Operaia sorridente tiene in mano dei rotoli di carta nella fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, Pozzuoli, 1960-1970. Foto Giancarlo Scalfati. Fondazione Gramsci. Crediti fotografici: Foto Giancarlo Scalfati. Archivio Fondazione Gramsci

Una mostra a Roma esplora il rapporto degli italiani con il lavoro

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15 marzo 2025

Operaia sorridente tiene in mano dei rotoli di carta nella fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, Pozzuoli, 1960-1970. Foto Giancarlo Scalfati. Fondazione Gramsci. Crediti fotografici: Foto Giancarlo Scalfati. Archivio Fondazione Gramsci

Una mostra a Roma esplora il rapporto degli italiani con il lavoro

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15 marzo 2025

Otto decenni della storia recente d’Italia riletti da una prospettiva particolare: quella delle trasformazioni del mondo del lavoro dal dopoguerra a oggi. È questo l’affascinante tema esplorato dalla mostra attualmente in corso al Palazzo Esposizioni di Roma, che rende omaggio a quelle persone che, con il loro impegno, hanno costruito la storia e il progresso del nostro Paese.

Partendo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la mostra Italia al lavoro accompagna il pubblico in un viaggio avanti nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri per dare conto dei profondi cambiamenti economici, sociali e culturali che hanno modellato il mondo del lavoro italiano in questi ultimi ottant'anni.

Allestita a Roma presso la Sala Fontana di Palazzo Esposizioni, e visitabile fino al prossimo 23 marzo, la rassegna raccoglie una vasta selezione di immagini fotografiche e video, provenienti da alcuni dei principali archivi storici del nostro Paese. Grazie ai preziosi reperti in mostra, i visitatori possono godere di una prospettiva privilegiata sull’evoluzione del nostro mondo del lavoro, ammirando al tempo stesso i volti di italiani illustri e meno noti che si sono impegnati nel corso degli anni a plasmare la società italiana dell’inizio del nuovo millennio.

LA MOSTRA SUL MONDO DEL LAVORO ITALIANO DAL DOPOGUERRA A OGGI

Oltre a evidenziare gli effetti economici del lavoro in Italia, l’esposizione romana celebra il suo ruolo come elemento determinante per il progresso culturale e la solidità del tessuto sociale del Paese. Viene così evidenziato come, a partire dall’incipit della nostra carta costituzionale, il lavoro abbia determinato i principali cambiamenti avvenuti in Italia, contribuendo a definire l’identità di un Paese uscito in condizioni drammatiche dal secondo conflitto mondiale, e favorendo l’affermazione del Made in Italy.

Il percorso espositivo ripercorre dunque il passaggio da un’Italia saldamente ancorata al proprio retaggio agricolo e artigianale allo scenario post-industriale degli anni Duemila, passando attraverso la progressiva crescita del settore industriale. Il ricco comparto di immagini in mostra, molte delle quali scattate da fotografi del calibro di Ernst Scheidegger, Tano D’Amico e Gianni Berengo Gardin, documenta l’impatto delle grandi rivoluzioni tecnologiche, con la nascita di nuovi modelli industriali e nuove possibilità di impiego, ma anche la difficile e necessaria trasformazione del tessuto sociale del Paese, con le inevitabili ripercussioni sulla vita delle persone.

80 ANNI DI TRASFORMAZIONI SOCIALI ED ECONOMICHE IN MOSTRA A PALAZZO ESPOSIZIONI

Promossa dall'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall'Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’esposizione Italia al lavoro celebra le conquiste ottenute con fatica da lavoratori e imprenditori nel recente passato, e si pone al tempo stesso un obiettivo ambizioso: far riflettere i visitatori sulle opportunità e sui rischi legati al futuro del lavoro, in un mondo sempre più aperto, connesso e digitale.

Ed è così che, dopo aver evidenziato l’importanza storica del lavoro nei processi di sviluppo delle comunità e del territorio, il percorso della mostra si conclude con una domanda aperta sul ruolo delle persone e della tecnologia nell’Italia dei prossimi anni.

[Immagine in apertura: operaia sorridente tiene in mano dei rotoli di carta nella fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, Pozzuoli, 1960-1970. Foto Giancarlo Scalfati. Fondazione Gramsci. Crediti fotografici: Foto Giancarlo Scalfati. Archivio Fondazione Gramsci]

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