosciuto per le composizioni dalla notevole carica cromatica, evocative dello stile di vita della California meridionale, attualmente è interessato a osservare e restituire i cambiamenti stagionali nel paesaggio, come avvenuto quando <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/mostra-david-hockney-primavera-londra" target="_blank">soggiornò per diversi mesi sulla costa nordica francese</a>; più in generale, sta indagando la bellezza del mondo naturale nelle sue molteplici e sorprendenti espressioni.</p> <p> [Immagine in apertura: David Hockney, <em>August 2021, Landscape with Shadows</em>. Twelve iPad paintings comprising a single work, printed on paper, mounted on Dibond, Edition of 25, 108.2 x 205 cm (42.5 x 80.75 Inches) © David Hockney]</p>

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A Milano il fascino senza tempo dell'arte di Boldini

<p>È un universo visivo inconfondibile, in cui classe, armonia ed equilibrio convivono in egual misura, quello legato al nome di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giovanni-boldini-belle-epoque-bologna" target="_blank">Giovanni Boldini</a>. Le opere dell'artista hanno la capacità di restituire il gusto e l'estetica della società europea a cavallo fra Ottocento e Novecento, introducendo l'osservatore in una dimensione quasi onirica, fra salotti, caffè e scorci urbani. Curata da Francesca Dini, sua massima esperta e autrice del <em>Catalogo ragionato dell’opera di Giovanni Boldini</em>, la mostra in apertura alla <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giovane-boccioni-milano-galleria-bottegantica" target="_blank">Galleria Bottegantica </a>di Milano rappresenta l'occasione per riassaporare queste atmosfere.</p><h2>LA MOSTRA DI GIOVANNI BOLDINI A MILANO</h2> <p>Visitabile dal 14 ottobre al 3 dicembre 2022, a ingresso libero, <em>Eterno Boldini </em>racconta il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/mostra-giovanni-boldini-barletta" target="_blank">maestro ferrarese</a> attraverso un’ampia selezione di dipinti, acquerelli e disegni. Obiettivo della monografica è evidenziarne il talento e la versatilità, proponendo una peculiare combinazione fra opere note e inedite. Uno dei focus del progetto espositivo è rappresentato dal periodo di permanenza a Parigi, città in cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/giovanni-boldini-il-pittore-della-belle-epoque" target="_blank">Boldini </a>riuscì a entrare in contatto con un'influente cerchia di artisti e a ottenere importanti commissioni. Delle opere realizzate in quella fase, la mostra propone ad esempio i due olii, di piccole dimensioni, <em>Vecchia canzone </em>e <em>Scena galante nel Parco di Versailles</em>, risalenti rispettivamente al 1871 e al 1877. Immancabili i suoi ritratti di inizio Novecento, tra cui il <em>Ritratto di Lady Nanne Schrade</em>r, di cui è protagonista la nota concertista e organizzatrice di eventi musicali, e il <em>Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar</em>, che raffigura la moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi.</p><h2>ESPOSTI RITRATTI, PAESAGGI E DISEGNI DI BOLDINI </h2></p>
<p><em>Eterno Boldini </em>prende inoltre in esame il tema del paesaggio. La capacità dell'artista di rappresentarlo viene in particolare analizzata attraverso i dipinti e i disegni che dedicò all'amata Venezia, città in cui si recò in visita a più riprese a partire dalla fine degli anni Ottanta dell'Ottocento. Appartiene alle opere inedite presentate in questa occasione l'acquerello <em>L’atelier dell’artista</em>, con la sua composizione di oggetti sul pavimento di uno studio. Prima esposizione pubblica anche per un album di disegni databili al 1879-1880 circa: fra schizzi e studi per vari soggetti, si apre un varco nel modus operandi dell'autore e viene sottolineato il ruolo centrale del disegno nella sua pratica. </p>



<p>[Immagine in apertura: Giovanni Boldini, <em>Scena galante nel Parco di Versailles</em>, 1877. Olio su tavola, 14,5x24 cm]</p>

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