Ammirare da vicino uno dei quadri più rappresentativi della produzione di Claude Monet in perfetta solitudine o insieme a pochi familiari? A Palazzo Ducale si può, con un progetto espositivo che trasforma il distanziamento sociale nell'occasione per sperimentare un'esclusiva esperienza di osservazione e contemplazione artistica.

Dopo settimane di isolamento domestico e di limitazioni di varia natura, la possibilità di restare in contemplazione di un riconosciuto e apprezzato capolavoro dell'arte può suscitare un moto di entusiasmo. Fa leva su questo sentimento lo speciale progetto che prenderà il via il 12 giugno a Genova, nella cornice di Palazzo Ducale. Interpretando le norme che regolano il distanziamento sociale come l'occasione per un ripensamento dei tradizionali formati espositivi, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ‒ in collaborazione con il Comune di Genova e Arthemisia ‒ ha ideato Cinque minuti con Monet. A tu per tu con le Ninfee.Fino al 23 agosto prossimo, i visitatori avranno l'opportunità di ammirare ‒ da soli o con i componenti del proprio nucleo familiare ‒ una delle più rappresentative opere della carriera di Monet, concessa per l'occasione dal Musée Marmottan Monet di Parigi. Il capolavoro impressionista dialogherà con "lo straordinario Ritratto della Contessa Beatrice De Bylandt di Giovanni Boldini", ha annunciato Barbara Grosso, Assessore alla Cultura del Comune di Genova, che per l'occasione ha lasciato la propria sede permanente, presso le Civiche Raccolte Frugone di Nervi. Il risultato? "Un vero duello di raffinatezza ed eleganza", promette Grosso.LE NINFEE DI CLAUDE MONETLe presenza di quest'opera di Claude Monet costituisce l'occasione per riaccendere i riflettori sugli anni trascorsi dal pittore francese nella dimora di Giverny; situata in Normandia, è oggi annoverata tra le più celebri case d'artista in Europa. Con la moglie e i figli, Monet la raggiunse nel 1883: colpito dalla luce unica del luogo, lo ritenne perfetto per dipingere alcuni dei suoi più iconici lavori, incluso il ciclo delle Ninfee.La mostra genovese introduce i visitatori nella dimensione privata di Monet a Giverny grazie alla proiezione di un video d'epoca, risalente al 1915 circa, che mostra l'artista all'opera nel famoso giardino della residenza. Tra fiori e salici piangenti, l'artista aveva collocato anche un ponte giapponese e lo stagno delle ninfee. Nell'olio su tela esposto nel capoluogo ligure, quest'ultime appaiono incorniciate da due cascate di salici. Tra gli onirici riflessi delle nuvole.[Immagine in apertura: Claude Monet, Ninfee 1916-1919. Olio su tela, 150 x 197 cm Parigi, Musée Marmottan Monet]
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