Francesco Hayez, Un leone e una tigre entro una gabbia con il ritratto del pittore. Francesco Hayez - 1831 ca. Milano, Museo Poldi Pezzoli

La storia dell'autoritratto in mostra a Forlì

Arte

20 marzo 2025

Francesco Hayez, Un leone e una tigre entro una gabbia con il ritratto del pittore. Francesco Hayez - 1831 ca. Milano, Museo Poldi Pezzoli

La storia dell'autoritratto in mostra a Forlì

Arte

20 marzo 2025

Un’avvincente retrospettiva in corso nel capoluogo romagnolo esplora il ruolo dell'autoritratto nella cultura visiva attraverso un percorso espositivo che unisce idealmente l’arte antica e contemporanea. Partendo dal mito di Narciso per arrivare al selfie, la mostra presenta oltre 200 opere di maestri del calibro di Tintoretto, Tiziano, De Chirico e Bill Viola.

Si intitola Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie la mostra visitabile fino al prossimo 29 giugno negli spazi del Museo Civico San Domenico di Forlì. Ventesimo appuntamento annuale dell’articolato programma espositivo avviato nel 2005 dalle istituzioni pubbliche e private forlivesi, l’esposizione si propone di indagare il tema dell’autoconsapevolezza artistica nel corso dei secoli attraverso una serie di oltre duecento autoritratti iconici.

La mostra curata da Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Refice, mette così a confronto le opere realizzate in diverse epoche, spaziando dalle antiche maschere teatrali di età etrusca alle moderne interpretazioni dell’immagine di sé realizzate da esponenti dell’arte contemporanea. Da questo raffronto tematico che attraversa epoche e stili artistici, emerge con forza il ruolo dell’autoritratto come strumento essenziale di affermazione dell’identità dell’artista.

DAL MITO DI NARCISO AGLI AUTORITRATTI DI DE CHIRICO

Il percorso espositivo della mostra al Museo Civico San Domenico è aperto dalla sezione dedicata a Narciso, popolata da opere che, attraverso la rappresentazione del giovane greco innamorato della propria immagine, simboleggiano la nascita del mito dell’artista stesso. I visitatori possono così ammirare capolavori come Il Narciso alla fonte di Tintoretto e il Narciso del pittore francese François Dubois, che trasformano il personaggio mitologico in un archetipo dell’artista intento a specchiarsi.

Un altro affascinante tema di indagine dell’esposizione forlivese è quello dell’identità dell’artista. Che sia riflesso negli specchi o celato dietro le maschere, il volto dei soggetti artistici assume dal Rinascimento in poi un’incredibile valenza allegorica, come testimoniato dalle opere di Tiziano Vecellio e Jacob de Becker in mostra. Con il passare dei secoli, l’autoritratto assume sempre più i connotati di rivendicazione identitaria, conquistando una definitiva autonomia e dignità artistica. Dalle tele di Pontormo e Parmigianino alle opere di Diego Velázquez e Artemisia Gentileschi, il percorso della mostra documenta la progressiva affermazione dell’artista intento a ritrarre se stesso, a conferma del proprio talento e ruolo sociale.

IN MOSTRA A FORLÌ OLTRE 200 OPERE SUL TEMA DELLA RAPPRESENTAZIONE DI SÉ

L’affascinante excursus proposto da Il Ritratto dell’Artista passa in rassegna le fasi storiche in cui il genere dell’autoritratto finì per incarnare i principali temi di dibattito culturale dell’epoca. Dalle opere autocelebrative realizzate dai grandi artisti del XVIII secolo, ai lavori di esponenti della corrente romantica come Francesco Hayez, sempre più consapevoli del proprio ruolo creativo, la storia dell’autoritratto ha seguito percorsi divergenti e mai univoci, tornando anche a esplorare stili e modalità di rappresentazioni del passato.

Nel corso del Novecento, questo genere speciale ha finito per assumere il contorno di una domanda filosofica, aperta e irrisolta, sul ruolo dell'artista, come esemplificato dall’Autoritratto nudo di Giorgio De Chirico e dall’Autoritratto di Mario Sironi. Il percorso della mostra si conclude così con le rappresentazioni di sé realizzate da artisti contemporanei del calibro di Michelangelo Pistoletto, Bill Viola e Marina Abramovič, che sintetizzano secoli di storia dell’autoritratto per aprire la strada alle future riflessioni visive su un tema di immutabile fascino.

[Immagine in apertura: Francesco Hayez, Un leone e una tigre entro una gabbia con il ritratto del pittore. Francesco Hayez - 1831 ca. Milano, Museo Poldi Pezzoli]

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