In Cina il nuovo centro per la cultura e le arti firmato MAD Architects

<p>Lo studio di architettura <a href="https://arte.sky.it/news/rotterdam-centro-danza-mad-architects" target="_blank">MAD Architects</a>, guidato da <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura-cina-padiglioni-mare" target="_blank">Ma Yansong</a>, ha recentemente avviato la costruzione del nuovo centro per la cultura e le arti di Anji, nel sud-est della Cina. Famosa per le sue foreste di bambù (che si estendono per oltre 60mila ettari, con più di 40 specie diverse), quest'area è stata scelta come "contea pilota" per l'edilizia ambientalista ed ecologica del Paese e ha vinto il "Premio Habitat delle Nazioni Unite". Non stupisce quindi che il nuovo progetto per l’Anji Culture and Art Center sia concepito come uno "spazio di transizione" tra i peculiari ambienti naturali della regione, come il fiume e le montagne, e l'area urbana che sorge a est.</p><h2>L’ANJI CULTURE AND ART CENTRE DI MAD ARCHITECTS </h2> <p>"<em>Perseguiamo l'aura unica di questa regione e la integriamo nella vita di tutti i giorni</em>" ha dichiarato Ma Yansong. Con un'estensione di 149mila metri quadrati, una volta realizzato l'Anji Culture and Art Center includerà sei aree funzionali distinte – Grand Theater, Conference Center, Leisure Center, Sports Center, Youth Activity Center, and Art Education Center. Alla base del progetto di MAD Architects si pone la concezione dello spazio architettonico come "<em>luogo di incontro pubblico</em>", accessibile a chiunque, in ogni momento della giornata. </p><h2>ENTRO IL 2025 UN NUOVO MAXI CENTRO CULTURALE IN CINA</h2> <p>Tra gli aspetti caratteristici del complesso rientra la copertura: sarà composta da una serie di tetti metallici sovrapposti, evocativi delle foglie di bambù. Gli spazi tra ciascuna “foglia” lasceranno filtrare la luce naturale all’interno; la facciata principale, alta oltre 17 metri e completamente trasparente (una volta completata sarà la parete di vetro autoportante più grande della Cina) fornirà ulteriore luce agli ambienti interni. Dall’esterno, la silhouette ondulata dialogherà armoniosamente con la collina circostante, ricoperta dalle piantagioni del caratteristico tè bianco Anji. Sul lato ovest, un grande palco sarà adibito ad arena all’aperto per spettacoli, concerti e mostre. Infine, particolare attenzione è stata riservata alla sostenibilità dell’edificio, con l'adozione di tecnologie come la pavimentazione permeabile, il sistema per il riutilizzo dell’acqua piovana e il "green roof".  L'apertura è prevista nel 2025.   [Immagine in apertura: Anji Culture and Art Center. Courtesy of MAD Architects]</p>

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Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Il concorso per ritrarre l'opera in vetro esposta al Jardin du Palais-Royal di Parigi

<p>Al via il concorso che invita a fotografare la monumentale installazione <a href="https://arte.sky.it/news/installazione-vetro-parigi-reflexions" target="_blank"><em>Réflexions</em></a>, firmata dal maestro del vetro Emmanuel Barrois. Inaugurata lo scorso 15 settembre, l’opera è esposta nel verde del Jardin du Palais-Royal di Parigi fino al 15 novembre; per partecipare al contest, invece, c’è tempo fino al 24 ottobre. </p><h2>PRONTA A PARIGI L'INSTALLAZIONE "RÉFLEXIONS"</h2> <p><em>Réflexions</em> è un soggetto fotografico piuttosto inusuale: si tratta infatti di una struttura alta ben 15 metri, costituita da un reticolato in vetro. Per la sua realizzazione sono state necessarie grande sapienza artigiana, profonda conoscenza delle tecnologie industriali, massima precisione. Oltre alla sua mole, a colpire l'attenzione sono i riflessi generati dalle sue singole parti, gli stessi ai quali deve la denominazione. Come prismi, gli elementi in vetro che formano l'opera danno vita a giochi di luce cangianti e iridati, che variano a seconda del momento del giorno. Alla base dell'ambizioso intervento artistico si colloca la volontà di stimolare un dibattito collettivo sul rapporto tra materialità e immaterialità, tra trasparenza e opacità, nel contesto dello spazio pubblico e urbano. Un obiettivo condiviso anche dal contest.</p><h2>COME PARTECIPARE AL CONCORSO FOTOGRAFICO</h2> <p>Indetto dall'Atelier Barrois e dal Municipio di Parigi, il concorso si svolge via Instagram. Per partecipare, basta caricare uno scatto legato all'installazione sul social network (avendo cura di conservare l’originale ad alta definizione), taggando il <a href="https://www.instagram.com/reflexions.paris/" target="_blank">profilo ufficiale di </a><em><a href="https://www.instagram.com/reflexions.paris/" target="_blank">Réflexions</a></em> e usando l'hashtag #ReflexionsContest. I finalisti saranno annunciati il prossimo 6 novembre, nel corso di un convegno: le dieci foto vincitrici, scelte da Emmanuel Barrois, saranno stampate su plexiglass ed esposte nel peristilio del Municipio di Parigi fino al 15 novembre. Infine, ognuno dei vincitori otterrà in regalo un prisma originale inciso, proveniente proprio da <em>Réflexions</em>.</p> <p>[Immagine in apertura: <em>Réflexions</em>, Atelier Barrois. Crédit photo Sergio Grazia]</p>

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

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