Torna il festival dedicato ai cortometraggi d'autore

Annunciate le date e l'immagine promozionale della nuova edizione del Concorto Film Festival, l'ormai storico <a href="https://arte.sky.it/news/concorto-film-festival-programma-2022" target="_blank">evento dedicato al mondo del cortometraggio </a>che si svolge nel verde del Parco Raggio di Pontenure, alle porte di Piacenza. Giunta alla sua XXII edizione, la kermesse cinematografica avrà luogo dal 19 al 26 agosto prossimi, trasformando la piccola località emiliana nella “capitale” del cinema breve. Sono centinaia i film che si susseguiranno all'interno del cartellone della manifestazione, tra anteprime internazionali, incontri con gli autori e imperdibili momenti di condivisione con i protagonisti della settima arte. Agli eventi attinenti a questa disciplina si alterneranno inoltre concerti, dj set e momenti all'insegna della scoperta del borgo e dei luoghi più affascinanti della provincia di Piacenza. 
<h2>LA CALL DI CONCORTO FILM FESTIVAL</h2> In vista della nuova edizione della rassegna, Concorto Film Festival ha inoltre aperto ufficialmente le <a href="https://concortofilmfestival.com/bando/bando-2023/" target="_blank">iscrizioni per partecipare alla selezione ufficiale</a>, e vedere la propria opera inclusa nel cartellone. Per iscrivere (gratuitamente) il proprio film c'è tempo fino al 15 maggio. La durata dell'opera non deve superare i trenta minuti, mentre non ci sono restrizioni per quanto concerne il genere e le tematiche approfondite all'interno della pellicola. I premi saranno assegnati come di consueto da una giuria di esperti del settore. 
<h2>IL POSTER DI FABIO CONSOLI</h2> Ogni anno la creazione della locandina del festival è affidata a un artista proveniente dal mondo dell’illustrazione e della street art. L’asino, simbolo della kermesse, <a href="https://arte.sky.it/foto/poster-concorto-film-festival" target="_blank">è stato così interpretato negli artwork di numerosi artisti di fama internazionale</a> come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/street-art-dem-libro" target="_blank">DEM</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-disegni-ericailcane-ravenna" target="_blank">Ericailcane</a>, Stefano Faravelli ed Elisa Talentino. Autore del poster di questa edizione è Fabio Consoli, nome di spicco dell'illustrazione italiana, che ha deciso di sintetizzare nella sua opera alcuni degli elementi più emblematici della manifestazione. “Ho rappresentato la sensazione che a volte si ha quando si è rapiti da un film, quell’assenza di gravità, di tempo”, ha commentato l'artista. “In quei momenti esiste solo la storia che stiamo guardando, tutto il resto fluttua attorno allo schermo, sfocato, immobile”. Il programma completo del festival sarà svelato nelle prossime settimane sulla <a href="http://www.concortofilmfestival.com/" target="_blank">pagina web della manifestazione</a>. 
[Immagine in apertura: un dettaglio del poster di Concorto 2023, realizzato da Fabio Consoli]

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Vincent van Gogh incontra Antonio Ligabue a Roma

Due miti in mostra, due autori così diversi eppure così vicini eccezionalmente "posti a dialogo". Fino al 12 marzo 2023, a Palazzo Bonaparte a Roma avrà luogo un confronto tra due autoritratti decisamente intensi: uno opera di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-famiglia-van-gogh-amsterdam" target="_blank">Vincent van Gogh</a>, l'altro realizzato da Antonio Ligabue. Il progetto anticipa di qualche giorno la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antonio-ligabue-castello-conversano-puglia" target="_blank">grande monografica</a> su Ligabue organizzata presso il castello aragonese di Conversano, in Puglia, a sua volta visitabile dal 25 marzo prossimo. <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-van-gogh-palazzo-bonaparte-roma" target="_blank">Van Gogh</a>, invece, "gioca in casa": è proprio nel <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bill-viola-roma-palazzo-bonaparte" target="_blank">prestigioso edificio</a> un tempo residenza romana di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, che è stata allestita la mostra <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/van-gogh-roma-palazzo-bonaparte" target="_blank">Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum</a>, prorogata fino al 7 maggio 2023.
<h2>VAN GOGH E LIGABUE A CONFRONTO A ROMA</h2> <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antonio-ligabue-villa-reale-monza" target="_blank">Antonio Ligabue</a> fu un artista dalla vita estremamente complicata; solo negli ultimi anni della sua esistenza ricevette il dovuto riconoscimento per la sua produzione. Nel 1961 la memorabile mostra alla Galleria La Barcaccia, in piazza di Spagna a Roma, lo consacrava come uno dei più interessanti pittori italiani del momento: fu proprio in occasione di quell'esposizione che in un articolo del 12 marzo, scritto dalla giornalista Grazia Livia per Epoca, Ligabue viene definito “il Van Gogh con la moto rossa”. Al di là dell'espressione, che sorvola sulle enormi differenze stilistiche esistenti tra l'artista italiano e il collega olandese, alcuni punti di contatto possono comunque essere rilevati. Come l'aver sperimentato, in prima persona, una comune sofferenza dovuta ai rispettivi travagli interiori.
<h2>DUE OUTSIDER DELL'ARTE IN MOSTRA A PALAZZO BONAPARTE</h2> Sia l'irruento Ligabue, che il tormentato Van Gogh trovavano sollievo nella pittura, capace di concedere loro rari momenti di pace e di quiete in cui esprimevano il loro universo interiore. Entrambi erano inoltre soliti rendersi presenti nelle opere utilizzando l'espediente dell'autoritratto, la cui resa attraverso tonalità contrastanti e colori dissonanti era espressione di un profondo malessere. In una lettera indirizzata alla <a href="https://arte.sky.it/news/libro-van-gogh-sorelle" target="_blank">sorella</a>, Van Gogh scrisse: “Più divento brutto, vecchio, cattivo, malato e povero, più desidero riscattarmi facendo colori brillanti, bel accostati e splendenti”. Anche per Ligabue l'arte era una maniera di sublimare gli incubi che popolavano la sua mente. Come osserva Sergio Negri nel catalogo generale del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/05/mostra-fondazione-museo-antonio-ligabue-gualtieri-reggio-emilia" target="_blank">pittore di Gualtieri</a>, pubblicato nel 2002, per taluni artisti gli autoritratti rappresentano “dialoghi o conflitti fra la coscienza e la percezione visiva del proprio volto...ed è proprio in questo senso che alcuni dei grandi espressionisti, oltre a Van Gogh, hanno analizzato sé stessi davanti a queste superfici dipingendo decine e decine di autoritratti, con l’intento di riversare in essi le angosce e i tormenti che li affliggevano”. La mostra di Palazzo Bonaparte è stata ideata proprio dal figlio di Negri, Francesco, per onorare il lavoro critico svolto dal padre nel corso della sua carriera. [Immagine in apertura: Antonio Ligabue, Autoritratto con berretto da motociclista, s.d. 1954 1955. Olio su tavola di faesite, cm 80x70. Collezione privata]

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