La Casa dei Tre Oci di Venezia ha in serbo una piacevola sorpresa per gli amanti della fotografia. Dall'11 marzo al 23 ottobre prossimi ospiterà una mostra imperdibile, che ripercorre la carriera della fotografa Sabine Weiss attraverso più di duecento scatti.

Annoverata fra le principali rappresentanti della fotografia umanista francese – insieme ad autori del calibro di Robert Doisneau, Willy Ronis e Brassaï –, la celebre fotografa svizzera Sabine Weiss sarà presto al centro di una grande rassegna.  A dare questa notizia è la Casa dei Tre Oci di Venezia che, dall’11 marzo al 23 ottobre 2022, ospiterà la più vasta retrospettiva italiana in onore della fotografa. Maestra nel saper catturare momenti carichi di pathos, la Weiss continua ancora oggi (a ben novantasette anni di età) a credere sia nei sentimenti umani sia nella forza del mezzo fotografico. Come afferma lei stessa: “Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana, farci sentire l'emozione che il fotografo ha provato di fronte al suo soggetto”. LA MOSTRA DI SABINE WEISS A VENEZIA Intitolata Sabine Weiss. La poesia dell’istante, la rassegna si avvale della curatela di Virginie Chardin per mostrare al pubblico un corpus di più di duecento opere nelle quali è possibile cogliere tutta la maestria della fotografa. Ad arricchire la selezione di scatti sarà la presenza di decine di lavori inediti provenienti dagli archivi dell’artista. Fra questi ricordiamo il ciclo realizzato in Francia, tra il 1951 e il 1952, dedicato ai manicomi del dipartimento francese dello Cher. Prodotta dallo studio Sabine Weiss di Parigi e da Laure Delloye-Augustins, con il supporto del Jeu de Paume e del festival internazionale Les Rencontres de la photographie d'Arles, la mostra includerà anche alcuni estratti dai film documentari La Chambre Noire del 1965, Sabine Weiss del 2005 e Il mio lavoro come fotografa del 2014. LA FOTOGRAFIA DI SABINE WEISS Suddiviso in sezioni, il percorso espositivo approfondirà cronologicamente la carriera di Sabine Weiss, partendo dagli esordi nel 1935 fino ad arrivare ai lavori realizzati negli anni Ottanta durante i viaggi in Egitto, India, Birmania, Portogallo e Bulgaria. A spiccare, fra gli altri, sono gli scatti degli anni Cinquanta (periodo caratterizzato dai primi riconoscimenti internazionali grazie alla collaborazione con riviste del calibro di Vogue, Life, Le Ore e The New York Times), e la serie di ritratti di celebri artisti, attori e musicisti quali Niki de Saint Phalle, Annette Giacometti (moglie del famoso scultore), Romy Schneider, Robert Rauschenberg, Ella Fitzgerald e Brigitte Bardot. [Immagine in apertura: Porte de Saint Cloud, Paris, France. 1950. Credit: © Sabine Weiss]
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