Cosa sappiamo dell'opera di Artemisia Gentileschi scoperta in Italia?

<p>Scoperta in modo casuale poco tempo fa in una collezione privata italiana, la tela <em>Maria Maddalena in estasi</em> è stata una delle opere che ha fatto più discutere il mondo dell’arte negli ultimi anni. Per arrivare ad attribuire la sua realizzazione ad <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-national-gallery-londra-artemisia-gentileschi" target="_blank">Artemisia Gentileschi</a> è stato infatti necessario procedere a uno studio accurato, i cui risultati sono ora pubblicati ne <em>L'estasi di Artemisia Gentileschi, indagine storico scientifica di un’opera inedita</em>. </p><p>Il saggio, a cura della critica d’arte Delia Somma, si addentra fra i misteri di questa tela rimasta quasi sconosciuta per secoli, e ora attribuita alla celebre pittrice barocca. Pubblicato da Tab Edizioni, il libro è un’affascinante riflessione sulle pratiche creative più diffuse nel XVII secolo, ricostruite attraverso una serie di analisi tecniche e critiche che aggiungono numerosi importanti tasselli alla nostra conoscenza dell’arte della Gentileschi e del Barocco italiano.</p><h2>L'ECCEZIONALE SCOPERTA DI UNA TELA DI ARTEMISIA GENTILESCHI</h2><p>Il saggio di Somma esamina la genesi di un quadro che, oltre a condividere un’evidente affinità stilistica con la celebre opera omonima di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/03/mostra-tokyo-maddalena-caravaggio" target="_blank">Caravaggio</a>, costituirebbe una replica della <a href="https://arte.sky.it/news/dipinto-artemisia-gentileschi-venezia" target="_blank"><em>Maddalena in estasi</em> </a>della stessa Gentileschi, opera appartenente a una collezione privata ma attualmente in prestito a lungo termine presso il Palazzo Ducale di Venezia. </p><p>Proprio la pratica delle repliche d’autore nell’arte del XVII secolo è uno dei temi di maggiore interesse nello studio di Somma, che attraverso un’attenta ricerca dimostra come la realizzazione di versioni multiple di un'opera di successo fosse una prassi diffusa presso molti dei principali studi d’artisti all'epoca, inclusi quelli di Artemisia e di suo padre, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-orazio-gentieschi-musei-reali-torino " target="_blank">Orazio Gentileschi</a>.</p><h2>L'IMPORTANZA DELLE REPLICHE D'AUTORE NELL'ARTE BAROCCA</h2><p>Analizzando nel dettaglio le tecniche pittoriche impiegate per la realizzazione dell’opera in esame, l’autrice evidenzia come Gentileschi preferisse apportare modifiche nette e visibili, seppur piccole, alle scelte cromatiche e ai particolari del quadro, quasi a voler rinnovare costantemente l’opera commissionata, senza però snaturare il proprio stile e la propria ispirazione creativa. </p><p>Così, oltre ad arricchire l’appassionante dibattito sulla scoperta e sull’attribuzione di un’opera tanto importante quanto sorprendente, il libro di Delia Somma raccoglie le principali evidenze offerte da uno studio di grande rilevanza, grazie a cui possiamo oggi conoscere meglio lo stile, le tecniche e l’evoluzione artistica <span>di Artemisia Gentileschi</span>, godendo di una nuova prospettiva sulle abitudini creative di una delle pittrici più importanti della storia.</p><p>[Immagine in apertura: <em>Maddalena in estasi</em>, collezione privata. Photo Delia Somma]</p>

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<p>Da poco insediatosi alla direzione delle <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-miglior-museo-italiano-mondo" target="_blank">Gallerie degli Uffizi, </a>dopo la lunga stagione segnata dal tedesco<a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-firenze-programmi-tv-12-febbraio" target="_blank"> Eike Schmidt</a>, <a href="https://arte.sky.it/foto/galleria-nazionale-pilotta-parma-riapertura" target="_blank">Simone Verde</a> sembra avere le idee molto chiare per il futuro il museo fiorentino: un'eccellenza non solo italiana ma internazionale, nonché prototipo dell’istituzione museale occidentale. Ponendosi in continuità con la precedente amministrazione (“<em>l'unica discontinuità è che il mio predecessore si chiamava Eike Schmidt e io mi chiamo Simone Verde</em>”, ha dichiarato il nuovo direttore), con la sua gestione punta a ristabilire il "protagonismo internazionale" del museo attraverso una serie di linee d’azione.</p><h2>I PROGETTI DEGLI UFFIZI S<span>PIEGATI DAL DIRETTORE SIMONE VERDE</span></h2><p>Al centro del suo programma si colloca la creazione di un centro per i Museum Studies. Si dovrebbe insediare nel Casino del Cavaliere, all'interno del <a href="https://arte.sky.it/news/giardino-camelie-boboli-firenze-apertura" target="_blank">Giardino di Boboli</a>, futura sede di riferimento per importanti studiosi e ricercatori internazionali. Annunciata poi una riorganizzazione dell’allestimento museale, con l'introduzione delle sezioni di storia delle collezioni, che troverebbero posto al piano terra agli Uffizi e nella <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-joana-vasconcelos-uffizi-palazzo-pitti-firenze" target="_blank">sala Bianca di Palazzo Pitti</a>. Previste inoltre l’apertura dei depositi dei mobili e degli arazzi, il riallestimento degli ambienti del tesoro mediceo sempre a Palazzo Pitti, la ricostruzione della sala del Ricetto delle Iscrizioni agli Uffizi e, sempre in quest'ultima seda, la riapertura delle sale dei pittori fiamminghi (che saranno inaugurate il 31 luglio). Il 16 luglio, invece, riaprirà al pubblico il <a href="https://arte.sky.it/news/museo-moda-costume-firenze" target="_blank">Museo della Moda e del Costume</a> a Palazzo Pitti.</p><h2>ANCHE UN MUSEO PER BAMBINI NEL FUTURO DEGLI UFFIZI</h2><p>Sulla scia di quanto recentemente avvenuto a Pompei (dove a breve sorgerà il <a href="https://arte.sky.it/news/museo-archeologico-bambini-pompei" target="_blank">primo spazio interamente pensato per i più piccoli</a> all'interno del Parco archeologico), al piano terra degli Uffizi – con il sostegno di <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-cappella-brancacci-firenze" target="_blank">Friends of Florence</a> – nascerà un "museo" a misura di bambino. Si prevede inoltre anche la riqualificazione del Giardino di Boboli, con interventi anche nella Limonaia Medicea. Infine si avvicina alla conclusione la <a href="https://arte.sky.it/news/corridoio-vasariano-apertura-uffizi-firenze" target="_blank">lunga vicenda del Corridoio Vasariano</a>. Chiuso nel 2016 per ragioni di sicurezza, è attualmente oggetto di lavori di adeguamento e allestimento (finanziati, nel 2023, con <a href="https://arte.sky.it/news/corridoio-vasariano-uffizi-firenze-donazione-allestimento" target="_blank">un ulteriore milione di dollari</a> messo a disposizione dalla Edwin L. Wiegand Foundation, in Nevada). Nell’autunno 2024, infatti, sarà resa accessibile la prima sezione; l'apertura definitiva del Corridoio Vasariano è prevista entro la fine dell’anno.<br /><br />[Immagine in apertura: Gli Uffizi, Firenze. Foto di Alvaro Rotellar su Unsplash]</p>

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