Carol Rama, Seduzione (mano), 2004. Acquaforte su carta Moulin du Pombier, 16 x 23,5 cm. Tiratura: 100 + X, con intervento dell'artista, successivo alla stampa, a smalto rosso e oro. Es. V/X. © Archivio Carol Rama, Torino

A 10 anni dalla morte Carol Rama protagonista a Bologna

Arte

28 gennaio 2025

Carol Rama, Seduzione (mano), 2004. Acquaforte su carta Moulin du Pombier, 16 x 23,5 cm. Tiratura: 100 + X, con intervento dell'artista, successivo alla stampa, a smalto rosso e oro. Es. V/X. © Archivio Carol Rama, Torino

A 10 anni dalla morte Carol Rama protagonista a Bologna

Arte

28 gennaio 2025

La mostra “CAROL RAMA. Unique Multiples” Bologna celebra l’opera rivoluzionaria dell’artista torinese a 10 anni dalla sua scomparsa. Attraverso materiali inusuali e visioni provocatorie, con i suoi "multipli" Rama ha riscritto la serialità artistica, in un intreccio tra poesia e materia.

Un viaggio oltre i limiti del convenzionale, una ribellione poetica che si nutre di materiali, forme e sensazioni: così si potrebbe riassumere l’opera della pittrice torinese Carol Rama. Nel suo linguaggio visivo, l’inatteso diventa norma e l’intimità si trasforma in un atto dirompente e universale. Proprio questa tensione guida la mostra CAROL RAMA. Unique Multiples, presentata dal MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e allestita nella sede di Villa delle Rose in occasione dei 10 anni dalla scomparsa dell'autrice

A BOLOGNA LA MOSTRA DEDICATA A CAROL RAMA

Curata da Elena Re e in programma fino al 30 marzo nell’ambito di ART CITY Bologna, l’esposizione esplora un corpus straordinario di multipli – opere grafiche prodotte in serie, ognuna resa unica – realizzati tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte. Grazie a questa collaborazione, l’artista piemontese ha riscritto le regole della serialità, rendendo ogni opera un’espressione individuale, vibrante, capace di custodire tutta la potenza della sua visione anarchica e radicale. Il desiderio, il corpo, l’identità femminile e la memoria: i temi centrali della sua poetica emergono con forza tra personaggi, seduzioni, feticci, e idilli che, sala dopo sala, ricostruiscono una storia. In ogni dettaglio, emerge la straordinaria capacità dell’artista di fondere poesia e materia, lasciando trasparire una libertà espressiva selvaggia che sfugge a ogni categorizzazione. Questa arte “moltiplicata”, che rompe gli schemi tradizionali, diventa così una celebrazione della pluralità, un inno all’individualità e alla possibilità infinita di reinventarsi.

LA STORIA DI CAROL RAMA

Nata a Torino nel 1918, Carol Rama è stata una delle artiste più significative del Novecento, capace di anticipare temi che oggi sentiamo urgentemente contemporanei. La sua vita è stata segnata da dolori personali – la perdita del padre e il ricovero della madre – che hanno alimentato una creatività viscerale, cruda e autentica. Autodidatta, Rama ha sfidato i dettami accademici fin dai suoi esordi negli anni Trenta, proponendo opere cariche di erotismo e provocazione, spesso censurate per la loro audacia. Nel corso dei decenni, la sua ricerca ha abbracciato materiali insoliti, come camere d’aria e protesi dentarie, in un continuo dialogo tra corpo e oggetto. Dopo anni di marginalità, la consacrazione è arrivata negli anni Novanta, con riconoscimenti internazionali come il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003. Oggi, la sua opera continua a ispirare generazioni di artisti, ricordandoci che l’arte non è solo un mezzo per rappresentare il mondo, ma uno strumento per reinventarlo.

[Immagine in apertura: Carol Rama, Seduzione (mano), 2004. Acquaforte su carta Moulin du Pombier, 16 x 23,5 cm. Tiratura: 100 + X, con intervento dell'artista, successivo alla stampa, a smalto rosso e oro. Es. V/X. © Archivio Carol Rama, Torino]

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