Manca poco a Napoli per la grande mostra su JR

Chi sei, Napoli? Questo interrogativo dà il titolo all’importante intervento artistico di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/jr-installazione-milano-design-week-stazione-centrale" target="_blank">JR</a> (al secolo, Jean René), in programma dal 22 maggio al 5 ottobre a Napoli. Il progetto si articola in due componenti principali: l’esposizione allestita negli spazi delle <a href="https://arte.sky.it/news/2022/museo-napoli-gallerie-italia" target="_blank">Gallerie d'Italia</a> racconterà infatti la genesi della grande installazione che campeggerà nelle stesse settimane sulla facciata della Cattedrale di Santa Maria Assunta, in <a href="https://arte.sky.it/news/2024/street-art-donne-napoli" target="_blank">via Duomo</a>. 
Il progetto costituisce l'ottavo capitolo di Chronicles, studiato dallo stesso artista francese per raccontare l’anima di alcuni importanti centri urbani, tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/jr-the-chronicles-of-new-york-city-murale" target="_blank">New York</a>, Kyoto e Miami. Quella napoletana è la prima tappa italiana per questo format innovativo, che prevede un intervento site-specific destinato a cambiare (temporaneamente) il volto del Duomo partenopeo, decorandolo con un mosaico composto da oltre seicento ritratti fotografici, tutti scattati dall’artista alle persone incontrate a Napoli. 
<h2>L’INSTALLAZIONE SUL DUOMO DI NAPOLI DEDICATA ALL'IDENTITÀ PARTENOPEA</h2>
L’origine del progetto Chi sei, Napoli? risale allo scorso settembre, quando l’<a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-street-artist-jr" target="_blank">artista francese</a> ha trascorso una settimana tra i quartieri del centro e della periferia del capoluogo campano. In questo periodo, JR ha condotto una personale indagine artistica sulla vera identità di Napoli, raccogliendo i ritratti e le testimonianze verbali di 606 diversi soggetti, tra cui il sindaco, alcuni intellettuali, diversi turisti e tante persone comuni di ogni estrazione sociale. Tutti gli intervistati hanno raccontato la loro storia, posando poi brevemente per un ritratto, che l’artista parigino ha trasformato in una "tessera" del grande mosaico fotografico che sarà presto svelato sulla facciata del Duomo.
Attraverso la sua installazione site-specific, JR intende offrire una rappresentazione corale della vera anima della città, lontana da stereotipi e analisi forzate. Il mosaico di volti fotografati (e di racconti registrati) restituisce una visione volutamente soggettiva e plurale, al cui interno possano riconoscersi gli oltre seicento protagonisti e tutti gli osservatori dell’opera. Tale obiettivo può essere raggiunto solo garantendo a ogni persona la massima libertà espressiva, adottando al tempo stesso un’unica tecnica di ripresa fotografica per tutti i soggetti, così da uniformare la resa finale del collage ed eliminare ogni gerarchia visiva. 
<h2>UNA MOSTRA PER RACCONTARE LA GENESI DEL PROGETTO DI JR</h2>
Per comprendere appieno il valore artistico e culturale dell’intervento di JR, la mostra allestita in parallelo presso la sede napoletana delle Gallerie d'Italia offre ai visitatori uno sguardo "dietro le quinte" dell’intero progetto. Il processo creativo di JR e l’evoluzione del format Chronicles sono illustrati con chiarezza, anche grazie al confronto con tre murales simili, realizzati negli ultimi anni tra la Francia, gli Stati Uniti e Cuba. 
La nuova installazione dell’”artivista urbano” (secondo una definizione data dallo stesso JR) rende omaggio al profondo legame che lo unisce alla cultura italiana e a quella partenopea in particolare. Invitando gli stessi cittadini a partecipare attivamente alla creazione dell’opera, JR mette insieme un coro di voci che raccontano Napoli da una moltitudine di punti di vista, con un risultato visivo e filosofico di indubbio fascino. 
[Immagine in apertura: ph. JR]

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A Biella il dialogo “vis à vis” tra due grandi nomi dell’arte contemporanea italiana

A Biella la mostra Vis à vis. Aldo Mondino e Lorenzo Puglisi si propone di creare un dialogo tra i lavori di due artisti contemporanei piemontesi di diverse generazioni. Visitabile fino al prossimo 27 settembre negli spazi della <a href="https://arte.sky.it/news/2020/biella-woolbridge-gallery" target="_blank">Woolbridge Gallery</a>, l’esposizione mette a confronto i risultati di due percorsi che, pur partendo da sensibilità artistiche distinte, finiscono per indagare attraverso le loro opere temi universali come il passato e il presente, la luce e l’ombra.
Riconosciuto come uno dei maggiori artisti italiani del secondo dopoguerra, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/09/mostra-aldo-mondino-villa-croce-genova" target="_blank">Aldo Mondino</a> si distingue per il suo approccio eclettico al figurativo. Il corpus eterogeneo di opere in mostra accompagna i visitatori in un viaggio ideale tra luoghi, soggetti e tecniche artistiche sempre diverse. Accanto ai lavori dell’artista torinese, l’esposizione raccoglie le opere di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/12/lomaggio-a-caravaggio-di-omar-galliani-e-lorenzo-puglisi" target="_blank">Lorenzo Puglisi</a>, la cui ricerca pittorica adotta linee essenziali e un uso intenso e predominante del nero. Attraverso le sue tele di grandi dimensioni, il pittore classe '71 propone all’osservatore un excursus ricco di rimandi e riletture simboliche della storia dell’arte.
<h2>MONDINO E PUGLISI IN MOSTRA ALLA WOOLBRIDGE GALLERY</h2>
La mostra biellese si articola attorno a temi e tecniche che definiscono il dialogo tra Aldo Mondino e Lorenzo Puglisi. Attraverso la visione ravvicinata delle opere di due artisti nati a più di una generazione di distanza l’uno dall’altro, il pubblico può esplorare le loro diverse interpretazioni e sensibilità. In tale prospettiva, un possibile punto di partenza è il tema del viaggio, centrale nell’arte di Aldo Mondino. Grazie al ricorso a tecniche insolite, tra cui le texture realizzate con elementi come la lana, il caffè o il cioccolato, le tele del pittore torinese acquistano inoltre una dimensione materica, utilizzata per raffigurare soggetti esotici, dalla corrida spagnola ai suoi celebri dervisci roteanti.
In apparente contrapposizione alla ricchezza dell’arte di Mondino, la pittura di Lorenzo Puglisi affascina per la sua essenzialità rigorosa. Nelle sue opere, l’artista biellese reinterpreta i capolavori realizzati da maestri del calibro <a href="https://arte.sky.it/news/2025/leonardo-da-vinci-fumetto-beccogiallo-fioretti-anderle" target="_blank">Leonardo da Vinci</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/tintoretto-museo-diocesano-milano" target="_blank">Tintoretto</a>, lasciando affiorare da grandi fondali neri segni e tracce di corpi umani. Dipinti quasi sempre con pennellate veloci di colore bianco, i profili e le mani assumono il ruolo di sineddoche visiva dell’essere umano contemporaneo, rappresentandone la gestualità e i pensieri.
<h2>A BIELLA ANCHE LE OPERE DI DE DOMINICIS E PISTOLETTO</h2>
Un altro elemento di grande interesse è legato al confronto tematico tra la miopia e la nitidezza. Mondino ha infatti spesso “giocato” con il proprio difetto di vista, utilizzandolo come chiave di lettura del mondo e tecnica artistica, attraverso cui selezionare quali elementi delle sue opere fossero chiaramente distinguibili da vicino e quali solo da lontano. Al contrario, Puglisi lavora per sottrazione, invitando l’osservatore a focalizzare la propria attenzione solo sugli elementi più significativi attraverso i forti contrasti cromatici delle sue tele.
Il dialogo artistico al centro della mostra alla Woolbridge Gallery è infine arricchito dall’esposizione al primo piano delle opere di artisti amici di Aldo Mondino, tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/videoarte-mostra-gam-torino-gino-de-dominicis" target="_blank">Gino De Dominicis</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/torino-luci-artista-angelidakis-ontani" target="_blank">Luigi Ontani</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-pistoletto-forever-is-now-2025" target="_blank">Michelangelo Pistoletto</a>. Il raffronto vis à vis tra i due pittori piemontesi diventa così un'occasione preziosa per tracciare un percorso unitario tra le diverse sensibilità che hanno animato la scena artistica italiana dal dopoguerra a oggi.

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