A Torino il mito dei Queen raccontato dalla fotografia

Continua il dialogo tra musica e fotografia nelle sale dell'Archivio di Stato di Torino. Già sede della mostra dedicata agli scatti di <a href="https://arte.sky.it/news/david-bowie-steve-schapiro-mostra-torino" target="_blank">Steve Schapiro a Davide Bowie</a>, l'edificio di Piazza Castello si prepara a ospitare una nuova rassegna: un progetto espositivo che accende i riflettori su una delle band più celebri e amate della storia del rock. Stiamo parlando di Queen Experience. Peter Hince, l'esposizione che documenta il fruttuoso rapporto di amicizia e lavoro tra l'artista londinese e la formazione capitanata dal compianto <a href="https://arte.sky.it/news/freddie-mercury-programmi-tv-5-settembre" target="_blank">Freddie Mercury</a>. 
<h2>LE FOTOGRAFIE DEI QUEEN IN MOSTRA</h2> Attesa negli spazi della sede sabauda a partire dal prossimo 6 aprile, la mostra (curata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/mostra-pink-floyd-ono-arte-bologna" target="_blank">Ono Arte</a> in collaborazione con Blu&Blu Network) racconta l'ascesa del gruppo britannico scegliendo il mezzo fotografico come strumento di narrazione. Sono sessanta le immagini presentate all'interno del percorso di visita, alcune delle quali mai esposte prima. Si tratta di fotografie di assoluto valore documentaristico ed emotivo, considerando lo stretto rapporto umano tra Hince e i componenti del gruppo. Un rapporto cominciato nel 1975, durante le registrazioni del disco A Night at the Opera, e proseguito nel decennio successivo. 
 <h2>IL MITO IMMORTALE DI FREDDIE MERCURY</h2> Chiamato ad assumere il ruolo di road manager del gruppo, Peter Hince accompagnò infatti i <a href="https://arte.sky.it/news/libro-biografia-queen" target="_blank">Queen</a> in decine e decine di concerti in giro per il mondo, osservando la loro crescita – umana e professionale – da una prospettiva privilegiata. Le opere in mostra sono il risultato di questa vicinanza, tra momenti privati, foto nei camerini e attimi rubati nel corso delle memorabili performance live. Arricchito da un centinaio di cimeli, poster, dischi e filmati d'epoca (gran parte dei quali provenienti dall'archivio del collezionista Niccolò Chimenti), il tragitto di visita presenta uno specifico focus su Freddie Mercury – a testimonianza della stretta amicizia tra il cantante e Hince. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 16 luglio 2023. 
[Immagine in apertura: © Peter Hince]

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Era il 1917 quando Picasso giunse in Italia e visitò varie città d'arte, tra cui Napoli, <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-casa-dei-vettii-pompei" target="_blank">Pompei </a>ed <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-legno-ercolano-reggia-portici" target="_blank">Ercolano</a>, restando letteralmente affascinato dalle opere classiche. Quel viaggio esercitò una profonda influenza sulla produzione artistica del maestro spagnolo, in particolare nella fase della sua attività definita “secondo periodo classico” e caratterizzata da un forte naturalismo con rimandi classicizzanti. La mostra Picasso e l'antico al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) mette in luce il legame tra i lavori del padre del Cubismo e le statue e gli affreschi provenienti dalle collezioni dell'istituzione napoletana e dagli scavi archeologici. Curata da Clemente Marconi e visitabile dal 5 aprile al 27 agosto prossimi, la rassegna sarà allestita nelle sale della collezione Farnese, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pablo-picasso-malaga-roberto-otero" target="_blank">Picasso</a>.

<h2>LE OPERE DI PICASSO ESPOSTE AL MANN</h2>
Divisa in due sezioni, la mostra presenta 43 capolavori dell'artista spagnolo: oltre all'eccezionale prestito, da parte del British Museum di Londra, di 37 tavole che compongono la Suite Vollard (una serie di cento incisioni firmate da Picasso tra il 1930 e il 1937), spiccano anche alcune opere provenienti dal Musée National Picasso – Paris e da Gagosian New York. Obiettivo dell'esposizione è creare un confronto tra lo stile de<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-parigi-moda" target="_blank">l grande maestro cubista </a>e l'arte classica, soprattutto le sculture Farnese e i dipinti di Pompei: chiavi di lettura importanti per comprendere la fase picassiana dal 1917 al 1925 e la sua opera grafica degli anni Trenta.

<h2>IL CINQUANTENARIO DELLA MORTE DI PICASSO</h2>
Promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il sostegno della Regione Campania, e con l'organizzazione della casa editrice Electa, la mostra Picasso e l'antico si inserisce nel progetto internazionale Picasso Celebration 1973-2023.
“Nessun museo al mondo poteva costruire una simmetria del genere”, afferma il direttore del MANN, Paolo Giulierini. “L'esposizione ribadisce l'assoluta continuità del pensiero artistico fatto di lasciti e rielaborazioni innovative, ma soprattutto lancia un messaggio molto chiaro: ora più che mai l'arte può unire e condannare il lato più deteriore dell'uomo, come già fece Picasso con la celebre ‘<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-man-nuoro-guernica-picasso" target="_blank">Guernica</a>’”. [Immagine in apertura: Ercole Farnese, Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Photo Luigi Spina]

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