La cornice di Villa Bardini a Firenze ospita le fotografie di Olivo Barbieri. Circa 50 scatti (di cui alcuni mai esposti al pubblico) ripercorrono vent’anni della carriera dell’artista, raccontando le contraddizioni della società contemporanea attraverso la documentazione dello spazio urbano.

Nato a Carpi nel 1954, Olivo Barbieri è uno dei fotografi più apprezzati e influenti del panorama contemporaneo. Attraverso l’illuminazione artificiale, il fuoco selettivo, le sovraesposizioni e i rendering digitali, l’artista crea delle immagini che mettono in discussione i confini della fotografia, dando vita a nuove narrazioni. A lui è dedicata la mostra Olivo Barbieri. Pensieri Diversi, visitabile fino all’11 febbraio 2024 negli spazi di Villa Bardini, nel cuore di Firenze.LA MOSTRA DI OLIVO BARBIERI A FIRENZE “Ho detto una volta e forse con ragione: la civiltà passata diventerà un mucchio di rovine e alla fine un mucchio di cenere, ma sulla cenere aleggeranno spiriti”, scriveva il filosofo Ludwig Wittgenstein in Pensieri Diversi. Ed è proprio dalle riflessioni contenute nel volume che l’omonima rassegna trae ispirazione.  Il progetto espositivo, a cura di Marco Pierini, riunisce circa cinquanta opere del fotografo (alcune delle quali inedite), coprendo un arco di ben venti anni della sua produzione. Gli scatti di Barbieri, dedicati allo spazio urbano e alla sua trasformazione, mettono in luce un paesaggio “umano”, che è specchio delle contraddizioni del mondo moderno. Così, l’artista invita l’osservatore a intraprendere un viaggio tra i contrasti e gli elementi identitari della società contemporanea. Il percorso espositivo si suddivide in otto sezioni, ognuna dedicata a una serie fotografica: Detroit 2010; Tribunali 2000; Landfill 2013; Wet Market 2000; Centri Commerciali sulla Via Emilia 1999; site specific_ 2004 – 2017; Tibet 2000; ALPS GEOGRAPHIES AND PEOPLE 2012; Capri 2013.LA FOTOGRAFIA DI OLIVO BARBIERI “È una grande opportunità per Villa Bardini”, dichiara il presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, Jacopo Speranza, “ospitare questa importante mostra che affronta un tema entrato prepotentemente nella cronaca e nel dibattito di ogni giorno quale è l’ambiente urbano e la sua progressiva trasformazione. È anche l’occasione per ripensare ai tanti significati del “nostro” paesaggio che rappresenta uno dei motivi identitari del Paese. Il percorso artistico di Barbieri ha segnato una stagione straordinaria della fotografia italiana e le sue opere scrutano quei luoghi che in passato, non erano degni di essere rappresentati. Uno sguardo lucido e severo che si scontra violentemente con quella visione di molti centri storici “da cartolina” che fanno ormai parte della nostra memoria collettiva”. [Immagine in apertura: Villa Bardini, Olivo Barbieri. Ph. Stefano Casati]
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