Antoni Gaudí non era un progettista isolato, incompreso dai suoi contemporanei e fuori dal tempo. Questa la tesi alla base della grande mostra con cui il Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona propone una narrazione inedita del celebre architetto, liberandolo dai luoghi comuni e dalle letture sommarie della sua opera.

Cosa sarebbe Barcellona senza gli edifici progettati da Antoni Gaudí, ampiamente riconosciuti fra i tesori identitari della città, oltre che imprescindibili "must see" per qualsiasi turista? È indissolubile e straordinario il rapporto che lega il capoluogo della Catalogna all'eclettico progettista scomparso quasi un secolo fa. Lo testimoniano luoghi come Casa Vicens, dove sta nascendo il museo a lui dedicato. Nell'attesa, a rinsaldare questo legame è la grande mostra appena inaugurata al Museu Nacional d’Art de Catalunya, che in primavera sarà riallestita al Musée d'Orsay di Parigi. Intitolata semplicemente Gaudí, la rassegna propone la completa revisione delle più consolidate traiettorie interpretative con cui, nel corso dei decenni, è stata esaminata la produzione del maestro del modernismo catalano. CHI ERA DAVVERO ANTONI GAUDÍ? Gli oltre 650 pezzi esposti, fra disegni architettonici, elementi d'arredo, opere d'arte, documenti, fotografie e maquette, sono stati selezionati dal team curatoriale per avanzare una ridefinizione del profilo dell'autore. Gaudí non era il genio isolato e incompreso che gran parte della bibliografia ci ha restituito. Al contrario, il suo lavoro si è sviluppato nel quadro di strategie politiche e ideologiche molto specifiche, legate al contesto catalano, che devono essere considerate fondamentali per comprendere la sua visione in tutta la sua intensità. Per questo, il percorso di visita intreccia questioni e temi prediligendo una lettura parallela dei suoi lavori e delle sue ricerche, anziché ricorrere a un critico di tipo solo cronologico.LA MOSTRA A BARCELLONA Fra i focus della mostra, che si avvale di prestiti concessi da oltre 70 istituzioni culturali spagnole e internazionali e sarà visitabile fino al 6 marzo 2022, rientra quello sulle abitazioni. Casa Calvet, Casa Batlló e Casa Milà sono ampiamente considerate fra le opere più rappresentative della carriera dell'architetto. La costruzione di questa tipologia di condomini, in particolare nel distretto dell'Eixample, rifletteva una delle richieste più ricorrenti per i progettisti attivi a Barcellona fra Ottocento e Novecento. Il tema viene declinato da Gaudí con modalità peculiari, sia per quanto riguarda lo schema delle facciate, attraverso le quali i committenti esprimevano il proprio status sociale ed economico, sia sul fronte tecnologico e degli interni. A differenza dei suoi colleghi, in questi interventi Gaudí dimostra di possedere un'ampia conoscenza della scena architettonica europea coeva, a partire da Hector Guimard, riuscendo nello stesso tempo a dare vita a esiti formali del tutto autonomi. Gli stessi che lo hanno reso un punto di riferimento per le generazioni di artisti e progettisti a venire. [Immagine in apertura: Antoni Gaudí,Vista exterior de la iglesia de la Colonia Güell c. 1910-1911. Museu Nacional d’Art de Catalunya]
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