Grazie alla tecnologia torna a Urbino un capolavoro di Piero della Francesca

<p>Per le celebrazioni dei seicento anni dalla nascita del Duca Federico da Montefeltro, la città di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-5-novembre-palazzo-ducale-urbino" target="_blank">Urbino</a> ospita un ricco programma di appuntamenti, tra cui la ricollocazione sull’altare maggiore della Chiesa di San Bernardino – che custodisce le spoglie del duca e del figlio Guidobaldo, e che è stata oggetto di restauro per l'occasione – della <em>Pala Montefeltro </em>di Piero della Francesca, riprodotta attraverso sofisticate tecnologie digitali. </p><h2>LA PALA D’ALTARE DIPINTA DA PIERO DELLA FRANCESCA</h2> <p>La <em>Pala Montefeltro</em>, conosciuta anche come <em>Pala di San Bernardino</em> o <em>Madonna col Bambino e santi, angeli e Federico da Montefeltro</em>, fu requisita nel 1811 dalle truppe francesi inviate da <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-5-maggio-anniversario-napoleone" target="_blank">Napoleone</a>. Ma lo stile di Piero della Francesca, non rispecchiando il gusto artistico dell’imperatore, fece sì che il capolavoro, invece di partire per la Francia, fosse inviato alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/architettura-milano-pinacoteca-brera-palazzo-citterio-allestimento" target="_blank">Pinacoteca di Brera</a>, della cui collezione permanente fa parte ancora oggi.</p><h2>LA TECNOLOGIA DIGITALE AL SERVIZIO DELL'ARTE</h2> <p>La straordinaria operazione è resa possibile grazie alla replica in scala 1:1 della preziosa pala d’altare realizzata dalla tech company Haltadefinizione, specializzata proprio nella digitalizzazione e riproduzione di opere d’arte. Le più moderne tecniche fotografiche e la trasformazione in gigapixel permettono, infatti, di ottenere copie digitali a elevata risoluzione. Nella riproduzione del capolavoro di Piero della Francesca sono così restituiti, con impressionante fedeltà, sia i colori sia la superficie dell’opera, tutti i dettagli e, addirittura, le pennellate.</p> <p>Come afferma Luca Ponzio, amministratore delegato di Haltadefinizione, “<em>la tecnologia permette di replicare fedelmente un’opera d’arte e restituirla al luogo d’origine, sperimentando nuovi approcci per la valorizzazione e per la divulgazione dell’arte. Il ricollocamento della monumentale pala di Piero della Francesca, artista profondamente legato alla corte di Urbino e al duca di Montefeltro, ci fa comprendere appieno come la replica sia uno strumento che consente di riempire un vuoto, restituendo al territorio e alla comunità un’opera custodita altrove</em>”.</p> <p>[Immagine in apertura: © Giuseppe Sterparelli]</p>

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<p>Inesauribile non è un aggettivo azzardato se associato all'opera e all'eredità artistica di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Antoni_Gaud%C3%AD" data-ved="2ahUKEwj02-PE0v34AhWfm_0HHT88B1EQFnoECAcQAQ" ping="/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.wikipedia.org/wiki/Antoni_Gaud%25C3%25AD&ved=2ahUKEwj02-PE0v34AhWfm_0HHT88B1EQFnoECAcQAQ"></a><a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antoni-gaudi-barcellona" target="_blank">Antoni Gaudí</a>. A quasi cento anni dalla scomparsa, avvenuta nella "sua" Barcellona nel 1926, l'esponente del modernismo catalano continua a essere studiato, apprezzato, "emulato". A testimoniare la sua fortuna sono le frequenti mostre, come la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antoni-gaudi-museo-orsay-parigi" target="_blank">rassegna</a> in chiusura al Musée d’Orsay di Parigi, le tante pubblicazione dedicate ai suoi capolavori, fra cui l'incompiuta <a href="https://arte.sky.it/news/architettura-sagrada-familia-libro" target="_blank">Sagrada Familia</a>, ma anche inedite iniziative a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/antoni-gaudi-mostra-multimediale-francia" target="_blank">carattere digitale</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/gaudi-architettura-libro" target="_blank">sperimentale</a>. Punta proprio sull'architetto simbolo di Barcellona il concorso <a href="https://architecturecompetitions.com/gaudiresidences" target="_blank">The Gaudi La Coma Artists’ Residences</a>, che chiama a raccolta chiunque desideri mettersi alla prova con la progettazione di una residenza per artisti e un complesso a carattere educativo nella città spagnola di Huesca.</p><h2>IL CONCORSO ISPIRATO ALLA VISIONE ARCHITETTONICA DI GAUDÍ</h2> <p>Per la partecipazione è necessario perfezionare l'iscrizione entro il 4 novembre 2022; la consegna degli elaborati richiesti dovrà avvenire entro il 9 dicembre 2022. Ai partecipanti, oltre a non essere richiesto il possesso di specifiche qualifiche professionali, il bando rivolge l'invito a sviluppare proprie visioni progettuali originali coerenti con i principi fondamentali della visione architettonica di Gaudí. Di conseguenza, le proposte candidate dovranno rispondere a requisiti di sostenibilità, funzionalità e innovazione. Il sito di intervento è una tenuta di ulivi e mandorli di 3 ettari, che include una costruzione risalente al 1700: proprio qui dovrebbe insediarsi il centro denominato "La Coma".</p><h2>UNA RESIDENZA D'ARTISTA NEL SEGNO DI ANTONI GAUDÍ</h2> <p>Il concorso in questione è il primo della serie di competizioni che saranno organizzate in collaborazione con la Gaudi Knowledge Association e con Inngenium Lab: l'obiettivo è celebrare l'eredità intellettuale di Gaudí. La sua scelta di guardare alla natura per lo sviluppo di forme architettoniche ed elementi decorativi, così come la determinazione dimostrata nel voler sostenere le comunità locali, rendono l'autore di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/11/la-prima-casa-progettata-da-gaudi-apre-al-pubblico-di-barcellona" target="_blank">Casa Vicens</a> e di altre iconiche residenze catalane un architetto rivoluzionario e all'avanguardia, la cui conoscenza resta fondamentale anche per le generazioni emergenti di progettisti. </p> <p>[Immagine in apertura: Photo by Kristijan Arsov on Unsplash]</p>

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