I disegni di Laurie Anderson diventano proiezioni a cielo aperto

<p>Che cos'è la speranza? Quanti modi ci sono per comunicarla, trasmettendo a chi ci circonda un senso di fiducia verso il futuro? Prende spunto da queste riflessioni <em>Hope: The Art of Reading What Is Not Yet Written</em>, la nuova serie di installazioni multimediali nello spazio pubblico presentate da <a href="https://arte.sky.it/news/ai-weiwei-londra-circa-arte-digitale" target="_blank">CIRCA – Cultural Institute of Radical Contemporary Arts</a>, la piattaforma creata nel 2020 da Joseph O'Connor che punta a portare l'arte nelle strade di Londra.</p> <p>Inaugurato lo scorso gennaio con la potente opera ispirata agli insegnamenti del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/libro-illustrato-dalai-lama" target="_blank">quattordicesimo Dalai Lama</a>, il programma prosegue chiamando all'appello un'altra figura di spicco della cultura internazionale: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/08/nelle-sale-italiane-heart-of-a-dog-di-laurie-anderson" target="_blank">Laurie Anderson</a>, performer, musicista americana (moglie di <a href="https://arte.sky.it/news/lou-reed-programmi-tv-10-agosto" target="_blank">Lou Reed</a>) e voce di riferimento della <em>spoken poetry</em> contemporanea.  </p>
<p><h2>IL PROGETTO DI LAURIE ANDERSON</h2> <p>Ispirata dal tema-manifesto proposto da CIRCA, l'artista ha dato vita a venticinque animazioni in bianco e nero. Si tratta di brevi filmati creati a partire da più di cento schizzi estratti dal taccuino dell'autrice. Fotografati e disposti in sequenza, i disegni prendono vita dando forma a storie astratte,  intime, nelle quali riferimenti alla natura e alla spiritualità si mescolano e si completano definendo una narrazione poetica e aperta alle interpretazioni dei passanti.</p> <p>In mostra a partire da ieri (6 aprile), <em>Notebook</em> – questo il titolo dell'opera – sarà infatti proiettata sugli schermi di Piccadilly Circus ogni giorno alle 20:23, fino alla fine del mese. Contemporaneamente, le opere di Laurie Anderson saranno presentate anche in altre capitali del globo: Berlino, Milano, Seul e Tokyo.  </p>
<p><h2>GLI ALTRI ARTISTI DI CIRCA</h2> <p>Il progetto di Laurie Anderson è solo la più recente di una serie di installazioni multimediali a cielo aperto. Nel corso degli ultimi due anni si sono avvicendati sugli schermi della metropoli britannica <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/earth-day-progetto-yoko-ono" target="_blank">Yoko Ono</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/marina-abramovic-digitale-wepresent" target="_blank">Marina Abramović</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/capodanno-streaming-patti-smith-anne-imhof" target="_blank">Patti Smith</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/vivienne-westwood-libro-moda" target="_blank">Vivienne Westwood</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-lightroom-londra" target="_blank">David Hockney</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/douglas-gordon-piccadilly-circus-londra-circa" target="_blank">Douglas Gordon</a>.     </p>
<p>[Immagine in apertura: <em>Notebook</em> by Laurie Anderson, London, Piccadilly Lights © CIRCA]  </p>

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La fotografia di Gianni Berengo Gardin a Napoli

<p>Si estende dal dopoguerra fino ai giorni nostri l'arco temporale documentato dall'inconfondibile sguardo di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-brescia-gianni-berengo-gardin-centro-nuove-culture" target="_blank">Gianni Berengo Gardin</a> nella mostra partenopea appena inaugurata. Per la prima volta, il capoluogo campano dedica una personale al noto fotografo e fotoreporter ligure. Classe 1930, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gianni-berengo-gardin-liguria" target="_blank">Berengo Gardin</a> è uno degli indiscussi maestri italiani dell'arte dello scatto: conosciuto per i suoi scatti in bianco e nero, i reportage e i lavori di indagine sociale, in quasi settant’anni di attività ha raccontato le evoluzioni del Paese con uno straordinario approccio narrativo.</p><h2>GIANNI BERENGO GARDIN IN MOSTRA A NAPOLI</h2> <p><em>Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere </em>è il titolo della mostra visitabile fino al 9 luglio 2023 a Villa Pignatelli – Casa della fotografia. Curata da<strong> </strong>Margherita Guccione, Alessandra Mauro e Marta Ragozzino, segue l'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-berengo-gardin-maxxi-roma" target="_blank">ampia monografica</a> ospitata al MAXXI di Roma lo scorso anno, con l'aggiunta di un nuovo e significativo nucleo. Nelle oltre 200 opere esposte, infatti, sono incluse fotografie di Napoli e del territorio campano, da Capri a <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-casa-dei-vettii-pompei" target="_blank">Pompei</a>. Un'integrazione che svela il peculiare punto di vista dell'autore sul contesto che accoglie questa personale, una zona del Paese ritratta nella sua complessità (ed eccezionalità) architettonica e paesaggistica a più riprese, tra la fine degli anni Sessanta e Novanta. Il percorso di visita si apre con una sezione sullo studio milanese di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/libro-autobiografia-gianni-berengo-gardin" target="_blank">Berengo Gardin</a>, luogo per eccellenza di riflessione e di elaborazione dell'artista: può essere considerato come una sorta di "chiave d'accesso" all'universo privato dell'autore, utile per cogliere la centralità dell'approccio "artigianale" nella sua pratica. </p> <h2>LA FOTOGRAFIA SECONDO GIANNI BERENGO GARDIN</h2> <p>Rinunciando a un criterio cronologico, la mostra si sofferma su temi e luoghi fondamentali per la ricerca di Berengo Gardin; fra questi, l'idea della fotografia come documento e la convinzione del ruolo insostituibile della componente narrativa. Il percorso espositivo non può che prendere avvio dalla città d'elezione di Berengo Gardin: Venezia, luogo di origine dei suoi bisnonni, nonni e di suo padre, nel quale è avvenuta la sua formazione come fotografo. Alla città lagunare sono del resto legati alcuni dei suoi lavori più identitari. Nella cornice di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/04/napoli-in-mostra-i-corpi-fotografici-paolo-gioli" target="_blank">Villa Pignatelli</a> rivivono inoltre la Milano dell’industria, delle lotte operaie e degli intellettuali, ma l'itinerario visivo è esteso a tutto il Paese, con "tappe" ovunque: dalle campagne alle fabbriche, fino agli ospedali psichiatrici. Non manca il racconto dei grandi fatti degli ultimi anni, come il terremoto de <a href="https://arte.sky.it/foto/festival-performative-2022-laquila" target="_blank">L’Aquila</a>. Completa l'itinerario della mostra la sezione dedicata ai libri, che fa luce sulle oltre 250 pubblicazioni realizzate dal fotografo nel corso della lunga carriera.</p> <p>[Immagine in apertura: Napoli 1957 © Gianni Berengo Gardin – Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia]</p>

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