
A Roma è tempo di street art con Shepard Fairey e Sten Lex
Arte
19 settembre 2020

A Roma è tempo di street art con Shepard Fairey e Sten Lex
Arte
19 settembre 2020
La Galleria d’Arte Moderna di Roma ha recentemente aperto i battenti di “Rinascita” e “3 Decades of dissent”, le due mostre dedicate rispettivamente a Sten Lex e Shepard Fairey. Due progetti ambiziosi, che puntano i riflettori sulle ricerche innovative del duo italiano e del noto artista statunitense.
La Galleria d’Arte Moderna di Roma diventa – almeno per qualche settimana – il nuovo baricentro dell'arte urbana in Italia. Succede grazie ai due progetti espositivi recentemente inaugurati negli spazi del museo capitolino, rivolti ad alcuni dei nomi più apprezzati e influenti della scena muralista mondiale.
LA MOSTRA DI STEN LEX
Rinascita, rinnovamento e rigenerazione. Sono questi gli “ingredienti” cardine della ricerca di Sten Lex, il duo di artisti italiani noti su scala internazionale grazie alle loro opere urbane: volti di persone e paesaggi astratti, realizzati attraverso la creazione di fitte trame di linee e fantasie geometriche in bianco e nero.
Attivi dai primi anni del nuovo millennio, e considerati pionieri dello “stencil poster” (tecnica ispirata alle incisioni classiche e alle stampe odierne), i due street artist sono attualmente protagonisti di Rinascita, l'esposizione organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e parte del programma capitolino Romarama. Aperta fino al 22 novembre, la mostra riunisce una selezione di opere di medio e grande formato, tra stencil poster, stampe su carta e opere murali appositamente pensate. Un'occasione per ripercorrere i temi e gli stili che hanno caratterizzato la singolare ricerca del duo.
L'ARTE POLITICA DI SHEPARD FAIREY
Diversa per concept e forma è invece Shepard Fairey – 3 Decades of dissent, la grande e inedita retrospettiva aperta fino al 22 novembre negli spazi della sede romana. Curata dallo stesso artista – in collaborazione con Claudio Crescentini, Federica Pirani e Wunderkammern Gallery –, l'esposizione raccoglie trenta opere grafiche recenti mai esposte prima d'ora nel nostro Paese. Allestiti in dialogo con i capolavori del museo, in cerca di affinità e assonanze con i “maestri” del passato, i lavori ripercorrono i temi di lotta, pace e dissenso che hanno animato l'intera parabola creativa dello street artist.
LE PAROLE DELL'ARTISTA
“È un immenso onore per me esporre alla GAM una selezione delle opere più importanti della mia carriera, accanto a un gruppo di capolavori scelti dalla collezione permanente del museo”, ha dichiarato l'autore. “Attraverso l’arte racconto la storia delle mie risposte visive ai timori e alle preoccupazioni che hanno attraversato il mondo negli ultimi trent’anni; ma questa mostra scava più in profondità, creando un dialogo tra le mie opere e quelle selezionate dalle raccolte della GAM. Tutte rivelano i timori profondamente umani degli artisti e del loro tempo, dimostrando come la risposta creativa possa assumere forme molteplici. Mi piace cogliere le assonanze estetiche fra molta della mia arte e le opere di Giulio Turcato, o la provocazione concettuale di Pino Pascali. Per me, fare arte significa ispirare e promuovere il dialogo, e credo che le molteplici stratificazioni di questa mostra sapranno far riflettere e avviare discussioni profonde”.
[Immagine in apertura: Shepard Fairey, Tunnel Vision Mural, Moscow, 2018. Photo Elena Domenichini LR]
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