Uno dei temi più cari a Marino Marini, scultore tra i più rappresentativi del Novecento italiano, è al centro di una rassegna presto in apertura al Palazzo Boncompagni di Bologna. Una mostra che cerca inedite corrispondenze tra le opere dell'artista e gli ambienti rinascimentali della sede.

“C’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. È il mio modo di raccontare la storia. È il personaggio di cui ho bisogno per dare forma alla passione dell’uomo”. Così affermava Marino Marini parlando dei soggetti che più influenzarono la sua pratica in vita, contribuendo a renderlo famoso in tutto il mondo: il cavallo e il cavaliere, appunto, dipinti, disegnati e scolpiti dall'artista pistoiese in maniera quasi ossessiva. Furono centinaia, alla fine della carriera, le immagini ispirate a questi temi, indagati in maniera sempre sintetica, asciutta, verso una progressiva astrazione e geometrizzazione delle forme.  Una parte consistente di queste opere sarà presto in mostra al Palazzo Boncompagni di Bologna, sede ospite della rassegna espositiva Cavalieri e cavalli a Palazzo: un progetto monografico tutto dedicato allo scultore toscano, inaugurato a partire dal prossimo 26 febbraio. LE SCULTURE DI MARINO MARINI Sono ventiquattro in totale le opere in mostra, scelte e allestite nello spazio in maniera da dialogare con l'anima rinascimentale della sede. A più di dieci anni dall’esposizione a lui dedicata al Museo Civico Archeologico di Bologna – nella quale il confronto mirava a cercare relazioni con con l’arte antica, egizia, etrusca e romana –, ora le opere di Marini si palesano al cospetto degli ambienti tardo-cinquecenteschi del palazzo, con l'obiettivo di evocare inedite corrispondenze storiche ed estetiche. UN DIALOGO TRA LE EPOCHE Aperto al pubblico fino al 15 maggio, il percorso di visita presenta diciotto sculture e sei grandi opere pittoriche, in gran parte provenienti dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia (che cura anche la mostra). Si tratta di opere realizzate dal 1939 al 1963, varie nelle dimensioni, disposte negli ambienti originariamente creati dall’architetto Baldassarre Tommaso Peruzzi e completati da Ottaviano Mascarino e Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Ad accompagnare la mostra un catalogo con le fotografie delle opere riprese nell’ambiente, approfondimenti critici e un corredo di immagini d’epoca di Aurelio Amendola, grande fotografo di artisti e amico di Marino Marini. [Immagine in apertura: Installation view, Marino Marini. Cavalieri e cavalli a Palazzo, Sala del Papa, Palazzo Boncompagni, 2022. In primo piano: Cavallo, 1964, Bronzo, 51,5x44x19,5 cm. Crediti: Marcela S. Ferreira]
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