Nel 60esimo anniversario della morte di Giorgio Morandi, una mostra nei sotterranei di Palazzo Bentivoglio a Bologna porta i visitatori alla scoperta del suo atelier, attraverso l’obiettivo di uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento: Luigi Ghirri.


Passato alla storia per le sue celebri nature morte e le sue incisioni di straordinaria fattura, Giorgio Morandi è unanimemente considerato uno dei pittori più affermati del secolo scorso. Nel 60esimo anniversario della morte, la “sua” Bologna e tutta l’Emilia-Romagna gli rendono omaggio con mostre ed eventi disseminati per il territorio: tra questi, nel capoluogo emiliano – più precisamente nei sotterranei di Palazzo Bentivoglio – prende piede una rassegna che documenta il lavoro del maestro attraverso l’obiettivo di un grande fotografo italiano: Luigi Ghirri.L’ATELIER MORANDI NELL’OBIETTIVO DI LUIGI GHIRRIAperta al pubblico dal 24 aprile al 30 giugno, la rassegna Luigi Ghirri. Atelier Morandi svela ai visitatori una piccola ma preziosa collezione di fotografie che il celebre autore di Scandiano scattò tra il 1988 e il 1990 nello studio dell’artista (scomparso circa vent’anni prima, il 18 giugno 1964) in via Fondazza a Bologna. Le immagini di Ghirri portano l’osservatore alla scoperta degli spazi (fisici ma anche mentali) dell'amato pittore, immortalando il laboratorio, i luoghi della quotidianità e l’intimo processo creativo del maestro bolognese.LO STUDIO DI GIORGIO MORANDI A BOLOGNAIdeato da Davide Trabucco, l’allestimento riproduce fedelmente lo studio di Morandi. Seppur ristretta, la rassegna è densa di riferimenti alla città e alla biografia dell’artista, come l’oro e l’azzurro, che nel progetto espositivo rievocano la Maestà di Santa Maria dei Servi di Cimabue, che il pittore ammirava abitualmente nell'omonima chiesa, situata lungo il tragitto tra la sua casa e l’Accademia di Belle Arti. Infine, al termine dell’itinerario di visita, una videoinstallazione raccoglie le testimonianze degli esperti del lavoro di Luigi Ghirri, dei suoi amici e familiari – Paola Ghirri, Gianni Celati, Arrigo Ghi, Massimo Mussini e Giorgio Messori –, fornendo un’ulteriore chiave di lettura per meglio comprendere questo prezioso intervento.[Immagine in apertura: Luigi Ghirri, Bologna, Via Fondazza 1989-90, © Eredi Luigi Ghirri]
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