Il concorso a premi dedicato all’arte umoristica

C’è tempo fino al 12 maggio per sottoporre le proprie opere all’attenzione della giuria della prossima edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, la <a href="https://arte.sky.it/news/2023/concorso-biennale-umorismo-tolentino" target="_blank">manifestazione</a> organizzata a Tolentino, in provincia di Macerata, che rappresenta un evento di assoluto rilievo nel panorama artistico internazionale. Giunta alla sua 33esima edizione, la rassegna raccoglie una selezione di opere d’arte per rendere omaggio all’<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/mostra-umorismo-national-gallery-washington" target="_blank">umorismo</a> come elemento imprescindibile della creazione artistica.
Per il 2025, la biennale marchigiana ha scelto un focus affascinante e aperto a molteplici interpretazioni come quello de La comicità involontaria. Anche quest’anno artisti e creativi provenienti da ogni parte del mondo presenteranno opere che spaziano dalla pittura al disegno, dalla grafica alla scultura, per riflettere e indagare artisticamente numerose tematiche socio-culturali di grande attualità da una prospettiva tanto importante quanto spesso trascurata: quella dell’umorismo.
LA 33ESIMA "BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’UMORISMO NELL’ARTE DI TOLENTINO"
Nata nel 1961 su iniziativa dell’allora sindaco del Comune di Tolentino, Luigi Mari, la biennale rappresenta da oltre sessant’anni un punto di riferimento internazionale per l’arte umoristica. Quest’anno la direzione artistica è stata affidata a una personalità eminente come Enrico Maria Davoli, storico e docente all’<a href="https://arte.sky.it/news/2024/opentour-2024-accademia-belle-arti-bologna" target="_blank">Accademia di Belle Arti</a> di Bologna, la cui consolidata esperienza in campo artistico costituisce una risorsa preziosa per dettare l’indirizzo creativo dell’edizione 2025.
Davoli sarà affiancato da una giuria composta da docenti, artisti, designer, curatori e stimati esponenti dell’arte e della cultura a livello internazionale: tra di essi spiccano i nomi di Matteo Nannini, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/design-dimore-storiche-bergamo-brescia-bologna" target="_blank">Roberto Semprini</a>, Agnese Tonelli e John McCourt, rettore dell’Università di Macerata. A loro spetterà il compito di selezionare i lavori migliori tra quelli sottoposti dagli artisti, nonché di stilare la classifica finale dell’ambito Premio Internazionale Città di Tolentino e decidere l’opera vincitrice dello speciale Premio Luigi Mari alla migliore caricatura di un personaggio illustre.
GLI ARTISTI ALLA SCOPERTA DELLA COMICITÀ INVOLONTARIA
L’invito a partecipare alla Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte è da sempre aperto tanto ai professionisti, quanto agli appassionati e ai giovani talenti: gli interessati potranno reperire online il <a href="https://biumor.com/regolamento-biumor-anno-2025/" target="_blank">regolamento ufficiale</a> del concorso, contenente tutte le informazioni utili e le modalità di presentazione delle opere.
[Immagine in apertura: foto di the blowup su Unsplash]

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Per troppo tempo, il design è stato raccontato attraverso una lente distorta, in cui il contributo delle donne è rimasto nell’ombra o attribuito ai loro colleghi uomini. Eppure, dietro alcune delle innovazioni più rivoluzionarie nel campo dell’arredo e dell’architettura si celano figure femminili visionarie. A Barcellona, la mostra Una cambra pròpia, allestita al il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/caio-reisewitz-padiglione-mies-van-der-rohe-barcellona" target="_blank">Padiglione disegnato da Mies van der Rohe e da Lily Reich</a> fino al 9 marzo, tenta di colmare il vuoto lasciato dalla narrazione tradizionale, rendendo finalmente omaggio a queste brillanti progettiste. 
A BARCELLONA LA MOSTRA TRIBUTO ALLE PIONIERE DEL DESIGN 
Con il titolo tratto dall’omonimo libro di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, l’intervento artistico – realizzato in collaborazione con Galeria I·lacions – coinvolge dieci designer contemporanee, invitandole a confrontarsi con una figura pionieristica del settore, per offrire una reinterpretazione del suo lavoro con un linguaggio attuale. Ad esempio, Carla Cascales riprende le linee essenziali e i materiali della <a href="https://arte.sky.it/news/2022/eileen-gray-libro-restauro-villa-e1027" target="_blank">Villa E-1027 di Eileen Gray</a>, trasformandoli in una chaise longue che richiama il bianco originale della casa, prima che <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-le-corbusier-berna" target="_blank">Le Corbusier</a> vi dipingesse i suoi (discussi) murales. Inés Sistiaga rilegge la Weissenhof Chair, progettata da <a href="https://arte.sky.it/foto/altro/architettura-concorso-lilly-reich-grant" target="_blank">Lilly Reich</a> con <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mies-van-der-rohe-edificio-berlino-premio" target="_blank">Mies van der Rohe</a>, trasformandola in una seduta doppia che riconsidera l’attribuzione dell’opera e sottolinea il ruolo della sua vera co-autrice. Jana Tothill si ispira al lavoro tessile di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/11/approda-al-guggenheim-di-bilbao-larte-tessile-di-anni-albers" target="_blank">Anni Albers</a> con una tenda che riproduce in forma astratta il panorama dalla finestra della sua casa, mentre Sanna Völker richiama le ondulazioni dell’acqua e la lavorazione del vetro di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/architettura/aalto-aino-alvar-elissa-maxxi-roma" target="_blank">Aino Aalto</a> in una serie di specchi dalla superficie irregolare, evocando il riflesso mutevole di un lago.
LE DESIGNER CONTEMPORANEE A DIALOGO CON LE MAESTRE DEL PASSATO
E ancora, Marria Pratts omaggia <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-charlotte-perriand" target="_blank">Charlotte Perriand</a> con un tavolo realizzato assemblando oggetti personali e materiali di recupero, trasformando il piano d’appoggio in un paesaggio pittorico spontaneo e vibrante. Laura Molina reinterpreta le ceramiche di Eva Zeisel con un vaso dalle forme morbide e organiche, che esalta l’equilibrio tra funzionalità e sensualità. Il rapporto tra materia e trasformazione è al centro del lavoro di Mago Hart, che propone una serie di bicchieri-scultura ispirati a <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-lina-bo-bardi-isaac-julien-philadelphia" target="_blank">Lina Bo Bardi</a>: il vetro trasparente si accompagna a un vassoio che raccoglie l’acqua del ghiaccio sciolto, alludendo al concetto di design in divenire caro all’architetta italo-brasiliana. La lampada in vimini progettata da Si.atelier celebra <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/spettacolo-franca-helg-palazzo-marino-milano" target="_blank">Franca Helg,</a> riprendendo la sua attenzione per la lavorazione artigianale e la versatilità dell’illuminazione. Mariadela Araujo si rifà al linguaggio di Andrée Putman con un tessuto che rielabora il motivo grafico di un suo celebre tappeto, mentre Rosa Cortiella prende spunto dai mobili in acciaio inossidabile di Maria Pergay per creare un tavolino sostenuto da due cilindri di ceramica forata, che ne imitano la matericità con un sorprendente effetto visivo.
[Immagine in apertura: Una Cambra Pròpia. Fundació Mies van der Rohe with Galeria I·lacions. Photo by Anna Mas]

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