A Merano i grandi artisti riflettono sul fare comunità

La pandemia e l’attuale instabilità sociopolitica dovuta al conflitto bellico ucraino che si sta combattendo alle porte dell’Europa ci pongono di fronte alle delicate e fragili questioni dell'accoglienza, della collettività e della convivenza. Il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/mostra-merano-design-alpi" target="_blank">Kunst Meran Merano Arte</a>, ponendo il tema del "fare comunità" al centro della propria programmazione, ospita dal prossimo 25 giugno la mostra TOGETHER. Interact – Interplay – Interfere. La rassegna, curata da Judith Waldmann e visitabile fino al 25 settembre, riunisce opere di artisti del calibro di Adrian Piper, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/mostra-anna-maria-maiolino-pac-milano" target="_blank">Anna Maria Maiolino</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/spettacolo-teatro-danza-dadaismo-tzara-picasso-spoerri-galleria-civica-modena" target="_blank">Daniel Spoerri</a>, Francis Alÿs, <a href="https://arte.sky.it/news/gli-artisti-e-la-globalizzazione-dellimmagine" target="_blank">Hannes Egger</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/05/marina-abramovic-e-ulay-ancora-insieme-arrivo-un-libro-di-memorie" target="_blank">Marina Abramović e Ulay</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/al-centro-pecci-la-prima-mostra-in-un-museo-italiano-di-rirkrit-tiravanija" target="_blank">Rirkrit Tiravanija</a>, Tania Bruguera e Yoko Ono.<h2>LA MOSTRA DA KUNST MERAN MERANO ARTE</h2> Per prendere parte alla mostra è indispensabile abbandonare la propria “comfort zone”, assumere all’interno del percorso espositivo – suddiviso in tre capitoli – , ruoli attivi e interattivi e vivere così esperienze nuove e insolite. La prima sezione, intitolata Interact, raggruppa azioni e progetti partecipati realizzati in loco, come la creazione di un orto collettivo sulla terrazza della Kunsthaus o la rievocazione della “eat art performance” di Daniel Spoerri Zehn Suppenrezepte, realizzata negli anni Ottanta a Brunnenburg, una località situata nei pressi di Merano. La sezione Interplay raccoglie, invece, contributi artistici grazie ai quali i visitatori possono interagire tra loro in modo ludico, ad esempio giocando a ping pong nell’opera del 2015 Tomorrow is the Question di Rirkrit Tiravanija o utilizzando uno degli “oggetti attivanti” ideati negli anni Sessanta da Franz Erhard Walther. In Interfere, l'ultima parte della mostra, si rimanda a una pratica artistica che fa appello all'impegno politico e sociale, all'empatia e al senso di responsabilità collettivo. Officinadïdue, ad esempio, evidenziando come tutti possano combattere contro il riscaldamento globale, mette a disposizione dei visitatori dei semi di pioppo da piantare<a href="#" target="_self">.</a><h2>L'INTERVENTO DI YOKO ONO IN MEMORIA DI JOHN LENNON</h2> Il percorso espositivo si chiude con l'opera d’arte collettiva itinerante Wish Tree di <a href="https://arte.sky.it/video/john-yoko-solo-il-cielo-sopra-di-noi-619204" target="_blank">Yoko Ono, </a>che invita tutti i visitatori a scrivere su un bigliettino il proprio desiderio per un futuro migliore. Tali messaggi confluiranno poi, insieme a milioni di altri raccolti in tutto il mondo, nell’installazione luminosa Imagine Peace Tower realizzata nel 2007 a Reykjavík, in Islanda, in memoria di John Lennon. [Immagine in apertura: Ulay / Marina Abramović, Relation in Time, 1977. Video (bianco e nero, audio), 74'54'', Performance: 16 ore senza pubblico. Ultima ora in presenza del pubblico. Serie di fotografie realizzate ogni ora. Studio G7, Bologna, Italia © Ulay/ Marina Abramović. Courtesy of the Marina Abramović Archives and LIMA]

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A Stoccolma, in Svezia, in occasione dell’annuale summit di Brillant Minds – capace di riunire le menti più creative e influenti del mondo per condividere nuove prospettive, punti di vista ed esperienze in tema sociopolitico –, è stata presentata l’opera Arch, uno degli interventi di arte pubblica più famoso dell’artista e attivista di fama mondiale <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-ai-weiwei-terme-diocleziano-roma" target="_blank">Ai Weiwei</a>. L’installazione, esposta l'ultima volta nel 2017 all'interno del Washington Square Park di New York, sorge davanti al Nationalmuseum della città e rappresenta il primo di una serie di interventi e mostre che Brillant Minds si impegna a promuovere nella capitale svedese nei prossimi cinque anni, per celebrare l'innovazione e la creatività e ispirare connessioni e dialogo all'interno della comunità locale.<h2>VERSO UN MONDO MIGLIORE CON “BRILLIANT MINDS”</h2> Il raduno annuale di Brilliant Minds funge, infatti, da forum principale per scovare le migliori start-up europee in tema di creatività, sostenibilità e inclusività e offrire così, ai talenti emergenti, una piattaforma di supporto e collaborazione. L’evento, promosso dalla Brilliant Minds Foundation, istituita nel 2018, si ispira a valori come la trasparenza, l'uguaglianza, la fiducia e la responsabilità sociale.<h2>L'OPERA DI AI WEIWEI A STOCCOLMA</h2> La scelta della Fondazione di ospitare a Stoccolma una delle opere più iconiche di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/06/ai-weiwei-migranti-scultura-blenheim-palace" target="_blank">Ai Weiwei</a> è uno stimolo positivo a fronteggiare un'epoca, come quella attuale, caratterizzata da sempre più nette divisioni politiche e crisi umanitarie senza precedenti. Con la sua struttura in acciaio lucido inossidabile alta oltre dodici metri, Arch ricorda un’enorme gabbia per uccelli “squarciata” da silhouette di figure umane che creano un passaggio fisico e ideale nell’architettura. L'opera rappresenta così un inno alla libertà, l'evocazione di un mondo senza confini e barriere: un messaggio potente, che riflette l'incertezza dei tempi in cui viviamo e la necessità che menti brillanti raccolgano la sfida del cambiamento. [Immagine in apertura: Brilliant Minds launches new public cultural initiative with the unveiling of Ai Weiwei’s Arch in Stockholm. Image credit © Jean Lapin]

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