Per i festeggiamenti dei sei secoli dalla nascita di Federico da Montefeltro, la tecnologia ha permesso di replicare fedelmente la pala d’altare realizzata da Piero della Francesca fra il 1472 e il 1474 e restituirla, così, al luogo d’origine, la Chiesa di San Bernardino.

Per le celebrazioni dei seicento anni dalla nascita del Duca Federico da Montefeltro, la città di Urbino ospita un ricco programma di appuntamenti, tra cui la ricollocazione sull’altare maggiore della Chiesa di San Bernardino – che custodisce le spoglie del duca e del figlio Guidobaldo, e che è stata oggetto di restauro per l'occasione – della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, riprodotta attraverso sofisticate tecnologie digitali. LA PALA D’ALTARE DIPINTA DA PIERO DELLA FRANCESCA La Pala Montefeltro, conosciuta anche come Pala di San Bernardino o Madonna col Bambino e santi, angeli e Federico da Montefeltro, fu requisita nel 1811 dalle truppe francesi inviate da Napoleone. Ma lo stile di Piero della Francesca, non rispecchiando il gusto artistico dell’imperatore, fece sì che il capolavoro, invece di partire per la Francia, fosse inviato alla Pinacoteca di Brera, della cui collezione permanente fa parte ancora oggi.LA TECNOLOGIA DIGITALE AL SERVIZIO DELL'ARTE La straordinaria operazione è resa possibile grazie alla replica in scala 1:1 della preziosa pala d’altare realizzata dalla tech company Haltadefinizione, specializzata proprio nella digitalizzazione e riproduzione di opere d’arte. Le più moderne tecniche fotografiche e la trasformazione in gigapixel permettono, infatti, di ottenere copie digitali a elevata risoluzione. Nella riproduzione del capolavoro di Piero della Francesca sono così restituiti, con impressionante fedeltà, sia i colori sia la superficie dell’opera, tutti i dettagli e, addirittura, le pennellate. Come afferma Luca Ponzio, amministratore delegato di Haltadefinizione, “la tecnologia permette di replicare fedelmente un’opera d’arte e restituirla al luogo d’origine, sperimentando nuovi approcci per la valorizzazione e per la divulgazione dell’arte. Il ricollocamento della monumentale pala di Piero della Francesca, artista profondamente legato alla corte di Urbino e al duca di Montefeltro, ci fa comprendere appieno come la replica sia uno strumento che consente di riempire un vuoto, restituendo al territorio e alla comunità un’opera custodita altrove”. [Immagine in apertura: © Giuseppe Sterparelli]
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