Il collettivo bolognese CHEAP,  che attraverso la poster art ha ripensato lo spazio urbano, pubblica un libro che ripercorre gli ultimi dieci anni del suo percorso artistico ribelle, rivoluzionario e femminista.

Fa il suo debutto sugli scaffali il libro che raccoglie gli ultimi dieci anni di attività, militanza e produzioni artistiche del collettivo bolognese CHEAP. Si chiama Disobbedite con generosità, e racconta senza filtri lo sguardo ribelle e anticonvenzionale del gruppo che dal 2013 porta avanti l'omonimo progetto di poster art e arte pubblica diffusa, mettendo in dialogo arte e attivismo, ripensando lo spazio pubblico collettivo.IL NUOVO LIBRO DI CHEAP Nato da un coro di voci transfemministe, intersezionali e decoloniali, che tutte insieme hanno dato vita prima a un festival e poi a un’esperienza fluida e "situazionista", CHEAP svela tra le pagine del volume i dietro le quinte delle sue azioni più radicali, nonché il percorso artistico e curatoriale delle componenti del collettivo, passato dalla strada fino alle sale del museo. In Disobbedite con generosità c'è tutto: non solo la vicenda del gruppo di artiste, ma anche la storia degli studi di genere e di quelli post-coloniali; ci sono Paul B. Preciado, Judith Butler e i Luther Blissett; e poi, ovviamente, c'è la street art, le Guerrilla Girls e molto, moltissimo altro.DISOBBEDITE CON GENEROSITÀ Il volume si inserisce nel contesto della mostra (o meglio “infestazione”, come la definisce il collettivo) realizzata da CHEAP al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, visitabile fino al 17 dicembre prossimo. Ma non si tratta di un semplice catalogo: è piuttosto un’antologia vera e propria. “Dalla nostra prima volta in strada sono passati dieci anni e ci fanno sapere che è tempo di bilanci: lo dicono proprio a noi che preferiamo pensarci sbilanciate, mai equidistanti, proprio a noi che rivendichiamo di avere uno sguardo non obiettivo. Con queste premesse, ci scuserete se ne uscirà un racconto partigiano: essere di parte ci sembra l’unica postura sensata”, spiega il collettivo nel primo capitolo.[Immagine in apertura: una delle installazioni di CHEAP al MAMbo. Credits Margherita Caprilli]
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