L’arte di Francisco Goya raccontata in un nuovo fumetto

<p>Pittore e incisore dall’animo inquieto e tormentato, lo spagnolo <a href="https://arte.sky.it/news/docufilm-ombra-goya" target="_blank">Francisco Goya</a> – attualmente <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-francisco-goya-palazzo-reale-milano" target="_blank">protagonista di una grande mostra</a> a Palazzo Reale a Milano – è senza ombra di dubbio una delle figure prominenti della storia dell'arte cavallo tra Settecento e Ottocento. Tra i pionieri dell’arte moderna, con le tematiche affrontate e il distintivo stile pittorico Goya ha anticipato i tempi. Ancora oggi straordinariamente attuale, viene descritto dalla graphic novel <a href="https://www.24orecultura.com/libri-24-ore-cultura/francesco-goya/" target="_blank"><em>Francisco Goya. La tentazione dell’abisso</em></a> (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina).</p><h2>IL FUMETTO DEDICATO A FRANCISCO GOYA</h2> <p>Edito da <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-william-morris" target="_blank">24 Ore Cultura</a> e firmato dalla mano esperta dell’illustratore Otto Gabos, il volume raccoglie 80 pagine accuratamente disegnate, in cui è possibile passare in rassegna i luoghi della vita di Goya, a partire dalla “sua” Madrid, ma anche le vicende storiche che hanno colpito la sua sensibilità, come la guerra d'indipendenza spagnola. Si entra poi nei meandri più profondi della poetica dell’artista, in cui sogno e incubo si fondono fino ad essere indistinguibili. Nel fumetto, è Otto Gabos in persona a dialogare con il maestro. Per l'autore, Goya “<em>non può che essere rivoluzionario. Nella sua carriera parallela di esploratore degli abissi realizza opere di denuncia, mette a nudo gli orrori della guerra, le meschinità dell’animo umano e le condizioni precarie della gente comune</em>”. </p><h2>L’ARTE DI OTTO GABOS</h2> <p>Nato a Cagliari nel 1972, Otto Gabos (pseudonimo di Mario Rivelli) è un fumettista e illustratore che da diversi anni vive a Bologna, dove è professore all’Accademia di Belle Arti. Inizia la sua carriera pubblicando sull’iconica rivista <em>Frigidaire</em>, come diverse tra le più innovative firme del fumetto italiano. Attraverso i suoi disegni, negli ultimi anni ha dato vita e voce ad alcune delle personalità più straordinarie della storia dell’arte, come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/gustav-klimt-fumetto-otto-gabos" target="_blank">Gustav Klimt</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/egon-schiele-graphic-novel-otto-gabos" target="_blank">Egon Schiele</a>. Nel 2018 ha vinto il  prestigioso premio Andersen come illustratore per la migliore serie editoriale, <em>Rivoluzioni.</em></p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

A Pompei riemergono 13 statuine in terracotta

<p>Dagli scavi in corso a <a href="https://arte.sky.it/news/pompei-affresco-pizza-scoperta-archeologia" target="_blank">Pompei</a> continuano a emergere reperti affascinanti, che delineano con crescente precisione le tradizioni e i culti rituali della civiltà rimasta coinvolta nell’<a href="https://arte.sky.it/news/tutankhamon-pompei-eruzione-vesuvio-programmi-tv-27-agosto" target="_blank">eruzione del Vesuvio</a>, avvenuta nel 79 d.C.. È il caso delle 13 statuine in terracotta recentemente venute alla luce nell’ambiente di una domus confinante con la celeberrima casa di<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/archeologia-ecco-il-ritratto-di-leda-e-il-cigno-riscoperto-a-pompei" target="_blank"> Leda e il cigno</a>. Opere che vanno a sommarsi ai manufatti che, anche nel corso del 2023, hanno costantemente tenuto accesi i riflettori sul <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-casa-dei-vettii-pompei" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei </a>e sul suo formidabile patrimonio.</p><h2>RITROVATE A POMPEI 12 STATUINE </h2> <p>Alte circa 15 centimetri, le statuine riaffiorate nel sito rappresentano figure umane, ma anche la testa di un gallo in argilla, una pigna in vetro e altri oggetti. Sono emerse tute insieme, da un lapillo ad un’altezza superiore ai 2 metri rispetto al piano pavimentale. Rinvenuta in posizione eretta sul piano orizzontale di uno vano di uno scaffale, questa particolare composizione scultorea era collocata nell’atrio di una casa e lì sono state rinvenute anche eleganti decorazioni parietali.</p><h2>IL MITO DI CIBELE E ATTIS A POMPEI</h2> <p>Quel che rende unico questo corpus è il suo significato simbolico: nel suo insieme, infatti, il gruppo lascia pensare che si tratti di un allestimento a carattere rituale. Secondo i primi studi, i soggetti che lo compongono rimanderebbero al mito di Cibele – divinità anatolica che rappresentava la forza creatrice della Natura – e Attis, la cui morte e successiva resurrezione simboleggiano il ciclo vitale delle stagioni e della fertilità della terra. Si rimanda, dunque, all’equinozio di primavera. Lo scavo nel corso del quale sono state scoperte le statuine è legato ai lavori per la messa in sicurezza dell’area di alcuni ambienti della casa di Leda e quelli di ulteriori due domus, non meglio identificate, che si sviluppano a nord e a sud della dimora citata. Anche nel cantiere della casa di Leda, promosso con l'obiettivo di rimuovere la terra ancora presente per arrivare alla quota pavimentale, è parallelamente emersa una stanza sfarzosamente affrescata: presenta 4 tondi raffiguranti altrettanti volti femminili.  [Immagine in apertura: le statuine ritrovate in una domus a Pompei (collage). Courtesy Parco Archeologico di Pompei]</p>

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