Il design "magico" di Ettore Sottsass a Parigi
ARCHITETTURA
"Ettore Sottsass, L'Objet Magique" è la mostra che il Centre Pompidou dedica all'eclettico architetto, designer e scrittore, tra i fondatori nel 1981 del gruppo Memphis. Per l'occasione viene ricostruita una parte della sua storica personale del 1969, a Stoccolma.
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"Ho sempre pensato che il design inizia dove i processi razionali finiscono e dove inizia la magia", sosteneva Ettore Sottsass Jr., architetto, designer e autore fra i più iconici e influenti della sua generazione. A quattordici anni dalla scomparsa, l'eco del suo pensiero e della sua eclettica produzione non cessa di propagarsi, ispirando anche nuovi progetti espositivi. È questo il caso della mostra appena inaugurata al Centre Pompidou di Parigi, che fin dal titolo celebra la "componente magica" del suo lavoro e del suo approccio metodologico. Visitabile fino al 3 gennaio 2022, Ettore Sottsass, L'Objet Magique si concentra su quattro decenni di attività del tre volte Compasso d'Oro, a partire dagli anni Quaranta. QUARANT'ANNI DI DESIGN FIRMATO SOTTSASS
Adottando un criterio cronologico, il percorso espositivo raccoglie gli esiti di più rilevanti della produzione di Sottsass: il risultato è una presentazione ampia e multidisciplinare, in grado di documentare le tante anime della sua attività. Oltre 400 le opere in mostra, fra disegni, dipinti,
oggetti di design, cui si uniscono 500 fotografie e 200 documenti originali d'archivio. Architettura radicale, pittura, scultura, letteratura si intrecciano e ibridano nella parabola di Sottsass, a testimonianza dell'assenza di differenze, nel suo immaginario, fra un oggetto in ceramica, un mobile, un edificio, un'opera fotografica o un testo. In opposizione ai principi della corrente razionalista, in ciascuna di queste "espressioni" Sottsass rilevava l'esistenza di una componente emotiva, parte "di un tutto cosmico".
FOTO E CERAMICHE DI ETTORE SOTTSASS
Attraverso lo spazio concesso all'arte fotografica, la mostra parigina fa inoltre luce su un aspetto forse meno noto della visione di Sottsass, oltre che su una sua grande passione. Strumento d'elezione per conoscere e indagare la realtà, la fotografia, specie se associata alle esperienze di viaggio, era considerata fondamentale per alimentare il suo lavoro e il suo concetto di "pensiero magico". Altro materiale attraverso il quale Sottsass rafforza lo studio sulla funzione rituale e simbolica degli oggetti è la ceramica, alla quale si avvicina nel 1956. Uno dei punti di forza del progetto espositivo è la parziale ricostruzione della personale Miljö för en ny planet/Landscape for a new planet, che si tenne a Stoccolma, nel 1969. Al Centre Pompidou viene riunita per la prima volta la serie di ceramiche monumentali realizzata in quell'occasione; a formarla dischi rossi o blu, impilati uno sopra l'altro, evocativi di tumuli,
totem sciamanici o architetture primitive. Sottsass li paragonò a "montagne
di terracotta, impossibili da realizzare, impossibili da trasportare, assemblare o utilizzare".
[Immagine in apertura: Vista dell'allestimento della mostra Ettore Sottsass, L'Objet Magique. Photo (c)CENTRE POMPIDOU, MNAM-CCI - Audrey Laurans]