Otto designer "dialogano" con Le Corbusier nella Cité Radieuse
ARCHITETTURA
Compie 70 anni la Cité Radieuse di Marsiglia, fra le più note opere di Le Corbusier. Per l'occasione la Galerie Philia ha promosso la mostra "Héritages": ospitata proprio negli spazi dell’Unité d’Habitation, chiama a raccolta otto designer e artisti contemporanei invitandoli a riflettere sulle teorie sviluppate dal celebre maestro dell'architettura.
Considerata un capolavoro dell'edilizia residenziale, l'Unité d’Habitation di Marsiglia taglia il traguardo del 70esimo anniversario nel 2022. Conosciuta anche come La Cité Radieuse, fino al 2 luglio prossimo è sede della collettiva Héritages. Promossa e curata dalla Galerie Philia, attiva dal 2015 nei settori dell'arte e del design su scala globale, in collaborazione con la rivista Eclipse, la mostra riunisce i lavori di otto fra artisti e designer internazionali. A ciascuno di loro — ovvero Rick Owens, Pietro Franceschini, Arno Declerq, Paul Matter, Jojo Corväiá, Roxane Lahidji, Jérôme Pereira e Niclas Wolf — è stato chiesto di realizzare nuove produzioni a partire da una personale riflessione sui principi urbanistici, architettonici e artistici peculiari nella visione di Le Corbusier.OTTO DESIGNER E ARTISTI A DIALOGO CON LE CORBUSIER
Le teorie del poliedrico progettista, riconosciuto "padre" del Movimento Moderno, sono state dunque rilette e interpretate dagli otto autori coinvolti nel progetto. Eterogenee le risposte fornite, che in alcuni casi rivelano una posizione di critica e messa in discussione dei principi che ispirarono e guidarono la produzione di Le Corbusier; in altri, al contrario, attestano la duratura influenza del maestro e delle sue idee moderniste. Una diversità di atteggiamento che si riflette nei due spazi in cui si articola il percorso di visita, associati rispettivamente a concetti opposti: da una parte le "dissonanze", con opere, anche a carattere scultoreo, che si oppongono alla standardizzazione e al rigore; dall'altra le "risonanze", con esemplari di arredi che si possono considerare in linea con l'eredità estetica dell'architetto.LA STORIA DELL'UNITÉ D'HABITATION DI MARSIGLIA
Costruito fra il 1946 e il 1953, il complesso residenziale di Marsiglia nasce dalla volontà di Le Corbusier di dare vita a una "città giardino verticale", in grado di ospitare fino a 1600 abitanti. Il risultato fu un edificio monolitico, nei cui 18 piani fuori terra vennero ricavati 337 appartamenti, secondo 8 innovative tipologie abitative. Il celeberrimo Modulor, il sistema di "armoniose misure" sviluppato dal progettista, rappresenta il "principio dimensionale" sul quale si basa l'intera composizione del complesso. L'opera, nonostante le opposte reazioni suscitate all'epoca, valse all'architetto successive analoghe commissioni in altre città. Dal 2016 l’Unité d’habitation è inclusa nel Patrimonio dell'Umanità UNESCO, insieme a una selezione di opere internazionali del medesimo progettista.
[Immagine in apertura: Héritages. Courtesy of Galerie Philia
Avec l'aimable autorisation de la Fondation Le Corbusier, © FLC / A.D.A.G.P, Paris, 2022]