Goya, Perugino, Borromini e Bernini: la grande arte torna al cinema

<p>Tutto pronto per la nuova stagione de <em><a href="https://arte.sky.it/news/grande-arte-cinema-tiziano-munch-botticelli" target="_blank">La Grande Arte al Cinema</a></em>, l'iniziativa targata Nexo Digital che porta sugli schermi cinematografici le storie degli artisti capaci di lasciare un segno indelebile del proprio passaggio. A partire da marzo, si alterneranno nelle sale italiane personalità del calibro di Goya, Perugino, Borromini e Bernini, le cui gesta creative saranno raccontate da tre docu-film che guideranno il pubblico alla scoperta dei loro capolavori.</p> <h2>LA STORIA DI GOYA</h2> <p>Il nuovo palinsesto prende il via a marzo: dal 6 all'8 la pellicola <em>L'ombra di Goya</em> - presentata al 75esimo Festival di Cannes, diretta da José Luis López-Linares, scritta da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth, prodotta da Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions - restituirà agli spettatori il punto di vista di dodici specialisti sulla straordinaria produzione artistica del pittore spagnolo. Tra gli esperti c'è Jean-Claude Carrière, storico amico e collaboratore di <a href="https://arte.sky.it/news/film-fumetto-salvador-dali-luis-bunuel" target="_blank">Luis Buñuel</a>, sceneggiatore, scrittore, attore e regista, immortalato da López-Linares un anno prima della sua prematura scomparsa. Proprio Carrière individua gli snodi della poetica di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-goya-grosz-parma" target="_blank">Goya</a>, mettendo a confronto i suoi dipinti e rintracciando i legami artistici tra il pittore e il regista di <em>Un chien andalou</em>, entrambi originari dell'Aragona e accomunati dalla sordità e dalla scelta di una narrazione di stampo surrealista.</p> <h2>PERUGINO E IL RINASCIMENTO</h2> <p>Il 3, 4, 5 aprile spazio invece a <em>Perugino. Rinascimento immortale</em>, il docu-film prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, su soggetto dello stesso Piscaglia con Marco Pisoni e Filippo Nicosia. A essere descritta è la parabola creativa di Pietro di Cristoforo Vannucci, detto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/ladorazione-dei-magi-di-perugino-dallumbria-a-milano" target="_blank">Perugino</a>, del quale ricorre il 500esimo anniversario della morte. Nato a Città della Pieve, il giovane inizia a lavorare a Perugia per poi spostarsi a Firenze, presso la bottega di <a href="https://arte.sky.it/news/firenze-verrocchio-uffizi-mostra" target="_blank">Andrea del Verrocchio</a>, dove ha <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-caricatura-venezia-leonardo-bacon" target="_blank">Leonardo </a>come collega e <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-25-dicembre-raffaello" target="_blank">Raffaello </a>come allievo. A propria volta seguace di <a href="https://arte.sky.it/news/londra-restauro-nativita-piero-della-francesca-national-gallery" target="_blank">Piero della Francesca</a>, Perugino dovrà misurarsi per la sua intera esistenza con le identità di "allievo" e "maestro", che spesso oscurarono le sue peculiarità e il suo talento agli occhi dei contemporanei. La pellicola diretta da Piscaglia, al contrario, mette in evidenza l'unicità di Perugino, regalando al pubblico un itinerario fra i suoi capolavori, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate dalla <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-nazionale-umbria-perugia-riapertura-arte-contemporanea" target="_blank">Galleria Nazionale dell’Umbria</a>, e sottolineando il ruolo chiave rivestito da Perugino nella cornice del Rinascimento.</p><h2>LA SFIDA TRA BORROMINI E BERNINI</h2></p>
<p>Il 15, 16 e 17 maggio le sale cinematografiche accoglieranno infine <em>Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione</em>, la pellicola prodotta da Sky e Quoiat Films, diretta da Giovanni Troilo su soggetto di Luca Lancise. A emergere sono i dettagli di una rivalità senza tempo, quella fra <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/12/ricordando-francesco-borromini-tra-i-creatori-della-roma-barocca" target="_blank">Borromini </a>e <a href="https://arte.sky.it/video/bernini-612424" target="_blank">Bernini</a>, ma anche quella di Borromini con se stesso, nel solco di una dilaniante ricerca della perfezione. Non ancora ventenne, nel 1619 Borromini giunge a Roma a piedi da Milano, inseguendo il sogno di lavorare nel prestigioso cantiere della Fabbrica di San Pietro. Il giovane si trova nel posto giusto: la Città Eterna è allora l'epicentro artistico dell'Italia e non solo, un luogo nel quale cantieri e nuovi progetti prendono forma a decine ogni giorno e lo sfondo in cui inizia l'epopea creativa di Borromini, determinato a rivoluzionare i dettami architettonici del tempo superando pregiudizi e convenzioni. </p>

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Una mostra per conoscere Elissa Aalto, designer e moglie di Alvar Aalto

<p>In occasione dei cento anni dalla nascita di Elissa Aalto, l'istituzione intitolata a suo marito – la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-architettura-musei-alvar-aalto" target="_blank">Alvar Aalto</a> Foundation – ha lanciato un articolato programma culturale, che ha incluso anche la recente pubblicazione di un volume monografico. Parallelamente ha intrapreso il proprio tour in giro per la Finlandia la mostra itinerante che illustra, come mai prima d'ora, la produzione, il lavoro, il ruolo pubblico e privato della progettista rimasta alla guida dello studio fondato dal coniuge fino alla scomparsa, avvenuta nel 1994.</p><h2>LA STORIA DELL'ARCHITETTA FINLANDESE ELISSA AALTO</h2> <p>Nata a Kemi, in Lapponia, nel 1922, Elsa Mäkiniemi si laureò in architettura nel 1949; nello stesso anno iniziò a lavorare nello studio di <a href="https://arte.sky.it/news/alvar-aalto-mostra-virtuale" target="_blank">Alvar Aalto</a> che in quel periodo era impegnato in numerosi concorsi di architettura e in importanti commissioni pubbliche in Finlandia e all'estero. Risale al 1952 il matrimonio con il celebre progettista, in seguito al quale scelse di adottare il nome di Elissa Aalto. In qualità di progettista, dagli anni Cinquanta in poi, guidò la costruzione del campus del Jyväskylä College of Education (l'attuale Università di Jyväskylä) e, grazie al suo fluente francese, fu incaricata della costruzione della Maison Louis Carré, una casa privata vicino a Parigi. Come partner della società Alvar Aalto Architects, venne quindi coinvolta nella costruzione del centro culturale Nordic House (1962-68) a Reykjavik, in Islanda, e, fra gli altri interventi, nel disegno degli interni per il centro concerti e congressi Finlandia Hall (1962-75), a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/helsinki-museo-architettura-design" target="_blank">Helsinki</a>. Dopo la morte del marito, al precedente ruolo di mediatrice e interprete delle visioni progettuali di Aalto fece seguito la gestione diretta dello studio. A lei si deve anche il completamente di diversi progetti edilizi rimasti incompiuti con la scomparsa del coniuge, come la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/un-documentario-racconta-lunica-architettura-italiana-di-alvar-aalto" target="_blank">Chiesa di Santa Maria Assunta di Riola</a>, in Italia, il cui iter si protrasse dal 1966 al 1980.</p><h2>LA MOSTRA SU ELISSA AALTO</h2> <p>Allestita fino all'11 febbraio 2023 al Design Center PROTO di Oulu, dopo le precedenti tappe di Rovaniemi, Alajärvi e Tammisaari, la mostra è uno degli appuntamenti del festival finlandese <em>Architecture and Design Days 2023</em>. Il progetto espositivo, prodotto dalla fondazione che lei stessa co-fondò nel 1968, grazie a numerosi documenti d'epoca consente di conoscere in profondità il profilo di una designer fin qui poco nota al grande pubblico. Eppure, proprio a lei, fra gli altri meriti, si deve un contributo fondamentale nella salvaguardia e nella conservazione del patrimonio architettonico di Alvar Aalto, fra i massimi maestri del Novecento.</p> <p>[Immagine in apertura: Elissa ja Alvar Aalto 1960-luvulla. Elissa and Alvar Aalto in 1960´s. Photo Eva and Pertti Ingervo © Alvar Aalto Foundation]</p>

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