A Cagliari la grande mostra sulla prima fotografa dell’Agenzia Magnum

Tra gli scatti più celebri che la storia della fotografia del secondo dopoguerra ci ha donato, vi sono senz'altro quelli di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/inge-morath-venezia-palazzo-grimani" target="_blank">Inge Morath</a>, che dopo il successo delle <a href="https://arte.sky.it/news/inge-morath-mostra-venezia-palazzo-grimani" target="_blank">recenti mostre di Monaco e Venezia</a>, viene celebrata a cento anni dalla nascita. Ad accogliere le straordinarie immagini di questa pioniera dell'obiettivo è ora la città di Cagliari, che ospita un percorso espositivo visitabile fino al 1° ottobre 2023, dal titolo Inge Morath. Una donna una vita la fotografia. 
<h2>I REPORTAGE DI INGE MORATH A CAGLIARI</h2> La fotografa austriaca ci ha regalato non solo scatti memorabili, ma soprattutto la testimonianza di una donna che con coraggio e caparbietà è riuscita ad affermarsi in una disciplina all'epoca prettamente maschile. Nelle quasi duecento opere fotografiche di Inge Morath in mostra al <a href="https://arte.sky.it/news/fumetti-corto-maltese-mostra-cagliari" target="_blank">Palazzo di Città a Cagliari</a>, spiccano la determinazione e la rara sensibilità dell'artista, qualità che hanno condotto la Morath a realizzare importati reportage in Spagna, Italia, Medio Oriente, America, Russia e Cina. Nella sua produzione arte e vita si confondono fino a diventare tutt'uno. "La fotografia è essenzialmente una questione personale: la ricerca di una verità interiore", dichiarò la fotografa.
 <h2>LA FOTOGRAFIA SENZA CONFINI DI INGE MORATH</h2> Il tema del viaggio è dominante nella biografia di Inge Morath, e la mostra a lei dedicata, curata da Brigitte Blüml e Kurt Kaindl, accende i riflettori su questo aspetto, soffermandosi sulle esperienze dell'artista a Venezia e Parigi, passando per la Spagna e l'Iran. Attraverso le opere protagoniste del percorso espositivo è possibile cogliere l'importanza del tema del viaggio in senso esteso. Nei suoi scatti, infatti, oltre alla vicinanza fisica emerge soprattutto la vicinanza emotiva e culturale che la fotografa instaurava con le persone e le scene osservate dietro al suo obiettivo. Quella di Inge Morath è stata una ricerca artistica caratterizzata da profonda umiltà ed empatia con i soggetti ritratti: “Nel mio cuore voglio restare una dilettante, nel senso di essere innamorata di quello che sto facendo, sempre stupita delle infinite possibilità di vedere e usare la macchina fotografica come strumento di registrazione”. 
[Immagine in apertura: Autoritratto, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv / Inge Morath / Magnum Photos]

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L'affascinante storia architettonica di Notre-Dame in mostra a Parigi

Fino al 2 giugno 2024, nel cuore vibrante di Parigi, a due passi dalla Tour Eiffel, la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/i-mobili-e-gli-oggetti-degli-architetti-a-parigi-60-anni-di-storia-di-progettazione" target="_blank">Cité de l'architecture et du patrimoine</a> ospita una mostra che ripercorre la storia della celebre <a href="https://arte.sky.it/news/libro-illustrazione-notre-dame">cattedrale di Notre-Dame</a>, capolavoro dell’architettura gotica e fra i simboli indiscussi della capitale francese. Dopo il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/notre-dame-in-fiamme-incendio-divampa-sui-tetti-della-cattedrale-di-parigi">rovinoso incendio</a> che il 15 aprile 2019 ha scosso i cuori dei cittadini francesi e gli amanti dell’arte di tutto il mondo, sono stati avviati i lavori di restauro: a renderli possibili è stata anche l'incredibile dimostrazione di solidarietà di centinaia di donatori, provenienti da 150 paesi, che hanno devoluto ben 845 milioni di euro per sostenere il vasto intervento in corso.

<h2>A PARIGI LA MOSTRA SULLA STORIA DI NOTRE-DAME</h2>
Si dovrà aspettare <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-notre-dame-parigi">fino a dicembre 2024</a> affinché Notre-Dame sia restituita alla sua comunità e ai visitatori internazionali. Nel frattempo, la rassegna Notre-Dame de Paris. From builders to restorers, curata da Isabelle Marquette e Lisa Bergugnat, fornisce "un'immagine" dell’edificio come struttura in continua evoluzione, che ha affrontato il tempo e le sue sfide fra adattabilità ed evoluzioni. L’esposizione è stata resa possibile dalla collaborazione tra la Cité de l'architecture et du Patrimoine e l'istituzione pubblica responsabile della conservazione e del restauro di Notre-Dame de Paris.
<h2>IL CANTIERE DI NOTRE-DAME DAL MEDIOEVO A OGGI</h2>
L’obiettivo del progetto espositivo è quello di mostrare al pubblico la complessità degli interventi che si sono susseguiti nei secoli, oltre alle connessioni intrinseche tra il progetto attuale e le costruzioni precedenti. Dal primo edificio medievale, al grande restauro ad opera di Viollet-le-Duc nel XIX secolo, fino ad arrivare ai giorni nostri, la mostra evidenzia le competenze architettoniche e ingegneristiche, le professionalità e la varietà delle maestrante mobilitate al servizio del famoso edificio. Il mastodontico restauro di oggi è un’impresa senza precedenti: include la ricostruzione completa della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/parigi-notre-dame-ricostruzione-guglia" target="_blank">celebre guglia</a>, della copertura della navata e del coro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/un-concorso-internazionale-per-ricostruire-la-guglia-di-notre-dame" target="_blank">Viollet-le-Duc</a>, il restauro delle opere pittoriche e scultoree, il recupero delle vetrate e il ripristino dell’organo monumentale. [Immagine in apertura: Notre-Dame de Paris. From builders to restorers exhibition at the Cité de l'Architecture et du Patrimoine. Photo © David Bordes, Etablissement public chargé de la conservation et de la restauration de la cathédrale Notre-Dame de Paris]

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