Grace Martella, Ode to my Sister, dal progetto Memorie del transitare Tiggiano, 2023 © Grace Martella

A Reggio Emilia il festival Fotografia Europea festeggia il ventennale

Fotografia

18 aprile 2025

Grace Martella, Ode to my Sister, dal progetto Memorie del transitare Tiggiano, 2023 © Grace Martella

A Reggio Emilia il festival Fotografia Europea festeggia il ventennale

Fotografia

18 aprile 2025

Il festival "Fotografia Europea" taglia il traguardo del doppio decennale, e per l’occasione esplora cosa significhi avere vent’anni oggi, tra sogni e paure. Mostre, incontri e performance trasformano la città in un laboratorio a cielo aperto.

Che cosa significa avere vent’anni oggi? Quali paure, aspettative, sogni, rabbie attraversano i giovani che si affacciano all’età adulta in un mondo instabile, iperconnesso e spesso contraddittorio? Parte da queste domande la ventesima edizione di Fotografia Europea, in programma a Reggio Emilia dal 24 aprile all’8 giugno.

Il festival, ormai tra i più rilevanti a livello europeo, sceglie di celebrare il proprio anniversario dando voce a chi oggi ha vent’anni. E lo fa attraverso lo sguardo di fotografi affermati e nuove promesse, che raccontano un presente complesso ma vibrante, dove l’arte si fa specchio e motore del cambiamento. Mostre, installazioni, incontri e performance trasformano la città in un grande laboratorio visivo e sociale, un luogo dove la fotografia smette di essere solo immagine e diventa racconto, confronto, partecipazione.

IL FESTIVAL FOTOGRAFIA DI REGGIO EMILIA COMPIE 20 ANNI

Cuore pulsante del festival sono i Chiostri di San Pietro, che ospitano dieci grandi mostre. Si parte con Daido Moriyama: A Retrospective, monumentale omaggio al maestro giapponese della street photography, per poi attraversare le rivolte giovanili di Hong Kong raccontate da Thaddé Comar, le notti di Tokyo immortalate da Kido Mafon, e le proteste ecologiste narrate da Andy Sewell. Ogni esposizione diventa un’esperienza immersiva che amplifica emozioni, dubbi e urgenze: si viaggia tra l’adolescenza inquieta di Claudio Majorana in Mal de Mer, la resilienza delle giovani donne africane in Women See Many Things, e i rituali di crescita di studenti militari in Georgia nel progetto We Are Carver. Ma la kermesse è anche un laboratorio fertile per nuovi talenti: grazie all’open call, i progetti di Michele Borzoni, Matylda Niżegorodcew e tanti altri raccontano un mondo che cambia attraverso l’occhio attento di chi lo abita, giorno per giorno.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DIFFUSO IN TUTTA LA CITTÀ

E ancora, Palazzo da Mosto ospita progetti partecipativi e collettivi, come Intangibile di Federica Sasso sui giovani caregiver o Fluorescent Adolescent, una raccolta di libri fotografici sull’adolescenza. Lo Spazio Gerra rievoca il coraggio dei ventenni partigiani di ieri, mettendolo a confronto con l’attivismo di oggi, mentre il Circuito Off, diffuso in tutta la città, coinvolge negozi, scuole e cortili privati in un’esplosione democratica di immagini; talk, concerti, workshop e letture portfolio danno vita a un calendario ricchissimo e trasversale (in cui spiccano i nomi di Silvia Ballestra, Giulia Caminito, Frankie hi-nrg e Frida Bollani Magoni). Non mancano infine le retrospettive dedicate ai grandi maestri, con Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia a cura di Ilaria Campioli a- Palazzo dei Musei, che parte dalle lezioni di fotografia che Luigi Ghirri tenne proprio a Reggio Emilia fra il 1989 e il 1990.

[]Immagine in apertura: Grace Martella, Ode to my Sister, dal progetto Memorie del transitare Tiggiano, 2023 © Grace Martella]

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