Acuto stratega, intrepido guerriero, re e filosofo: a distanza di 2.300 anni dalla sua nascita, Alessandro Magno resta una delle personalità più affascinanti e significative dell’antichità. Fino al prossimo 28 agosto il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-omero-baricco-mann-napoli" target="_blank">MANN</a> Museo Archeologico Nazionale di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-mann-napoli" target="_blank">Napoli </a>ospita la mostra <a href="https://arte.sky.it/news/mann-napoli-mostra-alessandro-magno" target="_blank">Alessandro Magno e l’Oriente</a>, dedicata alle gesta dell’eroe macedone. L'esposizione è stata inaugurata lo scorso 29 maggio in occasione dell'inizio della seconda fase esecutiva del restauro del Mosaico di Alessandro risalente al 100 a.C.<h2>ALESSANDRO MAGNO AL MANN</h2> Curato da Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo, il percorso espositivo include circa 170 capolavori: tra questi spiccano opere provenienti da tutto il mondo, dall’antica Persia al Gandhara, e anche quelle conservate nel museo napoletano, che ospita una delle più importanti collezioni permanenti dedicate ad Alessandro Magno. La mostra si articola in due spazi, tra l’Atrio monumentale e il Salone della Meridiana, dando vita a un itinerario che ripercorre le tappe della vita del grande conquistatore, dalle trionfali battaglie di annessione ai legami con i suoi più fedeli collaboratori. Nelle sale del MANN trova spazio anche il gruppo di statue equestri marmoree del santuario di Giunone Sospita a Lanuvio, conservato in parte al <a href="https://arte.sky.it/news/british-museum-collezione-digitale" target="_blank">British Museum</a> e in parte a Lanuvio, ricomposto per l'occasione. Fiore all'occhiello della mostra è il mosaico della battaglia di Gaugamela intitolato Mosaico di Alessandro, nel quale è possibile ammirare l’eroe in sella al cavallo Bucefalo mentre si scaglia contro Dario: il restauro di quest'opera sarà visibile al pubblico per tutta la durata dei lavori grazie a un “cantiere trasparente”.<h2>LE GESTA DI ALESSANDRO MAGNO </h2> L’Asia assorbì la cultura ellenistica: nel suo lungo viaggio verso Oriente (334-323 a.C.), Alessandro fondò molte città, tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/firenze-accoglie-i-suoni-e-le-voci-di-alessandria-degitto" target="_blank">Alessandria d’Egitto</a>, Alessandria Eschate (o Leninabad, nell’attuale Tagikistan) e Bucefala in Pakistan, innescando una fusione di usi, costumi e religioni. Tale influenza pose le basi per un solido rapporto tra Roma e l’Oriente. In Europa la sua memoria fu ancora più centrale e ispirò chi venne dopo di lui: Pompeo, Cesare e Augusto ne imitarono i modi e le strategie, impossessandosi anche dei monumenti a lui dedicati. [Immagine in apertura: Affresco con filosofo, Alessandro e l’Asia, da Boscoreale, Villa di P. Fannius Synistor, oecus. Metà del I sec. a.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Archivio fotografico MANN. Photo Luigi Spina]

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Un prezioso busto di Canova sbarca sul mercato per la prima volta

Oltre duecento anni fa, <a href="https://arte.sky.it/news/antonio-canova-mostra-roma-accademia-san-luca" target="_blank">Antonio Canova</a> donò al Visconte di Castlereagh, marchese di Londonderry, il busto di Elena, un raffinatissimo marmo che il grande scultore veneto realizzò tra il 1816 e il 1817. Fino a oggi, l'opera è rimasta nelle mani della famiglia Londonderry, ma il prossimo 6 luglio sarà battuta all'asta da <a href="https://arte.sky.it/news/asta-ritratti-rembrandt-christies" target="_blank">Christie's </a>a Londra, in occasione della Old Masters Part I Sale nell'ambito della Classic Week londinese. Offerto dai Trustees of The Londonderry Heirlooms Settlemen, il capolavoro di Canova, il cui valore è stimato tra i 2,5 e i 4 milioni di sterline, sarà esposto a New York dal 10 al 14 giugno prossimi, prima di tornare nella capitale inglese per la vendita.<h2>L'OPERA DI CANOVA ALL'ASTA A LONDRA</h2> Dedicata a uno dei personaggi più affascinanti e seducenti della mitologia greca, Elena di Troia, l'opera fu offerta in dono dallo stesso <a href="https://arte.sky.it/news/archivio-digitale-antonio-canova" target="_blank">Canova </a>al visconte inglese come riconoscimento per lo sforzo compiuto dal nobile nel riportare le opere d'arte in Italia alla fine delle guerre napoleoniche. Conservata in mani private per secoli, la scultura è stata esposta soltanto due volte dalla sua realizzazione: la prima, nel 1972, alla <a href="https://arte.sky.it/news/londra-mostra-herzog-de-meuron" target="_blank">Royal Academy of Arts</a> di Londra, e la seconda, nel 1997, all'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/scoperta-dipinto-rembrandt-ashmolean-museum-oxford" target="_blank">Ashmoleam Museum</a> di Oxford. “Negli ultimi cinque-otto anni è cresciuto l'interesse per i marmi neoclassici e Antonio Canova è considerato da molti il più importante scultore del periodo”, ha affermato Donald Johnston, Christie’s International Head of Sculpture. “La paternità, la composizione e la storia del busto saranno di grande interesse per i collezionisti di capolavori e per gli acquirenti di sculture tradizionali”.<h2>IL BUSTO DI ELENA DI ANTONIO CANOVA</h2> Elena di Troia è una preziosa testimonianza del linguaggio del maestro veneto che, a partire da un blocco di marmo, era capace di dare forma a opere di ineguagliabile raffinatezza: in questo caso, l'eleganza della figura non è data solo dallo sguardo penetrante, ma anche dalla fluente chioma di capelli e dalla lucentezza della pelle, tratti distintivi dell'arte di Canova. Il capolavoro fa parte della serie di busti realizzati dall'artista nell'ultima parte della sua carriera, fulcro della già citata mostra del 1997 all'Ashmoleam Museum di Oxford. [Immagine in apertura: Antonio Canova, 1816-17. Bust of Helen, marble (estimate £2.5 million-4 million) © Christie’s Images Limited 2023]

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