Annunciata la più ampia monografica italiana su Tina Modotti
FOTOGRAFIA
Dal prossimo 22 settembre al 28 gennaio 2024, il Palazzo Roverella di Rovigo accoglie la mostra “Tina Modotti. L'opera”: la più ampia monografica mai proposta in Italia sulla leggendaria fotografa friulana.
Passata alla storia per i suoi celebri
scatti in bianco e nero, Tina Modotti ci ha regalato una biografia
densa e avventurosa, nella quale la ricerca artistica si è
sviluppata parallelamente alle sue battaglie sociali e politiche. La
mostra Tina Modotti. L'opera visitabile
dal prossimo 22 settembre al 28 gennaio 2024 presso il Palazzo
Roverella di Rovigo, pone l'accento sulla grinta e la tenacia di una
donna che, mossa dalla necessità di riscattare le sue umili
condizioni, arrivò a ricoprire ruoli di rilevanza culturale e politica.
OLTRE 300 SCATTI DI TINA MODOTTI
L'esposizione a Palazzo Roverella,
curata da Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat
e Piero Colussi, documenta l’intera opera della Modotti facendo
perno sulla ricostruzione dell’unica mostra direttamente realizzata
dall'artista a Città del Messico nel 1929, dove furono esposte una
sessantina di opere, oltre quaranta delle quali saranno presenti a Rovigo. Si tratta infatti della più ampia monografica
italiana su Tina Modotti, con oltre duecento scatti della leggendaria
fotografa, ai quali si uniscono
documenti e filmati inediti.
LA MOSTRA SU TINA MODOTTI A ROVIGO
Iniziata alla fotografia da Edward
Weston, di cui fu modella e assistente agli albori della sua
carriera, Tina Modotti inizia la sua ricerca fotografica immortalando
fiori e nature morte, scatti che le diedero la possibilità di
studiare la composizione e la luce. È con il passare del tempo che
l'artista si afferma come attivista politica e sociale, immortalando
le lotte civili intraprese dalla classe operaia.
Testimonianza del suo attivismo sono le
immagini che raccontano la società messicana, e che ci suggeriscono
come l'artista volesse usare il mezzo
fotografico come strumento di "alfabetizzazione sociale". Allo stesso
modo, le fotografie che ritraggono i murales dei pittori Diego
Rivera, David Alfaro Siqueiros e José Clemente Orozco, dimostrano come, attraverso la sua opera, la Modotti divenne un punto di
riferimento culturale e intellettuale per la comunità del suo tempo.
[Immagine in apertura: Tina Modotti,
Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela
Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico
1928]