Nonostante sia trascorso oltre un secolo dalla sua nascita, e quasi 42 anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Peggy Guggenheim resta ben vivo nelle menti degli appassionati dell'arte. Complice il suo incredibile fiuto per i talenti creativi del proprio tempo e la realizzazione di una raccolta di capolavori ammirata ancora oggi.

Poche figure come quella di Peggy Guggenheim sono riuscite a condensare una straordinaria sensibilità verso l'energia creativa degli artisti e la capacità di intercettare (e addirittura anticipare) le esigenze del mercato. A 123 anni dalla sua nascita ‒ avvenuta il 26 agosto 1898, a New York ‒, la mecenate americana resta uno degli esempi più fulgidi in materia di collezionismo, come attesta la sua eccezionale raccolta, oggi custodita dall'istituzione veneziana che porta il suo nome e che occupa Palazzo Venier dei Leoni, acquistato quale sua dimora dalla stessa Guggenheim sul finire degli anni Quaranta del secolo scorso. Abile nel tener testa ai concitati avvenimenti che precedettero il secondo conflitto mondiale, Peggy Guggenheim trovò in Europa un fertile terreno sul quale avviare la propria attività di gallerista e mecenate. Risale al 1938 l'apertura della galleria Guggenheim Jeune a Londra, capitolo inaugurale di un'avventura destinata a infuenzare le vicende artistiche del dopoguerra. Fu una scultura di Jean Arp a decretare l'avvio della sua raccolta, nella quale confluiranno, via via, le opere di Braque, Dalí, Mondrian, Brâncuși, solo per citarne alcuni.L'ARTE SECONDO PEGGY GUGGENHEIM Incalzata dal dramma bellico, la mecenate rientrò a New York, dove, nel 1942, schiuse le porte della galleria-museo Art of This Century, progettata dall’architetto Frederick Kiesler. Un ambiente espositivo rivoluzionario, in cui trovarono spazio i rappresentanti delle Avanguardie europee promosse da Peggy ‒ dal Cubismo al Surrealismo senza dimenticare il filone astratto. Convinta sostenitrice di Jackson Pollock, puntò, con successo, sulle potenzialità di un Espressionismo astratto ancora in nuce, dimostrandosi nuovamente una pioniera nel campo del collezionismo. Nel 1947 Peggy fece ritono in Europa, scegliendo Venezia, e il Palazzo Venier dei Leoni affacciato sul Canal Grande, come sua dimora, dopo aver esposto per la prima volta la sua raccolta alla Biennale di Venezia del 1948, nel padiglione della Grecia, allora in balia della guerra civile. Una raccolta che crebbe nel tempo, accogliendo artisti del calibro di Vedova, Bacon, Dorazio e Parmeggiani. Nel 1970 e nel 1976 la mecenate decise di donare rispettivamente il palazzo lagunare e la collezione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, istituita nel 1937 dallo zio Solomon per promuovere la conoscenza dell'arte contemporanea. Scomparsa il 23 dicembre 1979, Peggy Guggenheim continua a vivere attraverso la sua raccolta, ospite dalla sede veneziana divenuta una tappa obbligata negli itinerari degli amanti dell'arte. [Immagine in apertura: Peggy Guggenheim con i suoi terrier Lhasa Apsos sulla terrazza di Palazzo Venier dei Leoni prospiciente il Canal Grande, Venezia, anni '60. Foto Archivio Cameraphoto Epoche. Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia, Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005]
PUBBLICITÀ