Alla Reggia di Caserta 60 opere di Michelangelo Pistoletto

Illustre protagonista dell'<a href="https://arte.sky.it/news/arte-povera-programmi-tv-10-agosto" target="_blank">Arte Povera</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/rinascita-venere-pistoletto-programmi-tv-14-aprile" target="_blank">Michelangelo Pistoletto</a> è al centro di un'importante rassegna monografica dedicata alla sua pluridecennale carriera. A ospitare le oltre sessanta opere dell’artista biellese sono gli spazi eleganti e suggestivi della <a href="https://arte.sky.it/news/gran-galleria-reggia-caserta" target="_blank">Reggia di Caserta</a>. Allestita nella Gran Galleria fino al 30 giugno 2025, la mostra Metawork dà spazio a lavori storici e ad altri più recenti del maestro, inclusi quelli in cui vengono coinvolte le nuove tecnologie: è il caso di Metawork-United Portraits, concepita attraverso un'intelligenza artificiale che fonde i ritratti fotografici degli "abitanti" di Cittadellarte – l'organizzazione fondata da Pistoletto a Biella nel 1998, dove da quasi trent'anni convergono artisti, scienziati, attivisti e creativi di ogni genere.<h2>LE OPERE DI PISTOLETTO ALLA REGGIA DI CASERTA</h2>L’esposizione si distingue per la pluralità tematica, in bilico fra tradizione e innovazione, offrendo uno sguardo profondo sui concetti di metamorfosi e interconnessione, caratteristici del percorso artistico del maestro. Tra le opere esposte, Il tempo del giudizio esplora la convergenza tra spiritualità e arte, presentando un tempio simbolico delle principali religioni monoteistiche e del buddismo, ognuna con un suo elemento di preghiera (un inginocchiatoio, un tappeto, una statua del Buddha). Quest'approccio è esemplare della poetica dell’autore, mirata a unire diversità etniche e culturali, in uno spazio storico che diventa simbolo di scambio di idee. Un altro capolavoro in mostra, Divisione Moltiplicazione - Terzo Paradiso, incarna la continua tensione tra natura e artificio attraverso l'uso di tre specchi che formano l'iconico segno dell'infinito "triplo", il cosiddetto Terzo Paradiso, simbolo di una nuova umanità che nasce dal superamento delle contrapposizioni dicotomiche.<h2>DALL’ARTE POVERA ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE</h2>Pistoletto esplora ulteriormente la dinamicità del contatto umano nell'opera QR Code Possession - Autoritratto e in ConTatto, che reinterpreta La creazione di Adamo spostando il focus dalla mano divina allo specchio, dispositivo di divisione e moltiplicazione. Queste opere dialogano con altre come il Labirinto, un simbolo dell'Arte Povera realizzato in cartone, che invita il visitatore a un'esplorazione interiore e fisica sottolineando la flessibilità della materia di fronte all'immaginazione. La mostra a Caserta diventa così non solo un tributo a Pistoletto, ma un invito a riflettere sulla nostra posizione nel mondo, stimolando una nuova sensibilità verso le diversità e le connessioni globali.[Immagine in apertura: Divisione Moltiplicazione Terzo Paradiso © Foto Alessandra Ammirati]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La storia e l'arte del Duomo di Milano in un eccezionale volume

La costruzione del <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-duomo-milano" target="_blank">Duomo di Milano</a> è stata un'impresa colossale, durata secoli e che ha coinvolto generazioni di architetti, ingegneri, scalpellini e maestranze, plasmando al contempo il tessuto urbano circostante e divenendone il simbolo per eccellenza. Il libro Il Duomo di Milano. Storia, arte e meraviglia, pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/news/piero-portaluppi-libro-rizzoli-editore" target="_blank">Rizzoli</a>, ripercorre le tappe principali di questa straordinaria avventura, illustrando le sfide tecniche affrontate, i materiali utilizzati, come il celebre marmo di Candoglia, e le figure chiave che hanno contribuito a dare forma alla cattedrale. Attraverso disegni, fotografie e altri materiali esclusivi, custoditi nell’Archivio della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/mostra-lucio-fontana-duomo-milano" target="_blank">Veneranda Fabbrica</a> (l'ente che da oltre 630 anni si occupa della conservazione e valorizzazione del Duomo), il lettore può immergersi nel processo creativo e comprendere l'evoluzione della cattedrale milanese nel corso dei secoli.<h2>LA STORIA DI UN CAPOLAVORO DELL’ARCHITETTURA TARDO-GOTICA</h2>Opera architettonica in continua evoluzione attraverso i secoli, il Duomo è uno dei massimi esempi di architettura tardo-gotica italiana, ricco di dettagli artistici e decorativi di grande pregio. Nel tracciare un quadro cronologico completo della sua edificazione, avviata alla fine del XIV secolo e ufficialmente completata solo a metà Ottocento, il volume prende in esame le peculiarità della cattedrale, dalle sculture che la adornano alle preziose vetrate, offrendo al lettore un'esperienza visiva resa ancora più coinvolgente dal fascino di fotografie e disegni inediti. Tali splendide immagini permettono al lettore di ammirare da vicino i dettagli delle iconiche guglie, la ricchezza delle statue, la bellezza delle vetrate e di tutti gli altri elementi decorativi che rendono il Duomo un monumento unico al mondo.<h2>UN VIAGGIO NELL'ARTE DEL DUOMO DI MILANO</h2>Oltre a raccontare il passato di un edificio religioso tanto complesso e stratificato, il libro Il Duomo di Milano. Storia, arte e meraviglia evidenzia l’importanza storica della Veneranda Fabbrica, l’istituzione pubblica nata nel 1387, quando l’Arcivescovo Antonio da Saluzzo e il duca di Milano, <a href="https://arte.sky.it/news/google-arts-culture-duomo-milano" target="_blank">Gian Galeazzo Visconti</a>, affidarono a Simone d’Orsenigo i lavori per la costruzione di una nuova maestosa cattedrale nel centro di Milano. Da allora, la Veneranda Fabbrica si occupa di tutti gli interventi di gestione, restauro e tutela del Duomo, operandosi per mantenere intatto lo splendore di un monumento che nel tempo ha definito la storia artistica, religiosa e sociale della città meneghina.[Immagine in apertura: pp. 18-19 © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Foto Christine Davis]

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