A Roma la fotografia "trasgressiva" di Helmut Newton

<p>“<em>Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere</em>”: con queste parole <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-helmut-newton-palazzo-reale-milano" target="_blank">Helmut Newton</a> descriveva il suo mestiere. Fotografo tra i più apprezzati della storia, l'artista tedesco viene ora omaggiato da una grande retrospettiva al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-lucio-dalla-ara-pacis-roma" target="_blank">Museo dell’Ara Pacis di Roma</a>: si intitola<em> <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-fotografia-autunno-2023-italia-anticipazioni" target="_blank">Helmut Newton. Legacy</a></em>, ed è visitabile fino al 10 marzo 2024. </p> <p>Con oltre duecento scatti eleganti, sensuali ma soprattutto rivoluzionari (di cui ben ottanta inediti), la mostra ripercorre la vicenda biografica e la carriera del grande artista, con preziosi materiali d’archivio, stampe e pubblicazioni speciali, a cui si sommano le più iconiche copertine dei fashion magazine e naturalmente le fotografie passate alla storia. </p><h2>GLI SCATTI DI NEWTON A ROMA</h2> <p>Articolato in sei sezioni cronologiche che abbracciano quasi sessant’anni della sua carriera, il percorso espositivo prende il via dai primi passi di Newton nel campo della fotografia, con gli esordi degli anni Quaranta e Cinquanta in terra australiana, per poi passare agli anni Sessanta in Francia (dal 1961 si trasferisce a Parigi); si prosegue con il periodo statunitense risalente agli anni Settanta e Ottanta, fino alle fasi più mature della sua produzione. Tra le immagini più famose, spicca la provocatoria serie <em>Big Nudes</em>, che diventerà il suo libro di maggior successo; ma anche gli scatti nel mondo della moda, dedicati alle creazioni di André Courrèges e a quelle di molti altri celebri stilisti. Non manca il focus dedicato ai servizi d’avanguardia ispirati ai film di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-alfred-hitchcock-francois-truffaut" target="_blank">Alfred Hitchcock</a>, Francois Truffaut e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-federico-fellini-rimini" target="_blank">Federico Fellini</a>. Una particolare attenzione è infine rivolta ai ritratti: tra cui quelli di Gianni Versace, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-andy-warhol-san-marino" target="_blank">Andy Warhol,</a> Charlotte Rampling, Romy Schneider, Catherine Deneuve, <a href="https://arte.sky.it/news/mick-jagger-programmi-tv-25-luglio" target="_blank">Mick Jagger</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/david-bowie-libro" target="_blank">David Bowie</a>.</p><h2>LA STORIA DI HELMUT NEWTON</h2> <p>Nato nel 1920 a Berlino da una famiglia ebrea, Helmut Newton (al secolo Helmut Neustädter) si avvicina alla fotografia all’età di 12 anni, e a 16 già lavora come apprendista dalla nota fotografa di moda Yva. A causa delle persecuzioni antisemite che da lì a poco avrebbero portato al tragico scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Newton lascia la Germania nel 1938 passando per Trieste, e infine imbarcandosi per l’Australia, dove avrà inizio la sua straordinaria carriera, che lo vedrà collaborare negli anni con le più importanti riviste di moda del mondo.</p> <p>[Immagine in apertura: Helmut Newton. <em>Amica. Milan</em>, 1982 © Helmut Newton Foundation]</p>

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La guida turistica ai cimiteri più "artistici" d'Italia

<p>C’è chi trova i cimiteri macabri, inquietanti e di certo poco confortevoli. Ma c’è anche chi, come la scrittrice Claudia Vannucci, li considera dei luoghi permeati da un’atmosfera unica e soprattutto portatrice di memoria e di storie che meritano di essere ricordate. Dopo il primo <em><a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/turismo-cimiteri-libro-claudia-vannucci" target="_blank">Cemetery Safari</a></em>,<em></em> la scrittrice di viaggio e guida turistica pubblica un nuovo volume dedicato ai cimiteri monumentali più suggestivi dello Stivale. </p><h2>LA GUIDA DEI CIMITERI MONUMENTALI D’ITALIA</h2> <p>Anche se può sembrare una passione stravagante, il turismo cimiteriale ha un nome – “necroturismo” – ed è apprezzato da moltissime persone amanti dell’arte. Non è infatti un mistero che alcuni campisanti abbiano una rilevanza storica, artistica e culturale non da poco. Vannucci accompagna i lettori più curiosi e impavidi tra i cipressi, le lapidi, le cripte e i monumenti funebri di Torino, passando per Bologna, Firenze e Roma, fino ad arrivare in Sicilia. </p> <p>Nelle pagine dell’originale <em>Cemetery Safari Italia: Grand Tour dei cimiteri monumentali italiani</em> (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) sono racchiuse le storie quasi dimenticate di cuochi, politici, attori, fornai, artisti, medici, poeti, uomini, donne, vecchi e bambini, che la scrittrice racconta con rispetto e dedizione. </p><h2>LA STORIA DEI CIMITERI ITALIANI IN UN NUOVO LIBRO</h2> <p>“<em>L’ultima cosa che vorrei fare è ammorbarti subito con una lunga e noiosa lezione</em>”, scrive Claudia Vannucci nell'introduzione al volume<em>, </em>“<em>ma penso che sia utile un inquadramento storico prima di affrontare tutti i cimiteri contenuti in questo libro, in modo da avere gli strumenti di base per capire quello di cui stiamo parlando. Prometto che mi impegnerò a essere breve e comprensibile anche per chi non è avvezzo all’argomento</em>”. E così, con sensibilità e umorismo, Vannucci porta il lettore in un viaggio nel tempo tra l’arte, la politica, la letteratura, la religione, alla scoperta delle esistenze di uomini e donne del passato.</p>

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