Architettura
23 ottobre 2024
Architettura
23 ottobre 2024
Classe 1962, l’architetta romana Guendalina Salimei sarà la curatrice del padiglione Italia alla prossima Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia. Con un approccio multidisciplinare, il progetto rifletterà sul Mediterraneo e sulla fluidità dei confini e della soglia tra terra e acqua.
Sarà Guendalina Salimei a curare il Padiglione Italia alla prossima Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia, in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025. La decisione è stata presa dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dopo una rigorosa selezione condotta dalla Commissione presieduta da Angelo Piero Cappello e formata da Claudio Varagnoli, Paolo Desideri, Margherita Guccione e Renata Cristina Mazzantini. Con il titolo TERRÆ AQUÆ. L'Italia e l'Intelligenza del Mare la proposta di Salimei ha prevalso sugli altri due progetti inseriti nella terna finalista, ovvero Homeness: Abitare visibile per cittadini invisibili del gruppo Habitus e su ITALIAMARE. Viaggio nell’architettura del razionalismo mediterraneo di Cherubino Gambardella. Il padiglione di Salimei promette di aprire riflessioni profonde sul rapporto storico e futuro tra l'Italia e il mare, esplorando nuovi orizzonti architettonici e culturali.
La progettista romana ha sottolineato l'importanza della valorizzazione del Mediterraneo come elemento chiave dell'identità italiana e del suo patrimonio culturale e naturale: “guardare l’Italia dal mare”, ha infatti dichiarato la neo curatrice, “implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio”. Il progetto prevede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo architetti, artisti e ricercatori per ripensare le interazioni tra terra e mare, enfatizzando la sostenibilità delle trasformazioni. La proposta include un percorso espositivo che sfrutta ambienti immersivi e soluzioni multimediali per stimolare una rilettura continua delle soglie tra terra e acqua. Questo impegno si raccorda con una pianificazione a lungo termine per lo sviluppo sostenibile delle zone costiere e promuove la partecipazione attraverso chiamate aperte per raccogliere idee innovative.
Nata a Roma nel 1962, Guendalina Salimei ha fondato T-Studio nel 1992; affianca la pratica del progetto etico alla ricerca sperimentale, prediligendo interventi di riqualificazione che agiscono su ambienti in condizioni di disagio e degrado e nei contesti periferici. Professoressa presso la Sapienza Università di Roma e direttrice del Master in Progettazione degli Edifici, Salimei è nota al vasto pubblico per opere come il recupero dell'ex Convento di San Benedetto a Ferrara e il progetto Kilometro Verde a Corviale, ispirazione per il film Scusate se esisto (2014) di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi. La sua filosofia progettuale è fortemente influenzata dal rapporto con la storia e l'urbanistica, cercando sempre di rispettare e reinterpretare il contesto esistente per migliorare l'intero tessuto sociale e ambientale. Il suo approccio innovativo è stato premiato a livello sia nazionale che internazionale, testimoniando il suo contributo significativo al panorama architettonico contemporaneo.
[Immagine in apertura: Giardini 2019. Photo Andrea Avezzu, Courtesy of La Biennale di Venezia]
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