
Un'importante scultura di Antonio Canova torna a splendere dopo 50 anni
Arte
14 febbraio 2025

Un'importante scultura di Antonio Canova torna a splendere dopo 50 anni
Arte
14 febbraio 2025
Il progetto di restauro del "Cavallo Colossale" mira a restituire al pubblico uno degli ultimi capolavori realizzati dal grande scultore veneto. L’intervento sarà condotto attraverso tecniche all'avanguardia, nel pieno rispetto dei materiali e del progetto originario di Antonio Canova.
Riportare al suo originario splendore uno dei lavori più imponenti realizzati da Antonio Canova: è questo l’obiettivo dell’importante progetto di restauro presentato in questi giorni dal Museo Civico di Bassano del Grappa. Realizzato come modello in gesso per una scultura equestre in bronzo, il Cavallo Colossale rappresenta una delle ultime imprese di Canova, che ci lavorò tra il 1819 e il 1821, senza riuscire a completarlo prima della morte, avvenuta appena un anno più tardi.
Donato al museo della cittadina veneta nel 1849 dagli eredi dello scultore, il gesso monumentale ha fatto bella mostra di sé in una delle sale principali, sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per poi essere smontato e conservato in deposito dalla fine degli anni Sessanta in vista di un futuro restauro, mai realizzato fino a ora.
L’intervento promosso dal Comune e dai Musei Civici di Bassano del Grappa punta a offrire alla fruzione pubblica questo tesoro rimasto nascosto per oltre cinquant’anni, attraverso una complessa opera di consolidamento e ricomposizione che prevede anche la creazione di una nuova struttura di supporto realizzata ad hoc per la scultura.
IL PIANO DI INTERVENTI PER IL RESTAURO DEL “CAVALLO COLOSSALE”
L’obiettivo finale del restauro del Cavallo Colossale è la complessa ricomposizione di una scultura suddivisa in diversi frammenti: tale intervento dovrà includere diverse operazioni, come la necessaria opera di pulitura, incollaggio e reintegrazione di eventuali pezzi mancanti o danneggiati. La prima fase dei lavori ruoterà attorno a uno studio preliminare dell’opera esistente e dell’impalcatura di sostegno progettata originariamente da Antonio Canova: tutti gli elementi saranno dunque sottoposti a una scansione tridimensionale che consentirà di riassemblare virtualmente l’intera scultura, per arrivare a progettare un nuovo sistema di supporto.
Per garantire un adeguato livello di isolamento e stabilità, anche in caso di eventuali scosse sismiche, i tecnici responsabili della creazione di questa nuova struttura impiegheranno tecnologie innovative, che proteggano l’opera e favoriscano tanto la movimentazione in vista di futuri prestiti ad altre istituzioni, quanto la necessaria manutenzione ordinaria. Una volta terminato il restauro, l’opera sarà sottoposta a una serie di interventi di pulitura ed eventuale ritocco delle superfici dipinte e in gesso, condotti nel rispetto delle tecniche e dei materiali utilizzati dallo stesso Canova.
LA STORIA DEL CAPOLAVORO NASCOSTO DI ANTONIO CANOVA
Testimonianza del genio artistico di Canova e del suo articolato metodo di lavoro, il Cavallo Colossale è uno dei modelli in gesso più imponenti della ricca collezione di opere del maestro veneto: il progetto originario, commissionato da Ferdinando I di Borbone, re di Napoli, prevedeva la realizzazione finale di una grande statua equestre in bronzo che sarebbe stata installata in Piazza Plebiscito, ma l’opera non venne mai completata a causa del peggioramento delle condizioni di salute dell’artista.
Oltre ai rilevanti aspetti tecnici e alle sfide a essi collegate, il restauro del Cavallo Colossale rappresenta un atto simbolico di grande importanza per Bassano del Grappa e la cultura italiana in generale, restituendo al pubblico un'opera fondamentale dello straordinario lascito artistico di Antonio Canova.
[Immagine in apertura: Salone Canova, Museo Civico di Bassano del Grappa, 1967-1969]
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