
A Varsavia un viaggio nell’evoluzione della ceramica d’autore italiana
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13 febbraio 2025

A Varsavia un viaggio nell’evoluzione della ceramica d’autore italiana
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13 febbraio 2025
Le più belle ceramiche artistiche realizzate nel nostro Paese tra il XX e il XXI secolo sono al centro di una mostra in programma da oggi in Polonia. Grazie all’accurata selezione di venti opere provenienti dalle collezioni del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, l'esposizione evidenzia il ruolo cruciale della ceramica come linguaggio in grado di superare le barriere tra arte e artigianato.
Un viaggio nella storia delle ceramiche d’artista italiane, dai lavori in stile Liberty di inizio Novecento fino alle produzioni creative dei nostri giorni: è questo il tema di Mater Ceramica, materia viva e attuale, la mostra che inaugura oggi (13 febbraio) a Varsavia con l’obiettivo di illustrare l’evoluzione della ceramica d’autore italiana attraverso una ventina di opere concesse in prestito dal MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Organizzato dal museo faentino in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia e la Regione Emilia-Romagna, il progetto espositivo svela come la lavorazione della ceramica si sia trasformata nel corso degli anni, passando dalla dimensione artigianale alla creazione di un linguaggio artistico autonomo, veicolo di creatività e innovazione, nonché bandiera del Made in Italy. Il progetto espositivo si inserisce infatti nell’ambito dell'Italian Design Day 2025 la giornata internazionale dedicata al design italiano, in programma in questi giorni con il titolo Disuguaglianze. Il design per una vita migliore, in un evidente parallelo tematico con la prossima edizione dell’Esposizione Internazionale alla Triennale di Milano.
ALLA SCOPERTA DELLA CERAMICA D'AUTORE ITALIANA
Per dare conto della rilevanza della ceramica all’interno del panorama artistico italiano contemporaneo, il percorso della mostra si apre con le opere Liberty realizzate da artisti del calibro di Domenico Baccarini e Galileo Chini, per poi esplorare il raffinato design di Gio Ponti, pioniere delle collaborazioni tra artisti e grandi manifatture. La carrellata dedicata ai lavori realizzati nella prima metà del Novecento documenta la crescente importanza della ceramica nei percorsi di quegli artisti che miravano a tradurre i cambiamenti socio-culturali del tempo in un nuovo linguaggio creativo: una tendenza documentata dalle opere di gusto decò firmate da Arturo Martini e Francesco Nonni.
I visitatori sono quindi condotti alla scoperta del design delle ceramiche dal secondo dopoguerra a oggi. A partire dagli anni Cinquanta infatti, l’evoluzione del contesto culturale trasforma l’arte della ceramica in uno strumento di espressione artistica sempre più trasversale e aperto alle contaminazioni con altri linguaggi. Tale affermazione apre la strada alle ricerche condotte negli ultimi anni da artisti del calibro di Giacinto Cerrone, Antonio Violetta e Bertozzi & Casoni, interpreti di una nuova espressività con la produzione di opere in ceramica di stampo materico e iperrealista.
IN POLONIA UN DOPPIO APPUNTAMENTO ESPOSITIVO DEDICATO ALL’ARTE DELLA CERAMICA
Oltre a sottolineare l'eccellenza italiana nel settore dell’arte della ceramica, evidenziando il ruolo decisivo svolto dalle grandi case di produzione del nostro Paese, l'esposizione documenta come, pur conservando le proprie specificità e mantenendo vivo il legame con le sue origini artigianali, la ceramica d’autore sia riuscita a rinnovarsi attraverso il confronto costante con le altre discipline artistiche.
Dopo la prima tappa all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, dove resterà aperta fino al prossimo 5 marzo, Mater Ceramica riaprirà dall’11 aprile al 15 giugno negli spazi del Museo della ceramica di Bolesławiec, città nota in tutto il mondo per la sua produzione artigianale. Il programma itinerante della mostra mira così a presentare al pubblico europeo l’assoluta rilevanza culturale conquistata dalla ceramica, “un linguaggio dell’arte che ha superato l’annosa distinzione ottocentesca tra arte maggiore e minore”, come ha commentato la direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Claudia Casali.
[Immagine in apertura: Fausto Melotti, Ciotola a cartoccio, 1950 ca.]
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