I classici greci e latini in scena nei parchi di Milano

Palchi fioriti è la sessione primaverile 2022 del festival di teatro popolare Le mille e una piazza giunto, quest’anno, alla sua terza edizione e organizzato dall’Associazione culturale e compagnia teatrale Atelier Teatro. La rassegna, come a simboleggiare la rinascita della natura dopo il lungo inverno, sta animando con spettacoli teatrali gratuiti i parchi, i giardini urbani e gli spazi verdi della città di Milano, con particolare attenzione alle periferie. Gli appuntamenti teatrali – incentrati su opere classiche greche e latine e pensati per un pubblico di tutte le età – si svolgono nei weekend fino al 12 giugno. <h2>IL FESTIVAL DI TEATRO POPOLARE “LE MILLE E UNA PIAZZA”</h2> L’obiettivo della sessione primaverile Palchi fioriti è il recupero della dimensione pubblica collettiva in cui ebbe origine il teatro. Le opere teatrali greche e latine sono infatti nate per essere recitate all’aperto, rivolgendosi a un pubblico vario e stratificato. Il festival, animando i luoghi cittadini di ritrovo spontaneo, vuole così riportare i testi classici fuori dal teatro d’autore, indirizzato perlopiù a una platea di intenditori. <h2>IN SCENA I GRANDI CLASSICI GRECI E LATINI </h2> Gli appuntamenti teatrali di primavera vedono Atelier Teatro mettere in scena le opere Gli uccelli, Le nuvole e Pluto del commediografo greco Aristofane e poi la favola latina L’asino d’oro di Apuleio in una versione rivisitata da Carlo Boso, mentre le compagnie teatrali professioniste, ospiti della kermesse, presentano Sofocle, Euripide e Plauto. Nello specifico, la compagnia romana I fiori di Bacco porta in scena Antigone, tragicommedia dell’arte e il Teatro della Juta di Alessandria propone l’Aulularia di Plauto. Per conoscere tutti gli appuntamenti della manifestazione, vi suggeriamo di consultare il <a href="https://atelierteatro.it/portfolio_page/le-mille-e-una-piazza-palchi-fioriti-maggio-giugno-2022/" target="_blank">sito ufficiale </a>del festival. [Immagine in apertura: Photo Lorenzo Boccalari]

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L'Iliade diventa un avvincente spettacolo teatrale

Alla Scala di Milano la Turandot di Puccini in versione ipertecnologica

La storica Biennale Teatro diretta da Luca Ronconi nel 1975


Il progetto digitale che svela le incertezze e i dubbi dei grandi artisti

Il Ministero della Cultura propone – grazie a musei, biblioteche e archivi che hanno svolto un accurato lavoro di ricerca all’interno delle proprie collezioni – un nuovo viaggio digitale alla scoperta di un lato affascinante del nostro patrimonio culturale. <a href="https://cultura.gov.it/ripensamentidartista" target="_blank">Ripensamenti d'artista</a> è, infatti, la campagna tutta virtuale che racconta i tormentati processi creativi nascosti dietro i capolavori dei più grandi maestri della storia dell'arte e di celebri poeti italiani; un racconto fatto di bozzetti preparatori, scarabocchi, note a margine e macchie di inchiostro. Correzioni, incertezze o totali sostituzioni percepibili a occhio nudo e ben evidenti su tele e fogli di lavoro, oppure scovate grazie a certosini lavori di restauro o ad avanzate e innovative tecniche diagnostiche applicate alle opere d’arte. <h2>I RIPENSAMENTI DEGLI ARTISTI</h2> Ogni settimana, sui canali social del Ministero, la campagna viene arricchita da contribuiti narrativi di due diverse tipologie: un filone è dedicato alle arti figurative, mentre l'altro è incentrato sul mondo della scrittura. Il primo racchiuderà tutti i segreti che si nascondono sotto gli strati pittorici dei più famosi capolavori del mondo, e mostrerà gli studi preparatori e i primi bozzetti di celebri sculture, monumenti e progetti architettonici realizzati poi in maniera molto diversa da come erano stati originariamente concepiti. Il secondo filone narrativo descrive, invece, le revisioni e le rielaborazioni, attraverso correzioni e cancellature, dei capolavori della letteratura italiana. <h2>RIPENSAMENTI TRA ARTI VISIVE E LETTERATURA</h2> Tra i ripensamenti d’artista svelati dalla campagna digitale troviamo, ad esempio, il celebre romanzo L’Edera del Premio Nobel per la Letteratura <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-17-luglio-grazia-deledda" target="_blank">Grazia Deledda </a>che, come dimostrano i bozzetti originali dell’autrice conservati presso la Biblioteca Nazionale di Sassari, pare dovesse inizialmente chiamarsi Romanzo Sardo; ma anche la prima bozza ricca di versi cancellati e inedite strofe della poesia Il poeta solitario di Giovanni Pascoli o le numerose rivisitazioni, conservate nella Biblioteca Nazionale di Napoli, delle ottave del canto 46 dell’<a href="https://arte.sky.it/news/orlando-furioso-angelica-romanzo" target="_blank">Orlando Furioso</a> di Ludovico Ariosto. Tra i numerosi ripensamenti pittorici proposti dalla campagna MiC, scopriamo, inoltre, che l’animale mitologico tenuto tra le mani dalla Dama col liocorno di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-25-dicembre-raffaello" target="_blank">Raffaello</a> originariamente rappresentava un cagnolino, oppure che lo sfondo nell’opera di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-21-febbraio-caravaggio" target="_blank">Caravaggio</a> Cena in Emmaus, conservata nella Pinacoteca di Brera, inizialmente era occupato da un paesaggio. [Immagine in apertura: Ripensamenti d’artista 2022. Raffaello, Madonna del Granduca, opera originale, disegno preparatorio e radiografia, 1506-1507 ca. Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi, Firenze]

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