Nel 2022 aprirà il più grande museo al mondo della civiltà egizia

<p>Il 2022 sarà, finalmente, l'anno dell'apertura dell'attesissimo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/01/grand-egyptian-museum-architettura-contemporanea-per-un-glorioso-passato" target="_blank" rel="noopener noreferrer">GEM – Grand Egyptian Museum</a> di Giza? Sembrerebbe proprio di sì. Dopo essere di nuovo slittata, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/musei-apertura-grand-egyptian-museum" target="_blank" rel="noopener noreferrer">nell’arco del 2021</a>, l'inaugurazione di quello che diventerà il più grande museo al mondo dedicato alla civiltà egizia è prevista per la seconda metà del 2022. L'annuncio è stato dato da Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità in Egitto, in occasione della sua recente visita al Padiglione nazionale con cui l'Egitto sta prendendo parte all'<a href="https://arte.sky.it/foto/expo-dubai-2020-padiglione-italia" target="_blank">Expo di Dubai</a>. Rilanciata anche dai media nazionali, la notizia è stata accompagnata da ulteriori dichiarazioni, che consentono di fare il punto sullo stato di avanzamento del museo progettato dallo studio di architettura irlandese Heneghan Peng Architects. </p> <h2>IL PIÙ GRANDE MUSEO EGIZIO DEL MONDO</h2> <p>Costruito in un sito già di per sé eccezionale, ovvero ai margini delle piramidi di Giza, GEM è stato concepito per diventare un complesso culturale senza precedenti sul fronte dell'egittologia. A livello di spazi espositivi supererà il primato attualmente detenuto dal <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/didattica-scuole-museo-egizio-torino" target="_blank">Museo Egizio di Torino</a>: disporrà di una superficie espositiva permanente pari a quasi 4 campi da calcio messi insieme, come precisato dal team di Heneghan Peng Architects. Sarà inoltre dotato di una struttura museale dedicata ai bambini, di ambienti per conferenze, attività formative ed educative, senza dimenticare il grande centro di conservazione e i giardini circostanti. Al suo interno, fra i capolavori esposti, spicca per prestigio la collezione di Tutankhamon, attualmente ospitata al Museo Egizio del Cairo. Secondo Mostafa Waziri i lavori sono stati ultimati; l'attenzione, dunque, si concentra sull'allestimento dell'inestimabile patrimonio della nuova istituzione, che tuttavia rappresenterebbe una percentuale ridotta dei reperti che gli archeologi ritengono essere ancora presenti in Egitto. Ragione per la quale in varie aree del Paese sono attualmente attive molteplici<em> </em>missioni archeologiche,<em> </em>come indicato dallo stesso Waziri.</p><h2>LE ULTIME RIVELAZIONI SULL'ANTICO EGITTO</h2> <p>Nonostante i ritardi registrati nell'apertura del Grand Egyptian Museum, legati anche alla pandemia, l'attenzione mediatica sull'Antico Egitto sembra essersi intensificata negli ultimi anni. Merito sia di progetti inediti, come la recente mostra di arte contemporanea fra le piramidi <em><a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/giza-mostra-piramidi-2021" target="_blank">Forever is Now</a>, </em>sia di una serie di fortunate scoperte. In particolare ad attirare l'interesse di specialisti e appassionati di civiltà antiche è il sito di <a href="https://arte.sky.it/news/antico-egitto-scoperta-archeologica-saqqara" target="_blank">Saqqara</a>. Da qui provengono anche alcune misteriose mummie, risalenti a duemila anni fa e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/scoperta-egitto-mummie-lingua-oro" target="_blank">dotate di una lingua d'oro perfettamente conservata</a>. Negli ultimi giorni del 2021, infine, sulla rivista scientifica <em><a href="https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2021.778498/full#h7" target="_blank">Frontiers in Medicine</a></em>, è stato pubblicato lo studio condotto sulla mummia del faraone Amenhotep I. Riportata alla luce nel 1881, è stata analizzata con una tecnica digitale "non invasiva". Pur non avendo fatto ancora chiarezza sulla ragioni della morte del sovrano, scomparso a 35 anni, l'indagine ha permesso di chiarire molto aspetti del suo aspetto fisico, della tecnica di mummificazione impiegata, nonché della sua travagliata "esistenza post mortem". Amenhotep I venne infatti sepolto per due volte, a distanza di quattro secoli una dell'altra; la sua tomba fu profanata dai ladri, in cerca di gioielli, come dimostrano le fratture rinvenute in più parti, testa inclusa. </p> <p>[Immagine in apertura: Photo by Andrés Dallimonti on Unsplash]</p>

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<p>Guerriera. Amazzone. Femminista. Nonostante gli ottant'anni splendidamente portati sulle spalle, il mito di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-wonder-woman-anniversario" target="_blank">Wonder Woman</a> continua a entusiasmare i fan di tutto il mondo. Ottant'anni, appunto. Tanti quanti ce ne sono tra il 2021 e il 1941 – quando questa straordinaria icona della cultura pop venne creata grazie all'ingegno del fumettista e psicologo William Moulton Marston.  </p>
<p>A ripercorrere la lunga “carriera” della grande eroina del fumetto americano è oggi un nuovo volume. Un libro che difficilmente sfuggirà al vostro sguardo: basterà fare un giro nel reparto fumetti della vostra libreria di fiducia per accorgersi della pubblicazione, grazie allo smagliante color oro della cover.  </p>
<p><h2>DALLA MOSTRA AL LIBRO</h2> <p>Edito da <a href="https://www.24orecultura.com/libri/" target="_blank">24 ORE Cultura</a> in occasione della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-wonder-woman-milano" target="_blank">mostra in corso al Palazzo Morando di Milano</a>, il volume – dal titolo <em>Wonder Woman. Il mito</em> (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – celebra le avventure e gli ideali che hanno contribuito a innalzare la paladina a simbolo di verità, giustizia e uguaglianza.  </p>
<p><h2>WONDER WOMAN E LA MODA</h2> <p>Attraverso una serie di saggi e approfondimenti critici firmati da Alessia Marchi (curatrice della pubblicazione), Marina Pierri, Maurizio Francesconi e Alessandro Martini, la supereroina viene raccontata da un punto di vista “duplice”.    </p>
<p>Se da una parte sono infatti esaltate le caratteristiche narrative che hanno segnato il successo di questa icona dell'universo <a href="https://arte.sky.it/foto/pordenone-mostra-fumetto" target="_blank">DC Comics</a>, dall'altra gli autori approfondiscono i risvolti sociologici e antropologici scaturiti dal suo personaggio. Ne è un esempio il focus sulle influenze stilistiche che l'abbigliamento di Wonder Woman ha portato nel mondo della moda, o quello dedicato agli ideali “femministi” in lei riconosciuti a partire dagli anni Settanta.  </p>
<p><h2>DISEGNI, ILLUSTRAZIONI E MEMORABILIA</h2> <p>Oltre al corposo approfondimento storico sul personaggio, e alle varie e notevoli analisi firmate dai critici coinvolti nel progetto, il libro raccoglie un’ampia selezione di copertine e tavole illustrate disegnate dai più importanti fumettisti che, nel corso degli ultimi otto decenni, si sono succeduti nella realizzazione delle storie dedicate a Wonder Woman: dagli storici Harry G. Peter e Mike Sekowsky fino alle più recenti disegnatrici ufficiali come Laura Braga ed Emanuela Lupacchino. Il volume è inoltre arricchito da una preziosa raccolta di memorabilia che omaggiano l’intramontabile eroina guerriera.  </p>

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