L'attivismo fotografico di Zanele Muholi in mostra a Parigi
FOTOGRAFIA
La Maison Européenne de la Photographie presenta l'opera dell'artista sudafricana nella prima retrospettiva a lei dedicata in Francia: una grande esposizione che ne indaga l'opera e l'influenza sia come fotografa sia come attivista.
Nel cuore di Parigi, tra la place de la Bastille, l'Hôtel de
Ville e l'Île Saint-Louis, troviamo quel piccolo gioiello che è la Maison
Européenne de la Photographie, aperta nel 1996 e interamente dedicata alla
fotografia contemporanea. È in questa sede che dal prossimo primo febbraio al
21 maggio sarà possibile visitare la prima retrospettiva organizzata in
Francia dedicata a Zanele Muholi, la celebre fotografa e attivista sudafricana
che con il suo lavoro ha saputo dare visibilità al mondo Black LGBTQIA+,
comunità di cui l'artista fa parte e che rappresenta con orgoglio.
L'ARTE COME IMPEGNO SOCIALE SECONDO ZANELE MUHOLI
Oltre duecento sono le foto e i video presenti nella mostra
parigina: sono scatti realizzati sin dai primi anni Duemila, testimonianza di
una carriera sempre all'insegna dell'attenzione rivolta alle fasce di
popolazione più sensibili e più esposte alla stigmatizzazione da parte dei
gruppi sociali dominanti. In esposizione troviamo anche numerosi documenti e
materiali d'archivio che rappresentano una chiave di lettura necessaria per
comprendere appieno l'importanza del costante e imperituro impegno di Muholi,
riconosciuta universalmente come una delle più apprezzate artiste in attività. Per l’autrice sudafricana la macchina fotografica è uno strumento
perfetto per testimoniare la lotta contro gli stereotipi di genere, per
correggere le ingiustizie e dare voce alle violenze morali e fisiche perpetrate
ai danni della comunità da lei rappresentata. Muholi è una figura inscindibile
dalla realtà socio-politica sudafricana in cui è immersa: proprio nel corso del
cambio istituzionale vissuto dal Paese all'indomani della fine del regime di Apartheid,
confluito poi nella scrittura della nuova Costituzione del 1996, il Sudafrica
ha deciso di condannare espressamente ogni discriminazione basata
sull'orientamento sessuale. Nonostante questo progresso legislativo,
però, in Sudafrica nella realtà quotidiana è ancora
difficile manifestare la propria identità in maniera libera: in questo alveo di
battaglie per il diritto all'autodeterminazione si inserisce la profonda e
toccante riflessione fotografica di Muholi. Con i suoi scatti, racconta storie
che sono al tempo personali e universali, lasciando emergere il vissuto dei
soggetti immortalati. Non è infrequente che la stessa Muholi si metta di fronte
al suo stesso obiettivo per riflettere sulla condizione delle donne nere nella
storia.
LA CARRIERA DI ZANELE MUHOLI
Impossibile riassumere l'intera carriera di Muholi in poche
righe: particolarmente amata in Francia, nel 2017 venne nominata Chevalier de
l’Ordre des Arts et des Lettres, mentre nel 2019 vinse il Lucie Humanitarian
Award e il Rees Visionary Award da Amref Health Africa. Muholi inoltre è
la cofondatrice del Forum for Empowerment of Women e i suoi lavori sono stati
esposti in occasione di mostre monografiche presso importanti istituzioni come
il Goethe-Institut di Johannesburg, il Brooklyn Museum di New York, lo
Stedelijk Museum di Amsterdam e il Museo de Arte Moderno a Buenos Aires.
[Immagine in apertura: Julie I, Parktown, Johanessburg, 2016. Courtesy of the Artist and Stevenson,
Cape Town/Johannesburg and Yancey
Richardson, New York © Zanele Muholi]