L'Orto botanico di Padova ospita, fino all'8 gennaio, una rassegna dedicata ai tesori nascosti della città. Quaranta fotografie di Vincenzo Castella allestite negli spazi dell'antico luogo universitario.

Rendere omaggio a Padova, senza trascurarne le molteplici sfumature, all'interno di uno dei luoghi più iconici della città. Sembrano queste le intenzioni della mostra allestita presso l'Orto botanico del capoluogo veneto – il più antico al mondo nel suo genere ad aver mantenuto collocazione e architettura originarie. Fondata nel 1545 con lo scopo di consentire agli studenti universitari di imparare a riconoscere le erbe medicinali e a usarle per scopi terapeutici, e oggi “casa” per oltre seimila esemplari di piante e fiori, l'antica sede è protagonista di una rassegna di fotografie realizzate da Vincenzo Castella: un progetto che coniuga arte visiva ed editoria, trasferendo una sequenza di immagini fotografiche dal formato libro a quello espositivo. GLI SCATTI DI VINCENZO CASTELLA DAL LIBRO ALLA MOSTRA Esposti fino al prossimo 8 gennaio, gli scatti provengono dal volume edito da Silvana Editoriale Il libro di Padova: un racconto visivo dei tesori della città pensato per condurre il pubblico negli aspetti più preziosi e spesso meno conosciuti del luogo. Traendo spunto dalle stesse premesse, l'omonima mostra per l'Orto botanico – curata da Salvatore Lacagnina – libera le foto dal perimetro del libro, ponendole eccezionalmente in dialogo con gli spazi interni ed esterni della storica struttura. LA MOSTRA ALL'ORTO BOTANICO DI PADOVA Ben lontane dal manifestarsi come elementi di una guida turistica, le quaranta opere in mostra si attestano agli occhi del visitatore per le loro capacità di sintesi. Discrete e delicate, le immagini si rivolgono agli affreschi e ai capolavori pittorici conservati nelle cappelle, nelle chiese e nei palazzi storici della città; alle strutture architettoniche; alla storia dell'università e ai suoi primati (è qui che risiede il primo teatro anatomico stabile, inaugurato nel 1594); e non ultimo allo stesso orto botanico e alle sue oltre 3500 specie vegetali. Suddivisi in quattro sezioni e realizzati in due formati, i lavori sono distribuiti all'interno dello spazio ponendosi in dialogo con esso. È il caso delle foto relative al quadrittico del Martirio e trasporto di San Cristoforo di Andrea Mantegna e di quelle sugli affreschi del Battistero di Menabuoi, stampate su carta leggera di grandi dimensioni e appese liberamente come fossero striscioni. [Immagine in apertura: Orto botanico. Quarto dell’Albizia © Vincenzo Castella]
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