Manca poco a Milano per la grande retrospettiva su Man Ray

Inaugurerà a Milano tra poco più di due mesi (il 24 settembre), l’esposizione Man Ray. Forme di luce, dedicata a uno dei protagonisti assoluti dell’arte del Novecento. Allestita all’interno di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-arte-contemporanea-sherman-vezzoli-milano-palazzo-reale" target="_blank">Palazzo Reale</a> e visitabile fino all'11 gennaio 2026, la retrospettiva presenta circa trecento opere, inclusa una selezione di stampe fotografiche vintage, per ripercorrere le tappe fondamentali della carriera artistica di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/man-ray-mostra-venezia-tommaso-calabro" target="_blank">Man Ray</a>.
Nato nel 1890 a Philadelphia, negli Stati Uniti, Emmanuel Radnitsky (questo il vero nome dell’artista) ha dato vita a opere sperimentali di importanza decisiva per diversi movimenti artistici del XX secolo. In qualità di pittore, fotografo, regista cinematografico, Ray ha infatti contribuito a ridefinire i linguaggi dell'arte, lavorando a fianco dei più importanti artisti del suo tempo, da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-multimediale-duchamp-guggenheim-venezia" target="_blank">Marcel Duchamp</a> a <a href="https://arte.sky.it/news/2024/man-ray-picasso-costa-azzurra-programmi-tv-4-aprile" target="_blank">Pablo Picasso</a>. La mostra, curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, offrirà dunque al pubblico una panoramica integrale della sua evoluzione creativa.
<h2>LA MOSTRA AUTUNNALE DEDICATA AL GENIO DI MAN RAY</h2>
Il percorso dell’esposizione a Palazzo Reale promette di far riscoprire ai visitatori la centralità di un pioniere dell’arte come Man Ray. Sotto i riflettori finiranno infatti i principali temi d’indagine della sua opera, a partire dalla ricerca su tecniche innovative, tra cui le sue celebri rayografie, che devono il loro nome proprio all’artista statunitense. Attraverso l’esposizione diretta alla luce di oggetti di varia natura poggiati su carta fotosensibile, Ray diede vita a una serie di composizioni di luce, riprese poi attraverso sistemi diversi anche nelle sue fotografie “solarizzate”.
Accanto alle stampe d’epoca, la mostra milanese raccoglierà numerosi lavori legati al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/03/mostra-duchamp-fluxus-museo-arte-moderna-ascona-svizzera" target="_blank">Dadaismo</a>, come i suoi celebri multipli e le opere ready-made. Non mancheranno poi diversi esempi di cinema sperimentale firmati dall’artista statunitense: lungo il percorso di visita, saranno infatti proiettati film sperimentali come Retour à la raison ed Emak Bakia, la cui realizzazione segnò un punto di svolta tecnico e stilistico per buona parte del cinema europeo d'inizio secolo.
<h2>DALLE RAYOGRAFIE AI READY-MADE: 300 OPERE ESPOSTE A PALAZZO REALE</h2>
Oltre all’importanza delle sperimentazioni tecniche, la retrospettiva Man Ray. Forme di luce punta a evidenziare la centralità di alcuni temi ricorrenti nell’opera dell’artista statunitense, primo fra tutti quello legato alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/man-ray-libro-donne-catalogo-mostra-torino" target="_blank">figura femminile</a>. Dall’esplorazione visiva dei nudi artistici alle opere ispirate dalle sue celebri muse, come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/06/graphic-novel-kiki-de-montparnasse" target="_blank">Kiki de Montparnasse</a> o Lee Miller, la mostra a Palazzo Reale documenterà l’importanza di un precursore di molti dei temi e delle soluzioni creative dell’arte contemporanea.
Celebrando la rilevanza artistica e la grande attualità dell’opera di Man Ray, la retrospettiva si inserisce nel ricco cartellone di eventi culturali in programma nel capoluogo lombardo a ridosso delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, con una serie di iniziative mirate a valorizzare il dialogo tra arte, cultura e sport.
[Immagine in apertura: Larmes 1932 © Man Ray 2015 Trust / ADAGP-SIAE – 2024, image: Telimage, Paris]

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Anche Marina Abramović tra i vincitori del prestigioso Praemium Imperiale 2025

Sono stati annunciati i vincitori della 36esima edizione del Praemium Imperiale, il più importante riconoscimento esistente in campo artistico. Quest’anno ad aggiudicarsi l’ambito premio sono stati la celebre artista performativa <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-marina-abramovic-bergamo" target="_blank">Marina Abramović</a> e il pittore scozzese Peter Doig, affiancati dall’architetto <a href="https://arte.sky.it/news/2020/libri-architettura-eduardo-souto-de-moura-libro" target="_blank">Eduardo Souto de Moura</a>, dal pianista András Schiff, e da Anne Teresa De Keersmaeker, coreografa e danzatrice belga. Il prossimo 22 ottobre si svolgerà la cerimonia ufficiale durante il quale il Principe Hitachi conferirà ai cinque artisti un premio di 15 milioni di yen (pari a circa 91mila euro), oltre a un diploma e a una medaglia.
Assegnato annualmente dalla Japan Art Association, la più antica fondazione culturale del Giappone, il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/shigeru-ban-praemium-imperiale-2024" target="_blank">Praemium</a> rende omaggio agli esponenti di spicco di cinque discipline, il cui contributo all’arte mondiale si sia rivelato essenziale, dimostrando eccellenza creativa, rilevanza internazionale e arricchimento della comunità. Oltre a celebrare i grandi maestri, il premio supporta attivamente le nuove generazioni attraverso la speciale Borsa di Studio per Giovani Artisti, che quest’anno è stata vinta dal National Youth Theatre of Great Britain.
<h2>LA NUOVA EDIZIONE DELL’AMBITO "PRAEMIUM IMPERIALE"</h2>
I cinque vincitori del Praemium Imperiale 2025 rappresentano l'eccellenza e l'innovazione nelle loro rispettive discipline, come nel caso di Marina Abramović, a cui è stato attribuito il premio per la scultura. Pioniera dell'arte performativa e figura di riferimento in campo creativo da oltre cinquant'anni, l’artista serba ha dedicato la propria vita all’esplorazione dei limiti fisici e mentali nell'arte, coinvolgendo spesso il pubblico in performance provocatorie, come le celebri Rhythm 0 e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/marina-abramovic-performance-ucraina" target="_blank">The Artist Is Present</a>.
Nel campo delle arti visive, il Praemium per la pittura è stato invece assegnato al pittore britannico <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/05/la-pittura-onirica-di-peter-doig" target="_blank">Peter Doig</a>. Nato a Edimburgo nel 1959, Doig è considerato uno dei più importanti artisti viventi, figura di riferimento della cosiddetta "Nuova pittura figurativa". Nei suoi quadri la dimensione personale assume un ruolo centrale, legandosi al ricordi dei paesaggi caraibici di Trinidad o della natura selvaggia del Canada, rappresentati attraverso colori intensi e pennellate decise.
<h2>DA PETER DOIG A EDUARDO SOUTO DE MOURA, I VINCITORI DEL "PRAEMIUM 2025"</h2>
Tra gli altri vincitori dell’edizione 2025 del Praemium, spicca il nome di Eduardo Souto de Moura. Allievo di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/alvaro-siza-monastero-portogallo" target="_blank">Álvaro Siza</a> – vincitore dello stesso riconoscimento 27 anni fa, l’architetto portoghese, classe 1952, ha firmato progetti di rilevanza internazionale come il Pousada Mosteiro de Amares e la Casa das Histórias Paula Rego, a Lisbona, che gli sono valsi il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/liu-jiakun-vince-pritzker-prize-2025" target="_blank">Pritzker Prize</a> nel 2011. Le sue opere, caratterizzate da linee minimaliste e da un assoluto rigore formale, si radicano armoniosamente nel contesto preesistente.
Il Praemium Imperiale 2025 per la musica è andato all’ungherese <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/07/la-musica-classica-sale-in-vetta" target="_blank">András Schiff</a>, uno dei più importanti pianisti contemporanei. Noto per le sue interpretazioni e per il suo impegno come direttore d'orchestra, Schiff è anche celebre per aver fondato l’orchestra da camera Cappella Andrea Barca.
La coreografa e danzatrice <a href="https://arte.sky.it/news/2025/equilibrio-festival-danza-contemporanea-roma" target="_blank">Anne Teresa De Keersmaeker</a> è infine la vincitrice del Praemium 2025 per il teatro e il cinema. Nata a Malines, in Belgio, nel 1960, De Keersmaeker ha fondato a soli 23 anni la celebre compagnia di danza Rosas, insieme a cui ha portato in scena opere capaci di portare sul palco coreografie innovative, ispirate dai principi dalla matematica e della geometria.
[Immagine in apertura: Marina Abramović © The Japan Art Association / The Sankei Shimbun]

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