A Milano l'ufficio che mette in connessione con la natura
ARCHITETTURA
Come saranno le città del futuro? A dare una risposta a questa domanda è “Welcome, feeling at work”, il nuovo ufficio biofilico firmato dallo studio Kengo Kuma and Associates che sorgerà prossimamente a Milano. A dare un contributo prezioso al progetto sarà il noto botanico Stefano Mancuso.
Nell’ottica di riqualificare l’intera zona industriale dell’ex area Rizzoli, a Milano, sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione di un avveniristico edificio che cambierà il modo stesso di concepire le città. Si chiama infatti Welcome, feeling at work l’ambizioso ufficio biofilico che prossimamente sorgerà nel capoluogo lombardo. Concepito come uno spazio in grado di avvicinare maggiormente le persone alla natura, con l’intenzione di ottenere una qualità migliore sia della vita sia del lavoro, il nuovo complesso architettonico conterrà al suo interno uffici, aule di co-working, auditorium, un’area wellness e spazi espositivi.
Disegnato dal celebre architetto giapponese Kengo Kuma, lo stabile sarà letteralmente immerso nel verde. Al centro del progetto vi è appunto la volontà di abbattere le barriere tra spazio pubblico e privato attraverso la creazione di spazi esterni dedicati a orti, serre, giardini fioriti, corti open air e terrazze dove poter coniugare tempo libero e lavoro. A pochi mesi dall’inizio del cantiere è stata annunciata anche l’importante presenza del neurobiologo vegetale di fama internazionale Stefano Mancuso. LE PAROLE DI KENGO KUMA E DI STEFANO MANCUSO
Alla luce dell'emergenza sanitaria, architetti e studiosi di tutto il mondo stanno concretamente riconsiderando il modo di vivere gli spazi urbani, puntando sulla sostenibilità. “L’attuale pandemia ha costituito un punto di svolta cruciale nella storia dell’umanità”, ha affermato l’architetto Kengo Kuma. “Dimenticate le città prima del Covid-19. Dobbiamo accettare un’epoca di sfollamento e ritorno alla natura. Ecco la rotta da seguire. Abbiamo abbandonato il trend del passato che vedeva la popolazione concentrarsi nelle grandi città. Sino a oggi, la direzione intrapresa dall’architettura è stata quella di rescindere il rapporto tra uomo e natura. In futuro, il ruolo delle costruzioni sarà quello di connettere i due mondi, esattamente come avviene in ‘Welcome Milano’, dove l’architettura propone modi di lavorare e stili di vita nuovi”.
Imparare a ristabilire un contatto quotidiano con la vegetazione circostante diviene quindi il primo passo da compiere per attuare un vero e proprio cambiamento. Emblematiche le parole di Stefano Mancuso: “La superficie occupata dalle città sul pianeta è intorno al 2% delle terre emerse. Da questa minuscola area provengono il 70% della C02, all’incirca l’80% dei rifiuti prodotti dal pianeta e dunque comprendiamo all’istante che è l’idea della città che dobbiamo cambiare. Dobbiamo pensare a una città compatibile con l’ambiente e la mia opinione è che grandi risultati possano essere raggiunti semplicemente utilizzando e introducendo le piante nei luoghi della vita urbana. La mia idea di città del futuro è questa: una città in cui qualunque superficie sia coperta di piante”.
[Immagine in apertura: Render ® Kengo Kuma and Associates]