I "murales" fotografici di Richard Avedon che raccontano New York

<p>Nato a New York nel 1923, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/05/nato-15-maggio-richard-avedon-fotografo-moda-fashion" target="_blank">Richard Avedon</a> è scomparso nel 2004, lasciando un vuoto incolmabile nel campo della fotografia di moda. Fotografo delle star e delle modelle più iconiche del fashion, da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-marilyn-monroe" target="_blank">Marilyn Monroe</a> a <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-marzo-sophia-loren" target="_blank">Sophia Loren</a>, da Suzy Parker a <a href="https://guidatv.sky.it/programmi-tv/arte-e-cultura/kate-moss-nascita-di-unicona/fa01504b-16c7-4e3c-ae49-69c4e0bf55ea" target="_blank">Kate Moss</a>, l'artista è al centro di uno straordinario omaggio da parte della città che più di tutte è legata alla sua vita e alla sua produzione.  </p> <p>A partire dal 19 gennaio, il <a href="https://arte.sky.it/foto/museo-metropolitan-new-york-videogioco" target="_blank">MET – Metropolitan Museum of Art </a>della Grande Mela ospita infatti <em>Richard Avedon: MURALS</em>; una rassegna che mette a fuoco uno dei periodi più intensi e prolifici della parabola dell'autore, sondando il tema della fotografia di gruppo e le evoluzioni a esso apportate da questo protagonista dell'obiettivo.  </p>
<p><h2>IL FOTOGRAFO CHE HA RIVOLUZIONATO LA MODA</h2> <p>Siamo alla fine degli anni Sessanta quando Avedon – nel pieno della sua maturità stilistica – inizia a interessarsi alle composizioni con più soggetti. La domanda da cui trae origine la produzione di questo periodo è la seguente: com'è possibile interpretare e osservare con sguardo contemporaneo un genere artistico e fotografico – quello, appunto, dell'immagine di gruppo – che si ripete da millenni, esprimendo al contempo qualcosa di nuovo?</p> <p>Mettendo momentaneamente da parte gli emblematici ritratti in bianco e nero che ne avevano segnato gli albori della carriera, Avedon inizia così una serie di fotografie corali su larga scala.    </p>
<p><h2>LE FOTO DI GRUPPO DI RICHARD AVEDON</h2> <p>Si tratta di veri e propri “murales”, come evidenzia il titolo della rassegna, nei quali membri della <a href="https://arte.sky.it/news/libro-taschen-andy-warhol-friends" target="_blank">Factory di Andy Warhol</a>, architetti e attivisti contro la guerra in Vietnam si combinano creando un “collage” che è, allo stesso tempo, una riflessione sulle evoluzioni della cultura e della società americana degli anni Sessanta e Settanta.</p> <p>Si tratta infatti di opere nelle quali l'artista sembra identificare tutte le sfumature del suo Paese: la trasgressione degli artisti della New York più underground, lo spirito rivoluzionario della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/05/woodstock-fotografia-burk-uzzle-cover-album-storia-vera-coppia-giovani" target="_blank">generazione hippy</a> e il conservatorismo bellico delle frange più borghesi si condensano in un unico spazio, convivendo nonostante le profonde differenze.  </p>
<p><h2>LA MOSTRA DI RICHARD AVEDON A NEW YORK</h2> <p>Curata da Jeff L. Rosenheim e Virginia McBride, e visitabile fino al prossimo 1° ottobre, la mostra del MET presenta in totale tre di queste opere imponenti (la più grande misura circa 3 x 10 metri). Provenienti dalla collezione dell'istituzione americana, alla quale furono donati dallo stesso artista due anni prima della scomparsa, i lavori sono affiancati da una serie di scatti dietro le quinte e immagini prese in prestito dalla Avedon Foundation. Un omaggio al grande maestro della fotografia (<a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/richard-avedon-milano-palazzo-reale" target="_blank">attualmente protagonista al Palazzo Reale di Milano</a>) nel centenario della nascita.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Installation view of <em>Richard Avedon: </em><em>MURALS</em>, on view January 19, 2023 – October 1, 2023 at The Metropolitan Museum of Art, New York. Photo by Eileen Travell, Courtesy of The Met]</p>

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<p><em>The Art of Hope</em>. È questa la frase, laconica e potente, che da qualche giorno compare sul maxi schermo di Piccadilly Circus, a Londra. L'autore del messaggio è il quattordicesimo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/libro-illustrato-dalai-lama" target="_blank">Dalai Lama</a>, ospite d'eccezione di <a href="https://arte.sky.it/news/ai-weiwei-londra-circa-arte-digitale" target="_blank">CIRCA – Cultural Institute of Radical Contemporary Arts</a>, la piattaforma creata nel 2020 da Joseph O'Connor che punta a portare l'arte nelle strade della capitale inglese, trasformando il celebre snodo stradale in un luogo di cultura e condivisione.</p> <p>Dopo aver ospitato le opere luminose di alcuni degli artisti più rappresentativi del nostro tempo – in questi due anni si sono avvicendati sugli schermi della metropoli <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/earth-day-progetto-yoko-ono" target="_blank">Yoko Ono</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/marina-abramovic-digitale-wepresent" target="_blank">Marina Abramović</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/capodanno-streaming-patti-smith-anne-imhof" target="_blank">Patti Smith</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/vivienne-westwood-libro-moda" target="_blank">Vivienne Westwood</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-lightroom-londra" target="_blank">David Hockney</a> e in ultimo <a href="https://arte.sky.it/news/douglas-gordon-piccadilly-circus-londra-circa" target="_blank">Douglas Gordon</a> –, ora il testimone va al leader spirituale buddhista. E non poteva esserci una figura più idonea per inaugurare il tema che caratterizzerà il programma 2023 di CIRCA.  </p>
<p><h2>L'INTERVENTO DEL DALAI LAMA A LONDRA</h2> <p>Il fulcro sarà infatti <em>Hope: The Art of Reading What Is Not Yet Written</em>, una frase-manifesto che vuole smuovere le coscienze dei passanti, invitandoli a porsi delle domande sul proprio sé e sul proprio ruolo nel mondo. Speranza, compassione, gentilezza verso il prossimo e rispetto di chi ci è intorno: prendono forma attorno a questi concetti universali le riflessioni innescate da CIRCA nel cuore e nelle menti delle migliaia di cittadini e turisti che ogni giorno attraversano le strade del West End londinese. Ma non solo.  </p>
<p><h2>GLI SCHERMI DI CIRCA NEL MONDO</h2> <p>L'opera del Dalai Lama sarà proiettata sugli schermi di Piccadilly Circus ogni giorno alle 20:23, per tutto il mese di gennaio. Per tre minuti le parole del monaco tibetano saranno visibili ai cittadini e ai turisti, non soltanto di Londra. Il medesimo show si ripeterà infatti anche a Berlino, Melbourne e Los Angeles, sempre allo stesso orario locale e nelle postazioni di CIRCA sparse per queste città.</p> <p>Infine, una serie di stampe in edizione limitata sarà acquistabile dal <a href="https://circa.art/products/dalai-lama/" target="_blank">sito di CIRCA</a> al costo di 150 sterline. Ognuna delle opere presenta la parola “hope” (speranza) a caratteri cubitali, all'interno di una fantasia multicolore che richiama i colori del Tibet. I proventi saranno interamente devoluti al Tibet Hope Center – l'associazione non profit per il supporto dei tibetani in India – e a #circaeconomy, il programma di CIRCA a sostegno dell'arte pubblica e della creatività.  </p>
<p>[Immagine in apertura: His Holiness the 14th Dalai Lama, <em>The Art of Hope</em> © CIRCA 2023. Photography - Clover Green Studio, courtesy CIRCA 2023 @clovergreenstudio]</p> 

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