Dopo oltre cinque anni di lavoro, da sabato 2 aprile 2022 tornano ad aprirsi le porte del Musée Albert-Kahn. La rinnovata cornice architettonica, esito dell'intervento curato dallo studio Kengo Kuma & Associates, è solo una delle peculiarità del nuovo corso del museo, immerso in un parco di quasi 4 ettari alle porte di Parigi.

Primo fine settimana di apertura, nel sobborgo parigino di Boulogne-Billancourt, per il rinnovato Musée départemental Albert-Kahn. Il museo è intitolato al banchiere e filantropo francese che nel corso della sua vita raccolse uno straordinario archivio fotografico e cinematografico. Conosciuto come Les Archives de la Planète, questo patrimonio è formato da circa 72.000 lastre autocromatiche e 180.000 metri di pellicole cinematografiche realizzate durante una serie di spedizioni in tutto il mondo. Fiore all'occhiello dell'istituzione è il magnifico parco di circa quattro ettari, anch'esso sorto su iniziativa dello stesso Albert Kahn: il suo ideale di conoscenza di tutte le culture del mondo si riflette tanto nella raccolta quanto in questo "polmone verde", ritmato da una successione di "scene paesaggistiche", legate a varie ambientazioni naturalistiche.IL MUSEO PROGETTATO DA KENGO KUMA A PARIGI Vincitore del concorso internazionale promosso dal Département des Hauts-de-Seine per traghettare il museo nel nuovo millennio, lo studio guidato dall'architetto giapponese Kengo Kuma si è occupato della ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, formato da sette edifici di interesse storico, e della realizzazione di una nuova galleria. Quest'ultima, di 2.300 metri quadrati, costituisce la nuova "porta di ingresso" al sito; raccoglie spazi per mostre temporanee, parte del percorso permanente (che è stato oggetto di un riallestimento completo), e tutti i moderni servizi per i visitatori, fra cui un'area per famiglie, un bookshop, una boutique e una sala da tè. Lo speciale legame che univa Albert Kahn al Giappone è stato una fonte di ispirazione per Kengo Kuma, che per raggiungere l'obiettivo di una ridefinizione delle canoniche categorie di "interno" ed "esterno" ha proposto la reinterpretazione di un elemento tradizionale dell'architettura giapponese: il cosiddetto Engawa, ovvero lo spazio di confine tra interno ed esterno. LE NOVITÀ DEL MUSEO ALBERT-KAHN Nel rispetto dell'eredità intellettuale di Albert Kahn e in linea con la sua aspirazione a vivere in un mondo riconciliato, privo di tensioni e conflitti, il progetto propone una nuova forma di dialogo con il verde e con il tessuto urbano circostante. Una visione supportata anche dall'adozione nell'intero sito di una gamma ristretta di materiali: legno chiaro, bambù e metallo unificano ogni gesto architettonico compiuto e appartengono al vocabolario di Kengo Kuma, noto per i lavori concepiti come "sintesi tra Oriente e Occidente". Oltre alla nuova identità architettonica, il Musée départemental Albert-Kahn offre ora ai visitatori un programma culturale avvincente e multidisciplinare, basato su un'esperienza immersiva fra le collezioni fotografiche, cinematografiche e botaniche. Alla mostra inaugurale (visitabile fino al 13 novembre 2022), Around the World. Travelling through images, from Albert Kahn to Curiosity, è affidato il compito di svelare tutta la storia de Les Archives de la Planète. [Immagine in apertura: Musée départemental Albert-Kahn, nouveau bâtiment conçupar l’architecte Kengo Kuma © CD92/Julia Brechle]
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