Torna a splendere il Museo del Settecento veneziano a Ca’ Rezzonico

A qualche giorno dall'avvio dei lavori nella <a href="https://arte.sky.it/news/basilica-san-marco-venezia-restauro" target="_blank">Basilica di San Marco</a>, a Venezia torna ad accogliere i visitatori Ca’ Rezzonico: la sede del Museo del Settecento veneziano riapre il 28 giugno, dopo un anno di restauri. Lo storico palazzo fu commissionato dalla famiglia Bon a metà del Seicento all'architetto Baldassarre Longhena, il progettista artefice negli stessi anni di <a href="https://arte.sky.it/news/venezia-ca-pesaro-donazione-gemma-testa-mostra" target="_blank">Ca’ Pesaro</a> e della Basilica della Salute. Dopo varie vicissitudini e passaggi di proprietà, il palazzo venne acquistato dal Comune di Venezia nel 1935: in seguito alle necessarie opere di adattamento funzionale, il 25 aprile 1936 la sede museale dedicata al Settecento fu ufficialmente inaugurata. 
<h2>IL RESTAURO DI CA’ REZZONICO DOPO L’ACQUA ALTA DEL 2019</h2>
L'intervento si è focalizzato sul piano terra di Ca’ Rezzonico, danneggiato dall'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/venezia-acqua-libri-asta" target="_blank">acqua alta</a> del 12 novembre 2019, che raggiunse i<a href="https://arte.sky.it/news/archivio-digitale-acqua-alta-venezia" target="_blank"> 187 centimetri</a> inondando quasi la totalità della città. A rendere possibile le operazioni è stata una donazione di 450.000 euro. Oltre al restauro delle opere del livello compromesso dalla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/era-mare-libro-venezia" target="_blank">drammatica inondazione</a>, i lavori hanno portato all'ampliamento della collezione, con integrazioni dai depositi e dalle donazioni private, al riassetto completo dell’illuminazione del Gabinetto dei disegni e delle stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia (ospitato dal 2021 nel mezzanino di Ca’ Rezzonico), oltre che alla messa in sicurezza del giardino e alla ridefinizione dei servizi di accoglienza. 
<h2>L’AMPLIAMENTO DELLA COLLEZIONE DEL SETTECENTO</h2>
"La collezione permanente si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi, come le sculture di Antonio Corradini e Giovanni Maria Morlaiter e i dipinti raffiguranti Battaglie di Francesco Guardi", ha precisato Alberto Craievich, responsabile della sede museale. "Ma non solo: sarà infatti possibile ammirare anche acquisizioni recentemente donate da privati quali il cassettone intarsiato del celebre ebanista lombardo Giuseppe Maggiolini, datato e firmato «Parabiago 1799», dono di Giuseppe Scalabrino in ricordo di Gerolamo Borsani", ha aggiunto Craievich. A partire dal 14 luglio prossimo, infine, Ca’ Rezzonico accoglierà la mostra Lino Tagliapietra. L’origine del viaggio, che fino al 25 settembre 2023 ripercorrerà quasi 80 anni di produzione artistica in vetro del maestro muranese. [Immagine in apertura: Salone da ballo, Ca' Rezzonico (Fondazione Musei Civici di Venezia), Venezia. Courtesy of Fondazione Musei Civici di Venezia. Photo Matteo de Fina]

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Torna Santarcangelo Festival tra performance e attualità

40 artisti tra performer, gruppi e compagnie animeranno la cittadina di Santarcangelo di Romagna, che ogni anno ospita una <a href="https://arte.sky.it/news/santarcangelo-festival-2022" target="_blank">rassegna culturale che ha fatto la storia delle arti performative</a> in Italia e in Europa, e continua a rappresentare un’occasione fondamentale per analizzare il presente e immaginare il futuro. 
<h2>IL TEMA DI SANTARCANGELO FESTIVAL 2023</h2> Giunto alla 53esima edizione, Santarcangelo Festival vede per il secondo anno consecutivo la direzione del curatore, drammaturgo e critico polacco Tomasz Kireńczuk, a cui la compagnia Motus ha passato il testimone nel 2022. La rassegna multidisciplinare diffusa torna a trasformare, dal 7 al 16 luglio, il borgo medievale di Santarcangelo di Romagna in una “città-festival”, il cui claim enough not enough quest’anno affida alle arti performative il compito di interrogarsi su un presente dissestato, indagando lo sfruttamento, i soprusi e le ingiustizie della contemporaneità al fine di immaginare un futuro più equo e sostenibile. Protagonisti della manifestazione sono alcuni dei nomi più significativi della scena performativa italiana e internazionale. Tra questi, anche tante voci emergenti e giovani artisti al loro debutto in Italia. 
<h2>GLI OSPITI DI QUESTA EDIZIONE</h2> Il programma di Santarcangelo Festival 2023 si muoverà, come sempre, tra diversi generi performativi, ospitando decine di performer, gruppi e compagnie. Tra i nomi internazionali più conosciuti, c’è la performer, regista e autrice francese Rébecca Chaillon, per la prima volta in Italia con Whitewashing (in scena il 12 e il 13 luglio). Tra conferme e ritorni, Ligia Lewis, artista residente a Berlino, presenta il 16 luglio, dopo cinque anni dalla sua ultima partecipazione, un nuovo lavoro in prima nazionale: A Plot/A Scandal. Anche l’artista e performer canadese Dana Michel tornerà, dopo l'incursione del 2016, con Cutlass Spring: un manifesto e allo stesso tempo un’etnografia della consapevolezza sessuale, in scena il 7 e l’8 luglio. 
<h2>GLI ARTISTI ITALIANI IN PROGRAMMA</h2> Tante anche le partecipazioni italiane alla kermesse. Dall’autrice e performer Chiara Bersan (protagonista con uno speciale workshop destinato a persone con disabilità) al duo composto da Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, in cartellone con The Present Is Not Enough, lo spettacolo che indaga il cruising come pratica relazionale e fondante della comunità gay. Per scoprire il ricchissimo programma di Santarcangelo Festival 2023 vi invitiamo a consultare la <a href="https://www.santarcangelofestival.com/" target="_blank">pagina web della manifestazione</a>. [Immagine in apertura: Emilia Verginelli, Lourdes. Photo Claudia Pajewski]

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