Audacia e fascino delle grandi cupole del mondo

Nel 603mo anniversario dall’avvio della costruzione della monumentale cupola del Brunelleschi a Firenze, Sky Arte propone una serata dedicata ad alcune delle più straordinarie e ardite strutture progettate dalla mente umana. Il primo dei due episodi del progetto Brunelleschi e le grandi cupole del mondo, in onda alle ore 21:15, prende avvio proprio dal capoluogo toscano e conduce gli spettatori indietro nel tempo, fino all’inizio del Quattrocento. Il racconto delle sfide associate alla realizzazione della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/firenze-cupola-duomo-600-anni-filippo-brunelleschi" target="_blank">Cupola di Santa Maria del Fiore</a>, capolavoro ingegneristico senza precedenti e presagio della modernità in arrivo, si svolge tra passato e presente. Ad alimentarlo sono i contribuiti specialistici di ingegneri strutturali, architetti di fama, come Norman Foster e Daniel Libeskind, e storici dell’arte del calibro di Antonio Natali. Spazio anche alla scena artistica contemporanea, rappresentata dall’autore britannico Luke Jerram: a lui Sky Arte ha commissionato la progettazione di una <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/luke-jerram-palm-temple-londra-documentario-cupola-brunelleschi" target="_blank">cupola</a> “riflesso” della nostra epoca, da installare nel polo creativo e innovativo londinese Coal Drops Yard. Alle ore 22: 05 è quindi la volta del secondo episodio di Brunelleschi e le grandi cupole del mondo. Oltre a documentare il work in progress e l’inaugurazione dell’opera site-specific di Jerram, legata anche a istanze di carattere ambientale, la puntata conclusiva analizza il fascino della forma ancestrale della cupola e il complesso di valori simbolici a essa associati da sempre. Il punto di osservazione scelto è globale; vengono inoltre inclusi capolavori architettonici di ieri e di oggi: dalla cupola di San Pietro agli esemplari orientali; dalla cupola geodetica di Richard Buckminster Fuller al Reichstag di Berlino, su disegno da <a href="https://arte.sky.it/news/norman-foster-mostra-parigi-centre-pompidou" target="_blank">Norman Foster</a>.

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Audacia e fascino delle grandi cupole del mondo | Sky Arte

I georadar rivelano nuovi segreti sotto il Castello Sforzesco di Milano

Le cucce “firmate” dai grandi architetti e designer in mostra a Milano

Il reportage dalla Milano Design Week 2024

La nuova architettura di Tadao Ando è un padiglione per la meditazione in Corea del Sud

Un suggestivo <a href="https://arte.sky.it/foto/tadao-ando-padiglione-meditazione-corea-del-sud" target="_blank">padiglione per la meditazione</a>, dalle cui ridotte fenditure i raggi del sole filtrano e illuminano l'interno, è stato inaugurato nell'area verde del Museum SAN di Wonju, in <a href="https://arte.sky.it/foto/migliore-servetto-riqualificazione-urbana-sud-corea" target="_blank">Corea del Sud</a>. Si chiama The Space of Light ed è il più recente intervento in questo sito dell'architetto autodidatta giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/tadao-ando-australia-mpavilion" target="_blank">Tadao Ando</a>. Il progetto è stato promosso per celebrare il decimo anniversario dell'apertura dell'istituzione sudcoreana, che dal maggio 2013 ha sede in un edificio disegnato proprio da Ando. The Space of Light incarna perfettamente il linguaggio del progettista, caratterizzato dall'impiego del cemento a vista, l'uso espressivo della luce e dall'insostituibile dialogo tra l'edificio e la natura circostante.<h2>LO SPAZIO DELLA LUCE NEL MUSEUM SAN A WONJU</h2> Evocativo della celebre Chiesa della Luce, progettata negli anni Ottanta dallo stesso <a href="https://arte.sky.it/news/tadao-ando-padiglione-australia" target="_blank">Ando </a>a Osaka (sua città natale), il nuovo padiglione rappresenta la seconda architettura dedicata alla pratica della meditazione nella sede dell'istituzione sudcoreana. Nel 2019, infatti, è stata aperta una struttura con funzioni analoghe: anch'essa progettata da Ando, la Meditation Hall si presenta come cupola incastonata nella terra, nei pressi dello Stone Garden sul lato nord del museo, che crea uno spazio luminoso capace di avvolgere i visitatori. Situato nella parte meridionale del complesso, l'edificio inaugurato lo scorso 1° agosto è una sorta di "rifugio minimale", dall'impostazione più rigida, nel quale estraniarsi e dedicarsi nella meditazione. Centrale è il contributo della luce naturale, grazie alla quale l'atmosfera complessiva sembra caricarsi di magia, incoraggiando alla contemplazione e riflessione. <h2>L'ARCHITETTURA DI TADAO ANDO IN MOSTRA</h2> L'inaugurazione della nuova opera si è svolta contestualmente al periodo di apertura della mostra Tadao Ando-Youth, ampia personale itinerante che raccoglie alcuni modelli, disegni e schizzi dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/tadao-ando-museo-cina" target="_blank">architetto giapponese</a>. Tokyo (2017), Parigi (2018), Milano (2018), Shanghai (2021), Pechino (2021) e Taiwan (2022) sono state le precedenti tappe di questo fortunato progetto espositivo, che dato il notevole successo di pubblico resterà aperto al Museum SAN oltre la data precedentemente prevista e dunque fino al 29 ottobre prossimo. Nelle quattro sezioni vengono presentati anche i progetti in progress dell'architetto classe 1941, oltre ai suoi più riusciti interventi in tutto il mondo. [Immagine in apertura: Courtesy of SAN Museum]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

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