In Puglia al via il festival dedicato all'animazione d'autore

Conversano, in Puglia, si trasforma nella "capitale" del cinema animato con la 23esima edizione di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/conversano-imaginaria-festival-cinema-animazione" target="_blank">Imaginaria – Festival Internazionale del Cinema d’Animazione d’Autore</a>. Dal 17 al 24 agosto, nel suggestivo chiostro del Complesso di San Benedetto, 104 opere provenienti da 36 Paesi – selezionate su 3400 iscrizioni – porteranno in scena il meglio dell’animazione mondiale, tra disegno tradizionale, stop motion, 2D e 3D. Mostre, laboratori, letture animate, incontri con gli autori e spettacoli completeranno un programma che unisce qualità e sperimentazione, consolidando la kermesse come uno degli appuntamenti più importanti del settore a livello internazionale.
<h2>IL PROGRAMMA DELLA 23ESIMA EDIZIONE DI “IMAGINARIA”</h2>
Il festival si aprirà domenica 17 agosto alle 22, nel Giardino dei Limoni, con il concerto di Nino Gvilia – alter ego dell’artista Giulia Deval – accompagnata da Zevi Bordovach, Pietro Caramelli, Giulia Pecora e Clarissa Marino, in un viaggio sonoro tratto dal doppio album Nicole / Overwhelmed by the Unexplained, arricchito dalle proiezioni visive di Egidio Marullo e dal suono curato da Paolo Bertazzoli. 
A firmare l’immagine ufficiale di questa edizione è ancora una volta l’artista conversanese Vito Savino, con l’opera SquidShip, simbolo di un’animazione che è “un infinito viaggio di creazione” tra mari e stelle. Inoltre, da quest’anno, il festival entra nell’elenco dei qualificanti per gli Oscar® 2025-2027: il vincitore della Main Competition potrà candidarsi alla categoria Best Animated Short Film della 98esima edizione degli Academy Awards®. 
<h2>IL MAESTRO DELL’ANIMAZIONE MICHEL OCELOT ARRIVA IN PUGLIA</h2>
Tra gli ospiti più attesi, il 20 agosto, il regista e animatore francese <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/dilili-a-parigi-il-cartone-animato-a-sostegno-dei-diritti-delle-donne" target="_blank">Michel Ocelot</a>, due volte vincitore del César e del Cristallo onorario di Annecy, autore di capolavori come Kirikù e la strega Karabà (1998), Kirikù e gli animali selvaggi (2005) e Il faraone, il selvaggio e la principessa (2022). Ad Ocelot sarà conferito il Premio alla Carriera 2025, riconoscimento per un linguaggio poetico e universale che ha saputo parlare a generazioni diverse.
“Viviamo in un mondo in cui riunire spettatori appassionati e conquistare nuovo pubblico sono sfide sempre più difficili”, afferma il fondatore e direttore artistico della manifestazione Luigi Iovane, “e per questo siamo orgogliosi degli sforzi impiegati per proporre al pubblico, ogni anno da ben 23 anni, opere animate di altissima qualità, ospiti internazionali che stanno contribuendo con il loro lavoro a scrivere la storia del cinema, meeting, laboratori e momenti musicali e teatrali d’eccezione”. 
Le proiezioni, quasi tutte in anteprima regionale o nazionale e in lingua originale con sottotitoli, offriranno uno sguardo sul potere narrativo dell’animazione nel raccontare temi profondi: famiglia, amore, lutto, guerra, speranza. Questo perché è “importantissimo”, conclude Iovane, “consegnare alle nuove generazioni un ritmo diverso, più, lento, in cui godere dell’arte animata in tutte le sue sfaccettature, per porsi sempre nuove domande e riflettere sui grandi temi”.
[Immagine in apertura: un dettaglio di Kirikù e la strega Karabà di Michel Ocelot]

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Confrontarsi con i maestri del passato non è mai una sfida semplice, soprattutto quando il maestro è <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-santo-peccatore-programmi-tv-6-marzo" target="_blank">Michelangelo</a> e l’opera in questione è il Giudizio Universale della <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-immersiva-cappella-sistina-varsavia" target="_blank">Cappella Sistina</a>: un capolavoro monumentale, complesso, simbolo assoluto del Rinascimento. A 550 anni dalla nascita del Buonarroti, l’artista spagnolo Jorge R. Pombo sceglie di misurarsi con questo mito dell’arte, rileggendolo in chiave contemporanea. 
Fino al 18 settembre 2025, nello spazio Cattedrale della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-miniatura-fabbrica-vapore-milano" target="_blank">Fabbrica del Vapore</a> di Milano, la mostra Giudizio Universale, curata da Vera Agosti e Matteo Pacini, presenta 180 metri quadrati di pittura in un’unica tela, affiancati da sei variazioni ispirate a episodi della vita di Mosè e di Gesù. 
Pombo, celebre per il linguaggio della “dissolvenza” e il dialogo costante con i grandi del passato, fonde la monumentalità rinascimentale con la gestualità fisica dell’Action Painting, dando vita a un’opera che si sfalda e si ricompone, trasformandosi in un’esperienza immersiva e dinamica.
<h2>UN ARTISTA SPAGNOLO REINTERPRETA IL “GIUDIZIO UNIVERSALE” A MILANO</h2>
Prodotta dal Comune di Milano e promossa da EBLand Srl con il Movimento Arte Etica, l’esposizione trova nella Fabbrica del Vapore un contesto perfetto, dove la storia industriale milanese si intreccia con la creatività contemporanea. Per questa impresa, grazie al supporto della Caritas di Reggio Emilia e Firenze, Pombo ha scelto di coinvolgere collaboratori provenienti da situazioni di esclusione sociale: persone con percorsi di vita complessi hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, retribuite e riconosciute come co-autori. È un’umanità "in cammino", come osserva l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, "fragile eppure ostinata, che richiama con forza le grandi urgenze del nostro presente”.
<h2>IL PROGETTO DI JORGE R. POMBO TRA ARTE E SOCIALE</h2>
Il Giudizio Universale di Pombo non è solo un omaggio a Michelangelo, ma anche una riflessione sul ruolo dell’arte oggi. La curatrice Vera Agosti parla di “metapittura”, una forma espressiva che racconta se stessa e la tensione tra linguaggio classico e istanze attuali. 
“All’artista spagnolo”, spiega Agosti, “interessa la tensione che si crea tra il linguaggio rinascimentale classico e quello contemporaneo, tra la pittura antica e i filtri del passato e le istanze della contemporaneità”. Il curatore Matteo Pacini sottolinea invece come Pombo non tenti solo di “restituire un nuovo significato alla pittura, ma offre anche uno spunto di riflessione sul valore del lavoro nella società contemporanea, e in questo, Milano, con la sua storia di fabbrica, lavoro e accoglienza, si fa palcoscenico ideale per una riflessione che abbraccia l’arte, la cultura e la condizione umana”.
[Immagine in apertura: Variazione de La consegna delle chiavi del Perugino, 300 x 480 cm. Olio su lino, 2025. Crediti fotografici Fabio Fantini]

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