A Cremona debutta la settimana dell'arte contemporanea

Città ricca di storia e celebre per il tradizionale artigianato del violino, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-illustrazione-cremona" target="_blank">Cremona </a>si trasforma in un luogo di sperimentazione e scoperta artistica grazie alla nuova rassegna Cremona Contemporanea | Art Week. In programma fino al 4 giugno prossimo, la prima edizione della kermesse che valorizza il patrimonio artistico della città attraverso installazioni, talk, laboratori ed eventi. Cuore della manifestazione sono le opere realizzate da ventuno artisti di spicco, fulcro del progetto espositivo diffuso che innesca un dialogo con la storia creativa della città. 
<h2>L’ART WEEK DI CREMONA</h2> Sono inclusi nel percorso gli interventi di <a href="https://arte.sky.it/foto/maurizio-cattelan-mostre-documentario" target="_blank">Maurizio Cattelan</a>, Nicole Colombo, <a href="https://arte.sky.it/foto/poster-parole-treccani" target="_blank">Ettore Favini</a>, Silvia Giambrone, Invernomuto, Silvia Mariotti, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/installazione-giovanni-ozzola-cracco-milano" target="_blank">Giovanni Ozzola</a>, Alice Ronchi, solo per citare alcuni degli artisti ospiti della rassegna. Le loro opere contribuiscono a promuovere la ricchezza culturale di Cremona: collocate in quattordici luoghi simbolo della città, coinvolgono e impreziosiscono palazzi, piazze, chiese, gallerie private e persino aree in disuso ‒ dal Palazzo Comunale al Museo Diocesano, fino al Parco Colonie Padane, al Battistero del Duomo e alla ex chiesa San Carlo a Palazzo Guazzoni Zaccaria, recentemente restaurato.
 <h2>LA PRIMA EDIZIONE DI “CREMONA CONTEMPORANEA”</h2> Ad arricchire la rassegna è un ricco programma di appuntamenti, tra mostre off, conferenze, talk, laboratori, proiezioni cinematografiche al cinema Filo e progetti per giovani artisti. “Cremona diviene un luogo di accurata sperimentazione da parte degli artisti chiamati a interagire con gli spazi, attivando una sfida importante all'interno di realtà dense di storie e di complessità”, ha affermato Rossella Farinotti, curatrice della manifestazione. “L'evento sarà attivato da un percorso espositivo tracciato da preziose opere, performance e incontri aperti al pubblico dove interno ed esterno coincideranno sviluppando una rete all'interno del tessuto urbano di questa città”.
[Immagine in apertura: Ettore Favini, Area Frazzi. Courtesy Cremona Contemporanea | Art Week. Photo Andrea Rossetti]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La mostra per scoprire la bellezza delle montagne bergamasche

Tra suggestivi sentieri, ghiacciai e natura incontaminata, le Alpi Orobie rappresentano uno dei patrimoni naturali più belli d'Italia e, dal 23 giugno al 3 settembre prossimi, saranno raccontate in tutta la loro bellezza e maestosità nella mostra Vette di Luce allestita all'<a href="https://arte.sky.it/news/accademia-carrara-bergamo-installazione-fallen-fruit" target="_blank">Accademia Carrara</a> di <a href="https://arte.sky.it/news/bergamo-brescia-capitale-cultura-programma" target="_blank">Bergamo</a>. Al centro dell'esposizione ci saranno alcune opere pittoriche dell'Ottocento e una raccolta di fotografie di Naoki Ishikawa dedicate ai monti bergamaschi, accompagnate anche da due iniziative diffuse nel territorio.

<h2>LA MOSTRA SULLE ALPI OROBIE A BERGAMO</h2>
Negli spazi dell'Accademia Carrara prenderà forma un percorso espositivo che illustrerà il dialogo tra la pittura di paesaggio ottocentesca e la fotografia dell'artista giapponese. Protagonisti della mostra saranno oltre 35 dipinti del XIX secolo dedicati alle Alpi Orobie, provenienti dall'istituzione lombarda, da collezioni private e dal Club Alpino Italiano e realizzati da pittori quali Costantino Rosa, Andrea Marenzi ed Ermenegildo Agazzi. Le opere ottocentesche saranno accostate a quaranta scatti di Ishikawa che offriranno una rilettura della montagna bergamasca, restituendo una testimonianza unica del paesaggio alpino dal punto di vista antropologico ed etnografico. Ad arricchire l'esposizione saranno anche due opere d'arte contemporanea: da un lato, la video-installazione dei <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/mostra-masbedo-milano-ica" target="_blank">Masbedo </a>dal titolo Ricordo di un dolore e, dall'altro, La tana del Drago, un racconto per immagini firmato da Matteo Rubbi.

<h2>IL PROGETTO PER SCOPRIRE LE ALPI OROBIE</h2>
Vette di Luce non sarà soltanto una mostra al chiuso, ma anche un'esperienza diffusa sul territorio grazie a due percorsi espositivi in vari luoghi della provincia. Il primo avrà luogo in pianura, grazie a cinque mostre spin off di Naoki Ishikawa dedicate alle Alpi, ognuna delle quali allestita in un luogo specifico. Il secondo invece rappresenterà l'occasione perfetta per vivere un'esperienza in quota, fino a 2.300 metri, unendo l'arte all'escursionismo: intitolata PIÙ SU, IN PIENA BELLEZZA Alta Via delle Orobie – tra natura, storie, persone e arte, l'iniziativa prevede l'allestimento di alcune riproduzioni di capolavori della collezione bergamasca in diciassette rifugi CAI.

[Immagine in apertura: Naoki Ishikawa, Alpi Orobie, 2022. Campagna fotografica realizzata in occasione della mostra Vette di Luce, Accademia Carrara, 2023]

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