Prosegue fino al 22 ottobre, all'Eataly Art House di Verona, il nuovo progetto espositivo che mette a confronto la produzione di fotografie istantanee realizzate dall'italiano Mario Schifano e dell'americano Andy Warhol.

Nata nel 1937 e diffusa in Europa negli anni Sessanta come macchina capace di produrre istantaneamente uno scatto, la Polaroid ha rivoluzionato il mondo della fotografia e non solo. Il fascino di tale strumento coinvolse infatti sia amatori interessati a immortalare scene di vita in presa diretta, sia artisti che esplorarono grazie a questo nuovo mezzo una nuova estetica. Tra questi due protagonisti della storia dell’arte del secondo dopoguerra: Mario Schifano e Andy Warhol. WARHOL E SCHIFANO IN MOSTRA Entrambi gli artisti, sebbene con linguaggi diversi, esplorarono l'utilizzo della Polaroid per portare nuova linfa alla loro ricerca artistica e fotografica. Warhol Schifano. Photos and Polaroid è il titolo della mostra visitabile fino al 22 ottobre all'Eataly Art House di Verona, che unisce le opere “istantanee” dei due maestri in un confronto ricco e suggestivo. Curato da Luca Beatrice, il percorso espositivo mostra oltre quaranta immagini, tra cui ventidue Polaroid di Andy Warhol, scattate tra il 1966 e il 1984, e venti stampe ritoccate a mano di Mario Schifano, realizzate nella seconda metà degli anni Ottanta. IL VIS-À-VIS TRA WARHOL E SCHIFANO Mario Schifano alternava la sua ricerca pittorica a quella fotografica. L'artista ha prodotto migliaia di foto – alcune Polaroid, altre stampe in formato cartolina – che catturavano frame dalla tv e modelle; le foto venivano successivamente ritoccate con interventi pittorici caratterizzati da pennellate gestuali e intuitive. Per Andy Warhol, invece, la Polaroid era una sorta di “prolungamento” del proprio braccio, un elemento che rafforzava la sua volontà di spersonalizzare l’opera, come se egli stesso fosse una "macchina" capace di produrre immagini in modo quasi seriale. Con la sua Polaroid il “re” della Pop Art ha immortalato volti noti, tra i quali gli artisti Jasper Johns, Keith Haring, l’attrice Liza Minnelli e il regista Paul Morrissey. [Immagine in apertura: credit E.ART.H., Verona]
PUBBLICITÀ